Riccardo Dalisi. 45 Ceramiche da 45 cm
Dal 19 Dicembre 2014 al 16 Gennaio 2015
Salerno
Luogo: Linee Contemporanee
Indirizzo: via Parmenide 39
Orari: tutti i giorni 9-20
Enti promotori:
- Provincia di Salerno
- Comune di Salerno
- Camera di Commercio Salerno
- EPT Salerno
- Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Salerno
- GAL Colline Salernitane
Telefono per informazioni: +39 089 863554
E-Mail info: info@fornacefalcone.it
Sito ufficiale: http://www.comune.salerno.it
Con un rinnovato omaggio alla Cultura del nostro territorio, venerdì 19 dicembre 2014, alle ore 19.00 presso i locali di “Linee Contemporanee” - arredamento e progettazione d'interni a Salerno, sarà inaugurata la mostra “45 Ceramiche da 45 cm” del maestro Riccardo Dalisi. Saranno esposti 45 piatti di ceramica, ognuno dei quali, del diametro di 45 cm, è autografato ed è unico.
Dalisi da diversi anni esplora incantato l'alchimia che si produce tra l'acqua (componente essenziale alla diluizione degli smalti) il fuoco (che nella fornace supera i 1000 gradi) e la terra (l'argilla che si trasforma in terracotta). Oltre ai suoi celebri lavori delle famosissime caffettiere, in questa occasione Dalisi rende omaggio alla materia, lavorando con vetri, sabbia, rame, ferro e smalti pregiati come oro, platino, argento, ecc.
Dalisi espone 45 lavori inediti realizzati nell'arco del 2014. L'esperienza di manipolare l'argilla, materia fortemente amata dall'artista, nasce dalla frequentazione dell'ormai storica Fornace Falcone dove appunto vanno a lavorare i maggiori artisti contemporanei oltre che chiaramente a tutti gli artisti locali.
Le opere presenti in mostra, cioè, i 45 piatti di ceramica sono tutte fortemente legate all'esperienza ormai cinquantennale di Riccardo Dalisi.
La mostra di Riccardo Dalisi rientra nel progetto “45 ceramiche da 45 cm”, giunta ormai alla VIII edizione.
Il catalogo della mostra è curato dalla Studio di Design Calocero, con testo critico di Rino Mele, intervista di Francesca Blasi, fotografie delle opere di Michele Calocero.
Le ceramiche sono state realizzate e prodotte nella Fornace Falcone di Montecorvino Rovella (SA).
Sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni dalle ore 9 alle 20.
Nasce a Potenza nel 1931, si laurea in architettura all'Università degli Studi di Napoli "Federico II" nel 1957, entra a far parte nello studio di Francesco Della Sala dove conosce Massimo Pica Ciamarra nel 1963; entrambi realizzarono insieme a Michele Capobianco, il Palazzo della Nuova Borsa Merci. Vive a Napoli da sempre, dove insegna presso la Facoltà di Architettura dell'Ateneo Federiciano. Artista e designer di rilievo internazionale. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e nei più prestigiosi Musei europei e d'oltreoceano (Musèe des Art Decoratifs, Parigi; Museo di arti decorative, Groningen - Olanda; Denver Art Museum, Denver-Colorado; Museo d'Arte, Montreal - Canada; Museo della Triennale di Milano). Dalisi appartiene a quella generazione di architetti, cresciuti sulle ceneri di un razionalismo ormai in crisi. Laureatosi a Napoli nel '57, in pieno "razionalismo organico", si è distinto come l'architetto inventivo. Allievo di Della Sala, che aveva lavorato con Gropius, imparò, da lui, l'incontentabilità: non essere mai soddisfatti dei risultati, lasciarsi stimolare anche dall'errore, una variabile che apre spazi mai programmabili. Negli anni sessanta si dedica anche al design realizzando un tavolo smontabile e riciclabile mentre nel 1969 diventa professore alla facoltà di architettura di Napoli e nel 1973 è uno dei fondatori del movimento dei Global Tools, che nasce nel come pura espressione del Radical design. Sempre in quegli anni realizza opere di riqualificazione del Rione Traiano sfruttando la cooperazione con gli artigiani locali. Nel 1979, incaricato dalla ditta Alessi di produrre una versione della classica napoletana, inizia il suo lavoro di ricerca sulla caffettiera napoletana. Dai prototipi inventati nel quotidiano rapporto coi lattonai ed i ramaioli di Rua Catalana, Dalisi ha sempre sperimentato nuovi usi e funzioni per quello strumento che è ormai diventato il fulcro di un'opera buffa del design, premiata con il Compasso d'Oro 1981. Questa ricerca, che ha prodotto caffettiere di varie fogge e sculture che giocano con i sottintesi di quelle vecchie forme, sembra non avrà mai fine, come la manipolazione di un oggetto magico, che rivela ad ogni mossa del giocatore una parte nuova di sé e dell'uomo che lo muove. È stato come entrare nei sotterranei della storia d'un popolo, nell'anima di una città attraverso un processo di analisi storica e sociologica; la caffettiera si è animata, si è fatta produzione fantastica, espandendosi sempre più. Nel 1987 la caffettiera napoletana entra in produzione e Dalisi diviene internazionalmente noto. Come designer ha una grande esperienza e dottrina, creando forme che sono state commercializzate da note aziende quali: Zabro, Zanotta, Alessi, Oluce, Playline, Morphos, Fiat, Munari, Kleis, Baleri, Rex, Slamp, Eschenbach, W.M.F., Rosenthal, Ritzenhoff, Il Cocchio, Glass, Bisazza, ed altre.Nel 1995 incomincia a scolpire, ottenendo subito esiti importanti e sicuri come attestano le mostre a Palazzo Reale di Napoli e a Palazzo Marigliano a piazza dei Martiri a Napoli, a Lamezia Terme (Catanzaro), a piazza Esedra a Salerno.Nel 1998 Napolino è selezionato dalla Comunità Europea come uno degli otto progetti pilota da adottare e diffondere nel mondo, per l'elevato livello culturale. Negli ultimi trent’anni si è accostato sempre più all’espressione artistica. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e nei più prestigiosi Musei europei e d'oltreoceano (Tra queste citiamo: la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano, la Biennale di Chicago, il Museo del Design di Denver, il Guggenheim Museum di New York, il Museo di Copenaghen, il Museo di Arte Contemporanea di Salonicco, Palazzo Reale di Napoli, la Galleria Lucio Amelio di Napoli, la Fondazione Cartier di Parigi, il Museo delle Arti Decorative di Montreal, il Tabak Museum di Vienna, il Museo Zitadelle Spandau di Berlino, Musèe des Art Decoratifs, Parigi, Museo di arti decorative, Groningen - Olanda, Denver Art Museum, Denver-Colorado, Museo d'Arte, Montreal - Canada). Nel panorama dell'arte contemporanea, spesso cupa ed angosciosa, le sue sculture rivelano un artista "che sa essere garbato ... gioioso, ilare, ironico e anche umano, fantastico, persino grottesco" (G. Dorfles). I suoi disegni sgorgano rapidi dal vivo della sua interiorità più sensibile e sembrano uscire spontaneamente dalla penna, dalla mano. Le sue opere sono il frutto di un capovolgimento del processo creativo, in cui "il progetto non è l'idea a monte del lavoro ... bensì lo sbocco, lo svelamento finale di un'attività concreta" (A. Bonito Oliva). Nel 2010, dopo una lunga ricerca preparativa, ha promosso la prima edizione del “Premio Compasso di latta”, iniziativa per una nuova ricerca nel campo del design nel segno del sostegno umano, della ecocompatibilità e della decrescita. Nel 2014 riceve il Compasso d’Oro alla Carriera.
Dalisi da diversi anni esplora incantato l'alchimia che si produce tra l'acqua (componente essenziale alla diluizione degli smalti) il fuoco (che nella fornace supera i 1000 gradi) e la terra (l'argilla che si trasforma in terracotta). Oltre ai suoi celebri lavori delle famosissime caffettiere, in questa occasione Dalisi rende omaggio alla materia, lavorando con vetri, sabbia, rame, ferro e smalti pregiati come oro, platino, argento, ecc.
Dalisi espone 45 lavori inediti realizzati nell'arco del 2014. L'esperienza di manipolare l'argilla, materia fortemente amata dall'artista, nasce dalla frequentazione dell'ormai storica Fornace Falcone dove appunto vanno a lavorare i maggiori artisti contemporanei oltre che chiaramente a tutti gli artisti locali.
Le opere presenti in mostra, cioè, i 45 piatti di ceramica sono tutte fortemente legate all'esperienza ormai cinquantennale di Riccardo Dalisi.
La mostra di Riccardo Dalisi rientra nel progetto “45 ceramiche da 45 cm”, giunta ormai alla VIII edizione.
Il catalogo della mostra è curato dalla Studio di Design Calocero, con testo critico di Rino Mele, intervista di Francesca Blasi, fotografie delle opere di Michele Calocero.
Le ceramiche sono state realizzate e prodotte nella Fornace Falcone di Montecorvino Rovella (SA).
Sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni dalle ore 9 alle 20.
Nasce a Potenza nel 1931, si laurea in architettura all'Università degli Studi di Napoli "Federico II" nel 1957, entra a far parte nello studio di Francesco Della Sala dove conosce Massimo Pica Ciamarra nel 1963; entrambi realizzarono insieme a Michele Capobianco, il Palazzo della Nuova Borsa Merci. Vive a Napoli da sempre, dove insegna presso la Facoltà di Architettura dell'Ateneo Federiciano. Artista e designer di rilievo internazionale. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e nei più prestigiosi Musei europei e d'oltreoceano (Musèe des Art Decoratifs, Parigi; Museo di arti decorative, Groningen - Olanda; Denver Art Museum, Denver-Colorado; Museo d'Arte, Montreal - Canada; Museo della Triennale di Milano). Dalisi appartiene a quella generazione di architetti, cresciuti sulle ceneri di un razionalismo ormai in crisi. Laureatosi a Napoli nel '57, in pieno "razionalismo organico", si è distinto come l'architetto inventivo. Allievo di Della Sala, che aveva lavorato con Gropius, imparò, da lui, l'incontentabilità: non essere mai soddisfatti dei risultati, lasciarsi stimolare anche dall'errore, una variabile che apre spazi mai programmabili. Negli anni sessanta si dedica anche al design realizzando un tavolo smontabile e riciclabile mentre nel 1969 diventa professore alla facoltà di architettura di Napoli e nel 1973 è uno dei fondatori del movimento dei Global Tools, che nasce nel come pura espressione del Radical design. Sempre in quegli anni realizza opere di riqualificazione del Rione Traiano sfruttando la cooperazione con gli artigiani locali. Nel 1979, incaricato dalla ditta Alessi di produrre una versione della classica napoletana, inizia il suo lavoro di ricerca sulla caffettiera napoletana. Dai prototipi inventati nel quotidiano rapporto coi lattonai ed i ramaioli di Rua Catalana, Dalisi ha sempre sperimentato nuovi usi e funzioni per quello strumento che è ormai diventato il fulcro di un'opera buffa del design, premiata con il Compasso d'Oro 1981. Questa ricerca, che ha prodotto caffettiere di varie fogge e sculture che giocano con i sottintesi di quelle vecchie forme, sembra non avrà mai fine, come la manipolazione di un oggetto magico, che rivela ad ogni mossa del giocatore una parte nuova di sé e dell'uomo che lo muove. È stato come entrare nei sotterranei della storia d'un popolo, nell'anima di una città attraverso un processo di analisi storica e sociologica; la caffettiera si è animata, si è fatta produzione fantastica, espandendosi sempre più. Nel 1987 la caffettiera napoletana entra in produzione e Dalisi diviene internazionalmente noto. Come designer ha una grande esperienza e dottrina, creando forme che sono state commercializzate da note aziende quali: Zabro, Zanotta, Alessi, Oluce, Playline, Morphos, Fiat, Munari, Kleis, Baleri, Rex, Slamp, Eschenbach, W.M.F., Rosenthal, Ritzenhoff, Il Cocchio, Glass, Bisazza, ed altre.Nel 1995 incomincia a scolpire, ottenendo subito esiti importanti e sicuri come attestano le mostre a Palazzo Reale di Napoli e a Palazzo Marigliano a piazza dei Martiri a Napoli, a Lamezia Terme (Catanzaro), a piazza Esedra a Salerno.Nel 1998 Napolino è selezionato dalla Comunità Europea come uno degli otto progetti pilota da adottare e diffondere nel mondo, per l'elevato livello culturale. Negli ultimi trent’anni si è accostato sempre più all’espressione artistica. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e nei più prestigiosi Musei europei e d'oltreoceano (Tra queste citiamo: la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano, la Biennale di Chicago, il Museo del Design di Denver, il Guggenheim Museum di New York, il Museo di Copenaghen, il Museo di Arte Contemporanea di Salonicco, Palazzo Reale di Napoli, la Galleria Lucio Amelio di Napoli, la Fondazione Cartier di Parigi, il Museo delle Arti Decorative di Montreal, il Tabak Museum di Vienna, il Museo Zitadelle Spandau di Berlino, Musèe des Art Decoratifs, Parigi, Museo di arti decorative, Groningen - Olanda, Denver Art Museum, Denver-Colorado, Museo d'Arte, Montreal - Canada). Nel panorama dell'arte contemporanea, spesso cupa ed angosciosa, le sue sculture rivelano un artista "che sa essere garbato ... gioioso, ilare, ironico e anche umano, fantastico, persino grottesco" (G. Dorfles). I suoi disegni sgorgano rapidi dal vivo della sua interiorità più sensibile e sembrano uscire spontaneamente dalla penna, dalla mano. Le sue opere sono il frutto di un capovolgimento del processo creativo, in cui "il progetto non è l'idea a monte del lavoro ... bensì lo sbocco, lo svelamento finale di un'attività concreta" (A. Bonito Oliva). Nel 2010, dopo una lunga ricerca preparativa, ha promosso la prima edizione del “Premio Compasso di latta”, iniziativa per una nuova ricerca nel campo del design nel segno del sostegno umano, della ecocompatibilità e della decrescita. Nel 2014 riceve il Compasso d’Oro alla Carriera.
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