YAP MAXXI 2011
Logo Museo MAXXI - Roma
Dal 23 Giugno 2011 al 31 Agosto 2011
Roma
Luogo: MAXXI
Indirizzo: Via Guido Reni 4/a, Roma
Orari: Dalle 11 alle 19. Chiuso il lunedì
Telefono per informazioni: 06.399.67.350
E-Mail info: info@fondazionemaxxi.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionemaxxi.it
Roma, 17 febbraio 2011 - Un arcipelago verde di isole mobili nella piazza del MAXXI. E’ il progetto
WHATAMI dello studio romano stARTT, vincitore della prima edizione di YAP MAXXI, il
programma per la promozione della giovane architettura istituito a New York dal MoMA nel 2000 che,
per la prima volta, quest’anno coinvolge il MAXXI.
Due giurie con rappresentanti del MoMA e del MAXXI hanno selezionato in una rosa di cinque finalisti
per ciascun museo sia il progetto vincitore per il MAXXI, sia quello della dodicesima edizione di YAP a
New York: lo studio di Brooklyn Interboro Partners, con il progetto Holding Patterns.
Entrambi i progetti saranno realizzati e inaugurati a giugno 2011, insieme ad una mostra dedicata a
tutti i progetti finalisti.
YAP (Young Architects Program) è rivolto a giovani progettisti (neolaureati, architetti, designer e artisti)
ai quali offre l’opportunità di ideare e realizzare uno spazio temporaneo per eventi live estivi, nel grande
cortile del MoMA PS1 a New York e nella piazza del MAXXI a Roma. I progetti, altamente innovativi,
devono rispondere a linee guida orientate a temi ambientali, quali sostenibilità e riciclo.
YAP MAXXI - WHATAMI di stARTT (Simone Capra, Claudio Castaldo)
E’ un arcipelago immaginario composto da isole mobili, da disporre con configurazioni differenti a
seconda delle necessità e degli usi. WHATAMI è la corruzione di “What am I” declinazione industriale
del primo puzzle inventato nel 700 e costituito da una mappa geografica. Un gioco compositivo che
vuole essere anche un omaggio alle mappe geografiche di Alighiero Boetti, a cui è dedicato il piazzale
del MAXXI.
Il progetto prevede la realizzazione di un arcipelago di colline artificiali, che creano una piccola area
verde nella piazza del museo. Un giardino di isole di fronte al MAXXI, per accogliere i concerti e gli
eventi della stagione estiva del museo, uno spazio in cui riposare e da cui si potrà ammirare la struttura
fluida del MAXXI. Questo paesaggio artificiale sarà anche costellato da fiori giganti in grado di fornire
ombra durante il giorno e luce di sera, ma anche acqua e musica.
L’allestimento prevede un doppio processo di riciclo: le colline saranno realizzate prevalentemente con
materiali di riuso (paglia, membrana geotessile, plastica) e, dopo lo smontaggio, saranno donate al
quartiere per essere riutilizzate, insieme con gli elementi luminosi.
YAP MAXXI – la giuria
La giuria - composta da Pio Baldi, Presidente Fondazione MAXXI; Margherita Guccione, Direttore
MAXXI Architettura; Anna Mattirolo, Direttore MAXXI Arte; Barry Bergdoll, Chief Curator for
Architecture and Design, MoMA; Pippo Ciorra, Senior Curator MAXXI Architettura; Maristella
Casciato, Università di Bologna; Mario Nanni, Viabizzuno) - ha apprezzato l’alta qualità di tutti progetti
e ha sottolineato come sia quelli del MAXXI sia quelli del MoMA abbiano proposto gli stessi temi e
utilizzato tecniche simili: qualità degli spazi pubblici, economia di materiali e risorse, soluzioni formali
innovative, attenzione al riciclo e all’interazione con la comunità locale.
La giuria ha scelto all’unanimità il progetto dello studio romano stARTT, per l’efficace interazione con
l’architettura del museo, il contesto urbano e il programma delle attività estive; per la realizzazione di uno
spazio verde per i visitatori del museo; per l’uso di materiali semplici e riciclabili.
La giuria ha inoltre assegnato una speciale menzione al progetto MAXXI Cloud del designer britannico
Asif Kahn per la natura innovativa dell’idea e per la sua ricerca che coniuga architettura arte e scienza.
YAP MoMA - HOLDING PATTERN di Interboro Partners (Tobias Armborst, Daniel d’Oca, Georgeen
Theodore)
E’ un progetto finalizzato a stimolare il senso della comunità, e si compone di un’eclettica raccolta di
panchine, specchi, tavoli da ping-pong, lampioni e funi tese dal muro del MoMA PS1 al parapetto sul
lato opposto del cortile. Il fine è quello di creare un ambiente incentrato sul pubblico più che sulle
performance, in cui uno dei temi chiave è quello del riciclo: come per il progetto italiano, al termine
dell’estate, gli oggetti collocati nello spazio saranno donati alla comunità coinvolgendola attivamente e
rafforzando il suo legame con il museo.
Il progetto vincitore è stato scelto da una giuria costituita da Glenn D. Lowry, Direttore del MoMA;
Kathy Halbreich, Co-Direttrice del MoMA; Peter Reed, vice-Direttore Senior del MoMA per gli Affari
Curatoriali; Barry Bergdoll, MoMA Philip Johnson Chief Curator, del Dipartimento di Architettura e
Design; Klaus Biesenbach, Direttore del MoMA PS1 e Chief Curator at Large del MoMA; Peter
Eleey, Curatore del MoMA PS1; Antoine Guerrero, Direttore Operativo e degli Allestimenti del MoMA
PS1; Pippo Ciorra, Senior Curator del MAXXI Architettura.
Dice Margherita Guccione: “Siamo lieti che l’impari confronto tra lo spazio esterno del MAXXI così
solido e monumentale e la creatività dei giovani progettisti abbia prodotto risposte basate su ironia,
leggerezza, apertura e massima accessibilità, con il chiaro intento di puntare all’innovazione in
architettura. Va inoltre sottolineato il modo in cui, con progetti come YAP MAXXI, sviluppato in
collaborazione con il MoMA PS1, il nostro museo eserciti il proprio ruolo di “agente culturale” impegnato
ad avviare rapporti nuovi e produttivi tra il talento e l’innovazione nelle nostre giovani generazioni e lo
scenario mondiale”.
Dice Pippo Ciorra: “Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati di questo programma per tre motivi
principali: per la collaborazione con il MoMA PS1, che si è dimostrata efficace e produttiva come
auspicavamo, offrendoci una visione entusiasmante delle più recenti ricerche in architettura, spazio
pubblico e paesaggio. Siamo inoltre riusciti a individuare una qualità particolarmente elevata nei lavori
dei progettisti italiani ed europei under 35 impegnati nel progetto: tutti hanno infatti proposto idee
affascinanti, innovative e ben articolate. Infine, siamo lieti di aver scelto un progetto che includa un
approccio “MAXXI” a temi come ecologia, riciclo e spazio pubblico”.
Dice Barry Bergdoll: “È un risultato davvero importante riscontrare tante affinità tra i giovani progettisti
in Nord America e in Europa, nonostante le condizioni di contesto molto diverse tra MAXXI e MoMA
PS1. Confrontarsi con la possente presenza architettonica del museo di Zaha Hadid rappresenta infatti
una sfida ben diversa da quella lanciata ai partecipanti statunitensi nel cortile del MoMA PS1.
La maggior parte dei partecipanti a Roma, inclusi i vincitori, si è impegnata a introdurre elementi ludici,
divertenti e di svago estivo nell’eroico spazio esterno del MAXXI. Il progetto vincitore di stARTT ricorre a
elementi di natura artistica nel paesaggio in cemento, con ombrelli a forma di fiore, prati mobili e una
vasca d’acqua, un giardino estivo nella nuova area della cultura contemporanea di Roma. Analogamente
al progetto di Interboro Partners selezionato a New York, la proposta di stARTT incarna una nuova
coscienza delle necessità del quartiere”.
GLI ALTRI FINALISTI
Per l’Italia: Raffaella De Simone/Valentina Mandalari (Palermo); Ghigos Ideas (Lissone/Mi, Davide
Crippa, Barbara Di Prete e Francesco Tosi); Asif Khan (Londra, Regno Unito); Langarita Navarro
Arquitectos (Madrid, Spagna, María Langarita e Víctor Navarro);
Per l’America: FormlessFinder (New Haven, CT/Brooklyn, NY, Julian Rose e Garrett Ricciardi); MASS
Design Group (Boston, MA, Michael Murphy); Matter Architecture Practice (Brooklyn, NY, Sandra
Wheeler e Alfred Zollinger); IJP Corporation Architects (London/Cambridge, MA, George L.
Legendre).
WHATAMI dello studio romano stARTT, vincitore della prima edizione di YAP MAXXI, il
programma per la promozione della giovane architettura istituito a New York dal MoMA nel 2000 che,
per la prima volta, quest’anno coinvolge il MAXXI.
Due giurie con rappresentanti del MoMA e del MAXXI hanno selezionato in una rosa di cinque finalisti
per ciascun museo sia il progetto vincitore per il MAXXI, sia quello della dodicesima edizione di YAP a
New York: lo studio di Brooklyn Interboro Partners, con il progetto Holding Patterns.
Entrambi i progetti saranno realizzati e inaugurati a giugno 2011, insieme ad una mostra dedicata a
tutti i progetti finalisti.
YAP (Young Architects Program) è rivolto a giovani progettisti (neolaureati, architetti, designer e artisti)
ai quali offre l’opportunità di ideare e realizzare uno spazio temporaneo per eventi live estivi, nel grande
cortile del MoMA PS1 a New York e nella piazza del MAXXI a Roma. I progetti, altamente innovativi,
devono rispondere a linee guida orientate a temi ambientali, quali sostenibilità e riciclo.
YAP MAXXI - WHATAMI di stARTT (Simone Capra, Claudio Castaldo)
E’ un arcipelago immaginario composto da isole mobili, da disporre con configurazioni differenti a
seconda delle necessità e degli usi. WHATAMI è la corruzione di “What am I” declinazione industriale
del primo puzzle inventato nel 700 e costituito da una mappa geografica. Un gioco compositivo che
vuole essere anche un omaggio alle mappe geografiche di Alighiero Boetti, a cui è dedicato il piazzale
del MAXXI.
Il progetto prevede la realizzazione di un arcipelago di colline artificiali, che creano una piccola area
verde nella piazza del museo. Un giardino di isole di fronte al MAXXI, per accogliere i concerti e gli
eventi della stagione estiva del museo, uno spazio in cui riposare e da cui si potrà ammirare la struttura
fluida del MAXXI. Questo paesaggio artificiale sarà anche costellato da fiori giganti in grado di fornire
ombra durante il giorno e luce di sera, ma anche acqua e musica.
L’allestimento prevede un doppio processo di riciclo: le colline saranno realizzate prevalentemente con
materiali di riuso (paglia, membrana geotessile, plastica) e, dopo lo smontaggio, saranno donate al
quartiere per essere riutilizzate, insieme con gli elementi luminosi.
YAP MAXXI – la giuria
La giuria - composta da Pio Baldi, Presidente Fondazione MAXXI; Margherita Guccione, Direttore
MAXXI Architettura; Anna Mattirolo, Direttore MAXXI Arte; Barry Bergdoll, Chief Curator for
Architecture and Design, MoMA; Pippo Ciorra, Senior Curator MAXXI Architettura; Maristella
Casciato, Università di Bologna; Mario Nanni, Viabizzuno) - ha apprezzato l’alta qualità di tutti progetti
e ha sottolineato come sia quelli del MAXXI sia quelli del MoMA abbiano proposto gli stessi temi e
utilizzato tecniche simili: qualità degli spazi pubblici, economia di materiali e risorse, soluzioni formali
innovative, attenzione al riciclo e all’interazione con la comunità locale.
La giuria ha scelto all’unanimità il progetto dello studio romano stARTT, per l’efficace interazione con
l’architettura del museo, il contesto urbano e il programma delle attività estive; per la realizzazione di uno
spazio verde per i visitatori del museo; per l’uso di materiali semplici e riciclabili.
La giuria ha inoltre assegnato una speciale menzione al progetto MAXXI Cloud del designer britannico
Asif Kahn per la natura innovativa dell’idea e per la sua ricerca che coniuga architettura arte e scienza.
YAP MoMA - HOLDING PATTERN di Interboro Partners (Tobias Armborst, Daniel d’Oca, Georgeen
Theodore)
E’ un progetto finalizzato a stimolare il senso della comunità, e si compone di un’eclettica raccolta di
panchine, specchi, tavoli da ping-pong, lampioni e funi tese dal muro del MoMA PS1 al parapetto sul
lato opposto del cortile. Il fine è quello di creare un ambiente incentrato sul pubblico più che sulle
performance, in cui uno dei temi chiave è quello del riciclo: come per il progetto italiano, al termine
dell’estate, gli oggetti collocati nello spazio saranno donati alla comunità coinvolgendola attivamente e
rafforzando il suo legame con il museo.
Il progetto vincitore è stato scelto da una giuria costituita da Glenn D. Lowry, Direttore del MoMA;
Kathy Halbreich, Co-Direttrice del MoMA; Peter Reed, vice-Direttore Senior del MoMA per gli Affari
Curatoriali; Barry Bergdoll, MoMA Philip Johnson Chief Curator, del Dipartimento di Architettura e
Design; Klaus Biesenbach, Direttore del MoMA PS1 e Chief Curator at Large del MoMA; Peter
Eleey, Curatore del MoMA PS1; Antoine Guerrero, Direttore Operativo e degli Allestimenti del MoMA
PS1; Pippo Ciorra, Senior Curator del MAXXI Architettura.
Dice Margherita Guccione: “Siamo lieti che l’impari confronto tra lo spazio esterno del MAXXI così
solido e monumentale e la creatività dei giovani progettisti abbia prodotto risposte basate su ironia,
leggerezza, apertura e massima accessibilità, con il chiaro intento di puntare all’innovazione in
architettura. Va inoltre sottolineato il modo in cui, con progetti come YAP MAXXI, sviluppato in
collaborazione con il MoMA PS1, il nostro museo eserciti il proprio ruolo di “agente culturale” impegnato
ad avviare rapporti nuovi e produttivi tra il talento e l’innovazione nelle nostre giovani generazioni e lo
scenario mondiale”.
Dice Pippo Ciorra: “Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati di questo programma per tre motivi
principali: per la collaborazione con il MoMA PS1, che si è dimostrata efficace e produttiva come
auspicavamo, offrendoci una visione entusiasmante delle più recenti ricerche in architettura, spazio
pubblico e paesaggio. Siamo inoltre riusciti a individuare una qualità particolarmente elevata nei lavori
dei progettisti italiani ed europei under 35 impegnati nel progetto: tutti hanno infatti proposto idee
affascinanti, innovative e ben articolate. Infine, siamo lieti di aver scelto un progetto che includa un
approccio “MAXXI” a temi come ecologia, riciclo e spazio pubblico”.
Dice Barry Bergdoll: “È un risultato davvero importante riscontrare tante affinità tra i giovani progettisti
in Nord America e in Europa, nonostante le condizioni di contesto molto diverse tra MAXXI e MoMA
PS1. Confrontarsi con la possente presenza architettonica del museo di Zaha Hadid rappresenta infatti
una sfida ben diversa da quella lanciata ai partecipanti statunitensi nel cortile del MoMA PS1.
La maggior parte dei partecipanti a Roma, inclusi i vincitori, si è impegnata a introdurre elementi ludici,
divertenti e di svago estivo nell’eroico spazio esterno del MAXXI. Il progetto vincitore di stARTT ricorre a
elementi di natura artistica nel paesaggio in cemento, con ombrelli a forma di fiore, prati mobili e una
vasca d’acqua, un giardino estivo nella nuova area della cultura contemporanea di Roma. Analogamente
al progetto di Interboro Partners selezionato a New York, la proposta di stARTT incarna una nuova
coscienza delle necessità del quartiere”.
GLI ALTRI FINALISTI
Per l’Italia: Raffaella De Simone/Valentina Mandalari (Palermo); Ghigos Ideas (Lissone/Mi, Davide
Crippa, Barbara Di Prete e Francesco Tosi); Asif Khan (Londra, Regno Unito); Langarita Navarro
Arquitectos (Madrid, Spagna, María Langarita e Víctor Navarro);
Per l’America: FormlessFinder (New Haven, CT/Brooklyn, NY, Julian Rose e Garrett Ricciardi); MASS
Design Group (Boston, MA, Michael Murphy); Matter Architecture Practice (Brooklyn, NY, Sandra
Wheeler e Alfred Zollinger); IJP Corporation Architects (London/Cambridge, MA, George L.
Legendre).
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