Marco Andrea Magni. Più giovani di così non si poteva
Dal 27 Ottobre 2012 al 05 Gennaio 2013
Siena
Luogo: FuoriCampo
Indirizzo: via Salicotto 1/3
Orari: da martedì a sabato 11-13/ 15.30-19.30; domenica e lunedì su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 339 5225192/ 328 9573677
E-Mail info: info@galleriafuoricampo.com
Sito ufficiale: http://www.galleriafuoricampo.com
Marco Andrea Magni ha sempre visto nella scultura un ampliamento dei sensi, una forma di educazione sentimentale in cui imparare a seguire se stessi e accogliere l?incontro con l?altro. La scultura diventa così un continuo interrogarsi sulle imperfezioni dei propri stati d?esistenza, sugli entusiasmi che si sono prodotti quando dall?imperfezione si è giunti a un diverso grado d?armonia. La storia della sua scultura coincide con la storia della pelle.
Questa storia è piena di paradossi essendo la pelle un sistema di protezione della nostra individualità e contemporaneamente luogo di scambio con gli altri. La pelle preserva il nostro interno da perturbazioni e nella tessitura ne porta i segni. La forma dell’educazione sentimentale parte da uno spazio condiviso tra me e te: essere l’uno per l’altro. Da queste premesse nascono i suoi piccoli ambienti domestici, dimensione ideale del suo apparato scultoreo.
La scultura si occupa delle caratteristiche personali e delle differenze tra di noi, e cerca di identificare le cause di queste caratteristiche e delle loro variazioni. La struttura della scultura diventa una sorta di struttura conoscitiva aperta all?esperienza affettiva. L?ambito della scultura diventa così l?ambito della personalità condivisa: una costellazione di abitudini, propensioni, disposizioni e tratti comportamentali prendono forma e corpo. L?individualità condivisa in uno spazio vulnerabile ma aperto. Le tavole lignee in mostra costruiscono uno spazio aperto allo spettatore e diventano la struttura portante della pelle che si presenta sotto forma di velluto. Una doppia pelle di velluto rosa carne e una cipria di argilla bianca, rende visibile uno spazio relazionale in cui ciò che conta non è percepire la novità che vince sull?altro ma l?apertura in cui essere l?uno per l?altro.
Il velluto si presenta nei tre toni dell?incarnato, a volte impregnato di pulviscolo d?argilla bianca o polvere di grafite nera. Il bianco dell?argilla è intesa come luce, una sorta di pulviscolo che rende visibile la luce e il tratto in movimento sul velluto toccato (infinite maree d?amore). Il nero è invece inteso come ombra e suggerisce il tratto che copre. Il pulviscolo diventa oggetto che si libera nello spazio se viene toccato e svela il contatto sulla pelle della scultura.
L?umore invade così tutta la stanza e lascia un segno. La pelle vellutata riflette lo stato d?animo nel momento dell?incontro: amplia il sentimento dello stare insieme. Questo è un primo momento per rieducare la nostra educazione sentimentale. Con la pelle vellutata Marco Andrea Magni ha la possibilità di ricreare quello spazio caldo e accogliente: una pratica cruda che diventa una pratica quotidiana focalizzata verso uno spazio dell’incontro e dell’accoglienza, quasi a voler ridestinare l’uso dei materiali, delle sculture, dei luoghi e dei soggetti. Riappare uno spazio della contrattazione pur mantenendo aperto il prezzo delle reciproche differenze. In mostra saranno esposte le tavole con i velluti e una lettera scritta a due mani in forma bustrofedica. Marco Andrea Magni nasce a Sorengo (Svizzera), di nazionalità Italo/Tedesca.
Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Brera, conseguito Master FSE in tecniche di organizzazione e comunicazione delle Arti Visive. Ha frequentato il corso superiore di Arte Visiva alla Fondazione Antonio Ratti con l?artista Richard Nonas. Presso lo IUAV di Venezia ha frequentato i laboratori di Remo Salvadori e Giorgio Agamben. Ha contribuito con un lavoro e un testo al libro “Isola Isole Insulae” incontri e riflessioni al suono della parola isola, di Remo Salvadori, edito da Johan & Levi. Una selezione di mostre passate: Extradelicato, via privata Pantelleria 5, Milano. Cantiere -Assab One- a cura di Remo Salvadori, Milano. Corto Circuito - Coincidenze ed incontri segnici Ex Palazzo Enel, a cura di Marco Tagliafierro, Novara. La sola prova possibile dell?esistenza dell?acqua e la più intimamente vera è la sete, Placentia Arte, Piacenza. Noparachute, Milano. Flash Art Show - Amici miei a cura di Lino Baldini e Giancarlo Politi. - Tracce di un seminario IX edizione a cura di Angela Vettese e Giacinto Di Pietrantonio, Viafarini Milano. Fondazione Antonio Ratti - Place / Non place = New place a cura di Angela Vettese e di Giacinto di Pietrantonio, Ex chiesa di San Francesco, Como.
Questa storia è piena di paradossi essendo la pelle un sistema di protezione della nostra individualità e contemporaneamente luogo di scambio con gli altri. La pelle preserva il nostro interno da perturbazioni e nella tessitura ne porta i segni. La forma dell’educazione sentimentale parte da uno spazio condiviso tra me e te: essere l’uno per l’altro. Da queste premesse nascono i suoi piccoli ambienti domestici, dimensione ideale del suo apparato scultoreo.
La scultura si occupa delle caratteristiche personali e delle differenze tra di noi, e cerca di identificare le cause di queste caratteristiche e delle loro variazioni. La struttura della scultura diventa una sorta di struttura conoscitiva aperta all?esperienza affettiva. L?ambito della scultura diventa così l?ambito della personalità condivisa: una costellazione di abitudini, propensioni, disposizioni e tratti comportamentali prendono forma e corpo. L?individualità condivisa in uno spazio vulnerabile ma aperto. Le tavole lignee in mostra costruiscono uno spazio aperto allo spettatore e diventano la struttura portante della pelle che si presenta sotto forma di velluto. Una doppia pelle di velluto rosa carne e una cipria di argilla bianca, rende visibile uno spazio relazionale in cui ciò che conta non è percepire la novità che vince sull?altro ma l?apertura in cui essere l?uno per l?altro.
Il velluto si presenta nei tre toni dell?incarnato, a volte impregnato di pulviscolo d?argilla bianca o polvere di grafite nera. Il bianco dell?argilla è intesa come luce, una sorta di pulviscolo che rende visibile la luce e il tratto in movimento sul velluto toccato (infinite maree d?amore). Il nero è invece inteso come ombra e suggerisce il tratto che copre. Il pulviscolo diventa oggetto che si libera nello spazio se viene toccato e svela il contatto sulla pelle della scultura.
L?umore invade così tutta la stanza e lascia un segno. La pelle vellutata riflette lo stato d?animo nel momento dell?incontro: amplia il sentimento dello stare insieme. Questo è un primo momento per rieducare la nostra educazione sentimentale. Con la pelle vellutata Marco Andrea Magni ha la possibilità di ricreare quello spazio caldo e accogliente: una pratica cruda che diventa una pratica quotidiana focalizzata verso uno spazio dell’incontro e dell’accoglienza, quasi a voler ridestinare l’uso dei materiali, delle sculture, dei luoghi e dei soggetti. Riappare uno spazio della contrattazione pur mantenendo aperto il prezzo delle reciproche differenze. In mostra saranno esposte le tavole con i velluti e una lettera scritta a due mani in forma bustrofedica. Marco Andrea Magni nasce a Sorengo (Svizzera), di nazionalità Italo/Tedesca.
Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Brera, conseguito Master FSE in tecniche di organizzazione e comunicazione delle Arti Visive. Ha frequentato il corso superiore di Arte Visiva alla Fondazione Antonio Ratti con l?artista Richard Nonas. Presso lo IUAV di Venezia ha frequentato i laboratori di Remo Salvadori e Giorgio Agamben. Ha contribuito con un lavoro e un testo al libro “Isola Isole Insulae” incontri e riflessioni al suono della parola isola, di Remo Salvadori, edito da Johan & Levi. Una selezione di mostre passate: Extradelicato, via privata Pantelleria 5, Milano. Cantiere -Assab One- a cura di Remo Salvadori, Milano. Corto Circuito - Coincidenze ed incontri segnici Ex Palazzo Enel, a cura di Marco Tagliafierro, Novara. La sola prova possibile dell?esistenza dell?acqua e la più intimamente vera è la sete, Placentia Arte, Piacenza. Noparachute, Milano. Flash Art Show - Amici miei a cura di Lino Baldini e Giancarlo Politi. - Tracce di un seminario IX edizione a cura di Angela Vettese e Giacinto Di Pietrantonio, Viafarini Milano. Fondazione Antonio Ratti - Place / Non place = New place a cura di Angela Vettese e di Giacinto di Pietrantonio, Ex chiesa di San Francesco, Como.
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