Michelangelo Pistoletto. I Quadri Specchianti
Dal 27 Maggio 2023 al 10 Settembre 2023
San Gimignano | Siena
Luogo: Galleria Continua
Indirizzo: Via del Castello 11
Telefono per informazioni: +39 0577943134
E-Mail info: info@galleriacontinua.com
Sito ufficiale: http://www.galleriacontinua.com
Galleria Continua è lieta di presentare
nei suoi spazi di San Gimignano “I
Quadri Specchianti”, una nuova mostra
di Michelangelo Pistoletto. Questa
personale costituisce la prima tappa
di un grande progetto che attraverserà
il mondo coinvolgendo le otto sedi di
Galleria Continua, ognuna delle quali
ospiterà una mostra dell’artista durante
tutto il 2023, anno del 90° compleanno
del Maestro. Si tratta di un progetto
intercontinentale, teso a mettere in
luce l’arte di Pistoletto in ogni sua
declinazione, dalla genesi a oggi. Sarà
il racconto di un percorso attraverso
le epoche: i momenti salienti della sua
carriera e la lunga collaborazione con
la galleria. Galleria Continua lo celebra
come uno dei più importanti esponenti
dell’Arte Povera e dell’arte contemporanea
con un susseguirsi di personali su scala
mondiale: dal 27 maggio a Galleria Continua
/ San Gimignano; dal 27 maggio a Galleria
Continua / Cuba; dal 3 giugno a Galleria
Continua / Les Moulins; dal 22 giugno a
Galleria Continua / Roma; dal 23 giugno a
Galleria Continua / Paris; dal 28 ottobre
a Galleria Continua / São Paulo; dal 15
novembre a Galleria Continua / Beijing
e dal 18 novembre a Galleria Continua /
Dubai.
La mostra “I Quadri Specchianti” percorre
più di sessant’anni della carriera di
Michelangelo Pistoletto con una selezione
di opere che vanno dalla metà degli anni Cinquanta fino ai lavori più recenti. Un
viaggio attraverso l’esplorazione della
pittura e dell’autoritratto utilizzando
media diversi: dalla tela, l’acrilico,
lo smalto plastico, l’oro, l’argento,
la carta velina dipinta su acciaio inox
lucidato, fino alla serigrafia su acciaio
inox super mirror.
Alcune opere prodotte da Pistoletto tra il
1957 e il 1958 esposte a San Gimignano sono
di particolare rilievo nell’evoluzione
della sua attività. Tra queste “Sacerdote”
(1957): una figura frontale, stilizzata
geometricamente che ricorda la costruzione
a punta di una cattedrale su tipico fondo
oro delle icone.
In alcune opere realizzate nel corso del
1960 la persona, raffigurata frontalmente,
in piedi e a dimensioni reali, vestita
anonimamente in giacca e cravatta,
assume un carattere sempre più immobile
e inespressivo, come un prototipo di
comune essere umano, mentre il fondo,
sulla cui realizzazione va concentrandosi
l’attenzione dell’artista, passa dalla
ripetizione di segni decorativi al
monocromo. Ne sono esempi “Autoritratto
Oro” e “Autoritratto Argento”, quest’ultimo
costituito da due pannelli accostati in uno
di questi la figura è dipinta su un fondo
di color argento mentre l’altro pannello
è interamente occupato dal fondo argento,
uno spazio vuoto che sembra anticipare
la parte della superficie metallica dei
futuri Quadri specchianti destinata ad
accogliere le immagini riflesse dello
spazio circostante.
Nel 1961 avviene la svolta che porta
ai Quadri specchianti. Dopo aver steso
sulla tela un fondo nero e uno spesso
strato di vernice trasparente, l’artista,
apprestandosi a dipingervi il suo volto,
si accorge improvvisamente di potersi
specchiare direttamente sulla tela,
senza bisogno di usare lo specchio per
osservarsi. Colpito da questa scoperta,
realizza nel corso dell’anno con questa
tecnica diversi lavori ritraendosi in
posizione seduta, in piedi, di fronte
e di spalle. Questi lavori sono tutti
raggruppati nel titolo “Il presente”, a
indicare il rapporto di istantaneità che
queste opere creano tra lo spettatore, il
suo riflesso e la figura dipinta.
Il Quadro specchiante è fondamentale per
l’opera di Michelangelo Pistoletto poiché
in esso ritroviamo il passato e il presente.
Ciò che lo spettatore vede davanti a sé,
lo vede contemporaneamente anche dietro
di sé, e si trova quindi al centro di
una doppia prospettiva: verso il futuro,
attraverso il passato; e il passato penetra
nel futuro. Non c’è più distinzione tra
l’opera e lo spettatore, le entità coinvolte
si moltiplicano: c’è la persona fuori
dall’opera, la persona raffigurata sulla
superficie, la persona che si specchia ed
esiste nella sua molteplicità di reazioni
all’opera; entrambi esistono insieme, uno
di fronte all’altro. Il Quadro specchiante
è “un autoritratto del mondo”, che unisce
l’osservatore e l’ambiente, favorisce
l’incontro di poli opposti, offre una
duplice prospettiva, mostrando cosa c’è
davanti e cosa c’è dietro, oltre a creare
uno spazio virtuale in cui arte e vita si
fondono.
L’excursus espositivo si conclude con uno
dei più recenti Quadri specchianti, “Qr
Code Possession – Autoritratto” (2022),
che raffigura l’artista ricoperto di
“tatuaggi” di un Qr Code con all’interno
un piccolo simbolo del Terzo Paradiso.
Pistoletto definisce il tatuaggio come
“(…) un antico metodo di comunicazione che
utilizzo oggi come mezzo di comunicazione
artistico-tecnologico. L’autoritratto
trasmette la mia identità ma anche quella
della società contemporanea all’interno
del quadro dell’infinito che può essere
trovato in un Quadro specchiante”. I
codici, una volta scansionati, portano
l’utente a una serie di materiali e video
online: conferenze e talks collegati al
suo libro di recente pubblicazione, “La
Formula della Creazione”, al lavoro presso
la Fondazione Pistoletto Cittàdellarte di
Biella, a performance, solo per citarne
alcuni.
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel
1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960
tiene la sua prima personale alla Galleria
Galatea di Torino. La sua prima produzione
pittorica è caratterizzata da una ricerca
sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962
approda alla realizzazione dei Quadri
specchianti, che includono direttamente
nell’opera la presenza dello spettatore,
la dimensione reale del tempo e riaprono
inoltre la prospettiva, rovesciando quella
rinascimentale chiusa dalle avanguardie
del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto
raggiunge in breve riconoscimento e
successo internazionali, che lo portano
a realizzare, già nel corso degli anni
Sessanta, mostre personali in prestigiose
gallerie e musei in Europa e negli Stati
Uniti. I Quadri specchianti costituiranno
la base della sua successiva produzione
artistica e riflessione teorica.
Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme
di lavori intitolati “Oggetti in meno”,
considerati basilari per la nascita
dell’Arte Povera, movimento artistico di
cui Pistoletto è animatore e protagonista.
A partire dal 1967 realizza, fuori dai
tradizionali spazi espositivi, azioni
che rappresentano le prime manifestazioni
di quella “collaborazione creativa” che
Pistoletto svilupperà nel corso dei
decenni successivi, mettendo in relazione
artisti provenienti da diverse discipline
e settori sempre più ampi della società.
Tra il 1975 e il 1976 realizza nella
Galleria Stein di Torino un ciclo di
dodici mostre consecutive, Le Stanze, il
primo di una serie di complessi lavori
articolati nell’arco di un anno, chiamati
“continenti di tempo”, come “Anno Bianco”
(1989) e “Tartaruga Felice” (1992).
Nel 1978 tiene una mostra nel corso della
quale presenta due fondamentali direzioni
della sua futura ricerca e produzione
artistica: “Divisione e moltiplicazione
dello specchio” e “L’arte assume la
religione”. All’inizio degli anni
Ottanta realizza una serie di sculture
in poliuretano rigido, tradotte in marmo
per la mostra personale del 1984 al Forte
di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989
crea la serie di volumi “scuri” denominata
Arte dello squallore. Nel corso degli
anni Novanta, con Progetto Arte e con
la creazione a Biella di Cittadellarte-
Fondazione Pistoletto e dell’Università
delle Idee, mette l’arte in relazione
attiva con i diversi ambiti del tessuto
sociale al fine di ispirare e produrre una
trasformazione responsabile della società.
Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla
Carriera alla Biennale di Venezia. Nel
2004 l’Università di Torino gli conferisce
la laurea honoris causa in Scienze
Politiche. In tale occasione l’artista
annuncia quella che costituisce la fase più
recente del suo lavoro, denominata Terzo
Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme
il Wolf Foundation Prize in Arts, “per
la sua carriera costantemente creativa
come artista, educatore e attivatore,
la cui instancabile intelligenza ha dato
origine a forme d’arte premonitrici che
contribuiscono ad una nuova comprensione
del mondo”.
Nel 2010 è autore del saggio Il Terzo
Paradiso, pubblicato in italiano, inglese,
francese e tedesco. Nel 2012 si fa promotore
del Rebirth-day, prima giornata universale
della rinascita, festeggiata ogni anno il
21 dicembre con iniziative realizzate in
tutto il mondo. Nel 2013 il Museo del Louvre
di Parigi ospita la sua mostra personale
“Michelangelo Pistoletto, année un - le
paradis sur terre”. In questo stesso anno
riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per
la pittura.
Nel maggio del 2015 la Universidad de
las Artes de L’Avana gli conferisce la
laurea honoris causa. Nello stesso anno
realizza un’opera di grandi dimensioni,
intitolata “Rebirth”, collocata nel parco
del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Nel 2017 viene pubblicato il suo testo
Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per
una rigenerazione della società.
Nel 2021 viene inaugurato a Cittadellarte
l’Universario, spazio espositivo in cui
l’artista presenta le sue più recenti
ricerche, e nel dicembre del 2022 è
pubblicato il suo ultimo libro, La formula
della creazione, in cui ripercorre i passi
fondamentali e l’evoluzione del suo intero
percorso artistico e della sua riflessione
teorica.
nei suoi spazi di San Gimignano “I
Quadri Specchianti”, una nuova mostra
di Michelangelo Pistoletto. Questa
personale costituisce la prima tappa
di un grande progetto che attraverserà
il mondo coinvolgendo le otto sedi di
Galleria Continua, ognuna delle quali
ospiterà una mostra dell’artista durante
tutto il 2023, anno del 90° compleanno
del Maestro. Si tratta di un progetto
intercontinentale, teso a mettere in
luce l’arte di Pistoletto in ogni sua
declinazione, dalla genesi a oggi. Sarà
il racconto di un percorso attraverso
le epoche: i momenti salienti della sua
carriera e la lunga collaborazione con
la galleria. Galleria Continua lo celebra
come uno dei più importanti esponenti
dell’Arte Povera e dell’arte contemporanea
con un susseguirsi di personali su scala
mondiale: dal 27 maggio a Galleria Continua
/ San Gimignano; dal 27 maggio a Galleria
Continua / Cuba; dal 3 giugno a Galleria
Continua / Les Moulins; dal 22 giugno a
Galleria Continua / Roma; dal 23 giugno a
Galleria Continua / Paris; dal 28 ottobre
a Galleria Continua / São Paulo; dal 15
novembre a Galleria Continua / Beijing
e dal 18 novembre a Galleria Continua /
Dubai.
La mostra “I Quadri Specchianti” percorre
più di sessant’anni della carriera di
Michelangelo Pistoletto con una selezione
di opere che vanno dalla metà degli anni Cinquanta fino ai lavori più recenti. Un
viaggio attraverso l’esplorazione della
pittura e dell’autoritratto utilizzando
media diversi: dalla tela, l’acrilico,
lo smalto plastico, l’oro, l’argento,
la carta velina dipinta su acciaio inox
lucidato, fino alla serigrafia su acciaio
inox super mirror.
Alcune opere prodotte da Pistoletto tra il
1957 e il 1958 esposte a San Gimignano sono
di particolare rilievo nell’evoluzione
della sua attività. Tra queste “Sacerdote”
(1957): una figura frontale, stilizzata
geometricamente che ricorda la costruzione
a punta di una cattedrale su tipico fondo
oro delle icone.
In alcune opere realizzate nel corso del
1960 la persona, raffigurata frontalmente,
in piedi e a dimensioni reali, vestita
anonimamente in giacca e cravatta,
assume un carattere sempre più immobile
e inespressivo, come un prototipo di
comune essere umano, mentre il fondo,
sulla cui realizzazione va concentrandosi
l’attenzione dell’artista, passa dalla
ripetizione di segni decorativi al
monocromo. Ne sono esempi “Autoritratto
Oro” e “Autoritratto Argento”, quest’ultimo
costituito da due pannelli accostati in uno
di questi la figura è dipinta su un fondo
di color argento mentre l’altro pannello
è interamente occupato dal fondo argento,
uno spazio vuoto che sembra anticipare
la parte della superficie metallica dei
futuri Quadri specchianti destinata ad
accogliere le immagini riflesse dello
spazio circostante.
Nel 1961 avviene la svolta che porta
ai Quadri specchianti. Dopo aver steso
sulla tela un fondo nero e uno spesso
strato di vernice trasparente, l’artista,
apprestandosi a dipingervi il suo volto,
si accorge improvvisamente di potersi
specchiare direttamente sulla tela,
senza bisogno di usare lo specchio per
osservarsi. Colpito da questa scoperta,
realizza nel corso dell’anno con questa
tecnica diversi lavori ritraendosi in
posizione seduta, in piedi, di fronte
e di spalle. Questi lavori sono tutti
raggruppati nel titolo “Il presente”, a
indicare il rapporto di istantaneità che
queste opere creano tra lo spettatore, il
suo riflesso e la figura dipinta.
Il Quadro specchiante è fondamentale per
l’opera di Michelangelo Pistoletto poiché
in esso ritroviamo il passato e il presente.
Ciò che lo spettatore vede davanti a sé,
lo vede contemporaneamente anche dietro
di sé, e si trova quindi al centro di
una doppia prospettiva: verso il futuro,
attraverso il passato; e il passato penetra
nel futuro. Non c’è più distinzione tra
l’opera e lo spettatore, le entità coinvolte
si moltiplicano: c’è la persona fuori
dall’opera, la persona raffigurata sulla
superficie, la persona che si specchia ed
esiste nella sua molteplicità di reazioni
all’opera; entrambi esistono insieme, uno
di fronte all’altro. Il Quadro specchiante
è “un autoritratto del mondo”, che unisce
l’osservatore e l’ambiente, favorisce
l’incontro di poli opposti, offre una
duplice prospettiva, mostrando cosa c’è
davanti e cosa c’è dietro, oltre a creare
uno spazio virtuale in cui arte e vita si
fondono.
L’excursus espositivo si conclude con uno
dei più recenti Quadri specchianti, “Qr
Code Possession – Autoritratto” (2022),
che raffigura l’artista ricoperto di
“tatuaggi” di un Qr Code con all’interno
un piccolo simbolo del Terzo Paradiso.
Pistoletto definisce il tatuaggio come
“(…) un antico metodo di comunicazione che
utilizzo oggi come mezzo di comunicazione
artistico-tecnologico. L’autoritratto
trasmette la mia identità ma anche quella
della società contemporanea all’interno
del quadro dell’infinito che può essere
trovato in un Quadro specchiante”. I
codici, una volta scansionati, portano
l’utente a una serie di materiali e video
online: conferenze e talks collegati al
suo libro di recente pubblicazione, “La
Formula della Creazione”, al lavoro presso
la Fondazione Pistoletto Cittàdellarte di
Biella, a performance, solo per citarne
alcuni.
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel
1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960
tiene la sua prima personale alla Galleria
Galatea di Torino. La sua prima produzione
pittorica è caratterizzata da una ricerca
sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962
approda alla realizzazione dei Quadri
specchianti, che includono direttamente
nell’opera la presenza dello spettatore,
la dimensione reale del tempo e riaprono
inoltre la prospettiva, rovesciando quella
rinascimentale chiusa dalle avanguardie
del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto
raggiunge in breve riconoscimento e
successo internazionali, che lo portano
a realizzare, già nel corso degli anni
Sessanta, mostre personali in prestigiose
gallerie e musei in Europa e negli Stati
Uniti. I Quadri specchianti costituiranno
la base della sua successiva produzione
artistica e riflessione teorica.
Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme
di lavori intitolati “Oggetti in meno”,
considerati basilari per la nascita
dell’Arte Povera, movimento artistico di
cui Pistoletto è animatore e protagonista.
A partire dal 1967 realizza, fuori dai
tradizionali spazi espositivi, azioni
che rappresentano le prime manifestazioni
di quella “collaborazione creativa” che
Pistoletto svilupperà nel corso dei
decenni successivi, mettendo in relazione
artisti provenienti da diverse discipline
e settori sempre più ampi della società.
Tra il 1975 e il 1976 realizza nella
Galleria Stein di Torino un ciclo di
dodici mostre consecutive, Le Stanze, il
primo di una serie di complessi lavori
articolati nell’arco di un anno, chiamati
“continenti di tempo”, come “Anno Bianco”
(1989) e “Tartaruga Felice” (1992).
Nel 1978 tiene una mostra nel corso della
quale presenta due fondamentali direzioni
della sua futura ricerca e produzione
artistica: “Divisione e moltiplicazione
dello specchio” e “L’arte assume la
religione”. All’inizio degli anni
Ottanta realizza una serie di sculture
in poliuretano rigido, tradotte in marmo
per la mostra personale del 1984 al Forte
di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989
crea la serie di volumi “scuri” denominata
Arte dello squallore. Nel corso degli
anni Novanta, con Progetto Arte e con
la creazione a Biella di Cittadellarte-
Fondazione Pistoletto e dell’Università
delle Idee, mette l’arte in relazione
attiva con i diversi ambiti del tessuto
sociale al fine di ispirare e produrre una
trasformazione responsabile della società.
Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla
Carriera alla Biennale di Venezia. Nel
2004 l’Università di Torino gli conferisce
la laurea honoris causa in Scienze
Politiche. In tale occasione l’artista
annuncia quella che costituisce la fase più
recente del suo lavoro, denominata Terzo
Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme
il Wolf Foundation Prize in Arts, “per
la sua carriera costantemente creativa
come artista, educatore e attivatore,
la cui instancabile intelligenza ha dato
origine a forme d’arte premonitrici che
contribuiscono ad una nuova comprensione
del mondo”.
Nel 2010 è autore del saggio Il Terzo
Paradiso, pubblicato in italiano, inglese,
francese e tedesco. Nel 2012 si fa promotore
del Rebirth-day, prima giornata universale
della rinascita, festeggiata ogni anno il
21 dicembre con iniziative realizzate in
tutto il mondo. Nel 2013 il Museo del Louvre
di Parigi ospita la sua mostra personale
“Michelangelo Pistoletto, année un - le
paradis sur terre”. In questo stesso anno
riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per
la pittura.
Nel maggio del 2015 la Universidad de
las Artes de L’Avana gli conferisce la
laurea honoris causa. Nello stesso anno
realizza un’opera di grandi dimensioni,
intitolata “Rebirth”, collocata nel parco
del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Nel 2017 viene pubblicato il suo testo
Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per
una rigenerazione della società.
Nel 2021 viene inaugurato a Cittadellarte
l’Universario, spazio espositivo in cui
l’artista presenta le sue più recenti
ricerche, e nel dicembre del 2022 è
pubblicato il suo ultimo libro, La formula
della creazione, in cui ripercorre i passi
fondamentali e l’evoluzione del suo intero
percorso artistico e della sua riflessione
teorica.
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