La Porta dei Sacerdoti. I sarcofagi egizi di Deir el-Bahari. Esposizione e restauro in pubblico
Dal 09 Marzo 2017 al 07 Novembre 2017
Siracusa
Luogo: Galleria civica Montevergini
Indirizzo: via santa Lucia alla Badia 1
Telefono per informazioni: +39 3926608013
E-Mail info: info@laportadeisacerdoti.com
Sito ufficiale: http://www.laportadeisacerdoti.com
Fino al 7 Novembre sarà visitabile a Siracusa la mostra "La Porta dei Sacerdoti. I sarcofagi egizi di Deir el-Bahari.
Esposizione e restauro in pubblico" realizzata dall'Istituto Europeo del Restauro in collaborazione con i Musées Royaux
d'Art et d'Histoire di Bruxelles (MRAH) e l'Amministrazione Comunale della Città di Siracusa.
La mostra si inserisce tra gli eventi di eccellenza destinati a celebrare il 2750° Anniversario della Fondazione città
aretusea e vuole rendere omaggio ai quasi tre millenni di storia, arte e cultura di una delle più affascinanti città del
Mediterraneo, patrimonio dell'Unesco nel 2005.
La mostra vede protagonisti una collezione straordinaria di sarcofagi egizi e l’avveniristica tecnologia e professionalità
dell’Istituto Europeo di Restauro.
La mostra espone il cuore della collezione egizia dei Musei Reali del Belgio: i reperti ritrovati nel secondo
Nascondiglio di Deir el-Bahari e appartenenti al corpo Sacerdotale di Amon della XXI Dinastia (1070-900 a.C.).
Per la mostra di Siracusa, i Musées Royaux d'Art et d'Histoire di Bruxelles hanno concesso un prestito eccezionale: un
numero record di pezzi, 139, tra i quali la mummia di un bambino che per la prima volta lascia la sede del MRAH e
alcuni reperti mai esposti in pubblico. Principali protagonisti dell'esposizione sono sei sarcofagi splendidamente
decorati che custodivano le mummie dei Sacerdoti e delle Sacerdotesse di Amon, a cui si aggiungono preziose tavole di
mummia e numerosi reperti facenti parte dei corredi funerari.
E' dunque un momento storico per la Sicilia: per la prima volta nella storia, dei sarcofagi egizi sono arrivati sull'isola.
“La Porta dei Sacerdoti” non è una semplice mostra ma un evento esperienziale e coinvolgente unico nel suo genere.
Nelle sale di questa esposizione l’I.E.R. ha allestito il rivoluzionario Europa Expositive Laboratory Module il
modulo laboratoriale-espositivo realizzato dall’Istituto appositamente per gli interventi in pubblico.
Sotto una teca trasparente lunga sedici metri e larga tre e mezzo, dotata delle più moderne tecnologie, i restauratori
stanno “riportando alla vita” la bellezza dei reperti, offrendo alla città e ai suoi ospiti internazionali un’esperienza di
cultura e di tecnologia unica.
Il pubblico infatti ha la possibilità di vedere dal vivo e in diretta ogni momento dell’intervento di restauro e al tempo
stesso può interagire con gli operatori.
Al lavoro all'interno del modulo i tecnici dell'Istituto Europeo del Restauro guidati da Teodoro Auricchio, uno dei
massimi esperti di restauro ligneo a livello internazionale, e un team di giovani restauratrici giunte da tutto il mondo per
specializzarsi nel campo del restauro del legno archeologico.
La collezione in mostra ha una storia particolare: tutti i reperti furono rinvenuti in un unico luogo, una tomba collettiva
sotterranea situata nella regione di Luxor, in cui i Sacerdoti e le Sacerdotesse di Amon della XXI dinastia avevano
messo al sicuro le proprie spoglie e quelle di alcuni dei sovrani più importanti del Nuovo Regno, per evitare che
cadessero preda dei profanatori di tombe.
Il sito rimase inviolato fino alla fine del diciannovesimo secolo (1881), quando la tomba venne riscoperta e rividero la
luce non meno di 450 sarcofagi, tavole di mummie e un numero incalcolabile di suppellettili funerarie: vasi canopi,
statue lignee, ushabti, steli... L’inestimabile tesoro venne quindi portato al museo di Giza dove le autorità decisero di
dividere i reperti in lotti e offrirli alle nazioni europee che avevano una rappresentanza consolare in Egitto. Ventisei
paesi e ventisei musei, compreso uno nella lontana Siberia, ricevettero questo dono inaspettato. Dopo un lungo viaggio
per nave fino ad Anversa e il tragitto in treno, nel 1894 dieci sarcofagi giunsero al Musées du Cinquantenaire, nucleo
dell'odierno MRAH.
Oggi il Nascondiglio di Deir el-Bahari è al centro di una piattaforma internazionale finalizzata allo studio e alla
conservazione dei sarcofagi e dei reperti della XXI dinastia che coinvolge i maggiori musei e laboratori del mondo. Un
importante progetto scientifico che ha dato vita ad un inedito evento di valorizzazione culturale tra il MRAH e l’Istituto
Europeo di Restauro che a partire dal 2014 è stato scelto dal museo belga quale partner di eccellenza per il restauro dei
sarcofagi.
La mostra è stata realizzata anche grazie al supporto tecnico, scientifico ed economico di: Bosch, Coral, Fervi, Dremel,
Erg, El.En. group, Epson, Gondrand, Bresciani e La Molara. Si ringraziano inoltre: Siet, Comet, Noi Albergatori
Siracusa e il Castello Aragonese di Ischia.
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