Daniele Papuli. Metamorfosi. Sculture e installazioni di carta
Dal 17 Luglio 2014 al 07 Settembre 2014
Martina Franca | Taranto
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: piazza Roma
Orari: tutti i giorni 10-20; sabato 10-22.30
Curatori: Marta Ragozzino, Lorenzo Madaro
Enti promotori:
- Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici della Puglia
- Comune di Martina Franca
- MiBACT
- Regione Puglia
Telefono per informazioni: +39 080 5285231 / 083 2303707
E-Mail info: ufficiostampa@coolclub.it
Sito ufficiale: http://www.spsae-ba.beniculturali.it/
Giovedì 17 luglio alle ore 19.30 le sale storiche del Palazzo Ducale di Martina Franca ospitano l’inaugurazione della mostra "Metamorfosi. Sculture e installazioni di carta" dell'artista pugliese Daniele Papuli.
La mostra - curata da Marta Ragozzino con Lorenzo Madaro, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia, in collaborazione con il Comune di Martina Franca, con il patrocinio del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e promossa dalla Regione Puglia (assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo) - rientra nell'articolato programma della quarantesima edizione del Festival della Valle d'Itria che ospiterà, tra le altre opere in programma, "La donna serpente" di Alfredo Casella, "Armida" di Tommaso Traetta, "La lotte d'Ercole con Acheloo" di Agostino Steffani. La mostra sarà aperta tutti i giorni (dalle 10 alle 20, il sabato dalle 10 alle 22.30) sino a domenica 7 settembre.
"Per festeggiare la quarantesima edizione del festival, abbiamo scelto la delicata ed elegante opera in carta di Daniele Papuli per rimanere legati alla leggerezza delle atmosfere musicali", sottolinea la curatrice Marta Ragozzino. "Dopo molte edizioni caratterizzate da artisti provenienti da altre regioni abbiamo deciso di ospitare un artista pugliese, nato e cresciuto a Maglie ma da molti anni residente a Milano, soprattutto per il suo appassionato studio della carta che trasforma e intepretra con libertà e fantasia che ben si sposano con gli affreschi di Domenico Carella. Le carte e le forme scivoleranno, come precisa l'autore, da una sala all'altra, cercando dialoghi, atmosfere, corrispondenze, equilibri, proporzioni".
Classe 1971, nato a Maglie, in provincia di Lecce, dopo il diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, Daniele Papuli si stabilisce e lavora a Milano. Al ’91 risale l’approccio alla scultura con i primi manufatti in pietra, legno, gesso. Nel ’93 a Berlino, in occasione di un workshop internazionale, apprende i metodi di fabbricazione del foglio della carta. E’ un’esperienza decisiva, che spiega come dal ’95 sia proprio la carta la materia che sente più adatta alla propria ricerca e al proprio linguaggio. Sperimenta la produzione di carte a mano e dal ’97 realizza le prime sculture con diverse tipologie di materiale cartaceo. Sibille, Soprani e Volumerie sono strutture e calcolate composizioni lamellari basate sulla ripetitività dei singoli moduli ottenuti con tagli manuali. A questo stesso periodo risale l’incontro con l’editore Vanni Scheiwiller che gli affida la produzione straordinaria di fogli realizzati a mano per i supporti grafici del libro d’arte in 300 esemplari Trittico tre poesie di Wislawa Szymborska tre collage di Alina Kalczynska. Nel ’98 l’editore scrive di lui: “… le sue sono composizioni astratte, che entrano nello spazio per dialogare con esso alla pari. Non un ‘oggetto’, ma una aperta costruzione spaziale…”. La sua ricerca entra nelle gallerie d’arte con una serie di mostre collettive e personali. La continua indagine intorno alla materia e la sperimentazione di nuovi materiali, affini alla carta, proposti per le loro potenzialità strutturali e tattili, lo portano a continue interconnessioni dalla scultura, al design, all’installazione, agli impianti scenografici per noti marchi moda. fiere, mostre internazionali. “Più che da designer procedo come un esploratore, trasferendo e amplificando passaggi e suggestioni di un percorso progettuale intrapreso con la materia cartacea”. Gli oggetti proposti, per lo più edizioni numerate e pezzi unici, dialogano con le molteplici esperienze del design contemporaneo. Dal 2002 espone da Dilmos, a Milano. Nel 2009 per la Triennale di Milano progetta e realizza l’allestimento per la mostra internazionale Gioielli di carta e disegna uno dei sei gioielli pop-up in carta a mano allegati al catalogo. Nel 2010, su invito dello scultore Kengiro Azuma, espone alla Fondazione Calderara di Vacciago di Ameno. Per Flux Laboratory di Ginevra, fondazione di arte, danza e discipline sperimentali, mette in scena, nella mostra personale del 2011 Le Gèant de Papier, projections de la matière, quattro installazioni che dialogano con le performance di danza costruite ad hoc. I suoi lavori sono presenti in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero, ed in pubblicazioni specifiche anche nell’ambito della Paper Art.
La Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia, istituita con Decreto Ministeriale 18 giugno 2008 (G.U. in corso di pubblicazione), è un Organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dipende dalla competente direzione generale e svolge attività di tutela, salvaguardia, conservazione e valorizzazione del patrimonio, storico, artistico ed etnoatropologico presente sul territorio. Provvede al restauro, alla conservazione, alla documentazione e tutela dei beni storici e artistici, ne promuove la conoscenza attraverso iniziative culturali, anche in collaborazione con Enti pubblici, Università e privati. Svolge attività tese alla fruizione e alla valorizzazione dei beni che ha in consegna. L'area di competenza è costituita dal territorio della regione Puglia.
Il Festival della Valle d'Itria di Martina Franca è nato nel 1975. Fin dagli esordi il Festival si è caratterizzato per la coraggiosa riproposta di un repertorio e di una prassi esecutiva sottovalutati. Le produzioni del Festival distinguono per l’autenticità dei testi (spesso rappresentati in versione integrale) e il rispetto dei tipi vocali, fedeli agli spartiti e alle interpretazioni originali. Il Festival - che ha ospitato oltre 100 opere - ha contribuito all’affermazione di artisti che avrebbero scritto la storia dell’interpretazione quali Mariella Devia, Martine Dupuy, Paolo Coni, Daniela Dessì, Patrizia Ciofi, Fabio Luisi, Renato Palumbo, per citarne solo alcuni.
La mostra - curata da Marta Ragozzino con Lorenzo Madaro, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia, in collaborazione con il Comune di Martina Franca, con il patrocinio del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e promossa dalla Regione Puglia (assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo) - rientra nell'articolato programma della quarantesima edizione del Festival della Valle d'Itria che ospiterà, tra le altre opere in programma, "La donna serpente" di Alfredo Casella, "Armida" di Tommaso Traetta, "La lotte d'Ercole con Acheloo" di Agostino Steffani. La mostra sarà aperta tutti i giorni (dalle 10 alle 20, il sabato dalle 10 alle 22.30) sino a domenica 7 settembre.
"Per festeggiare la quarantesima edizione del festival, abbiamo scelto la delicata ed elegante opera in carta di Daniele Papuli per rimanere legati alla leggerezza delle atmosfere musicali", sottolinea la curatrice Marta Ragozzino. "Dopo molte edizioni caratterizzate da artisti provenienti da altre regioni abbiamo deciso di ospitare un artista pugliese, nato e cresciuto a Maglie ma da molti anni residente a Milano, soprattutto per il suo appassionato studio della carta che trasforma e intepretra con libertà e fantasia che ben si sposano con gli affreschi di Domenico Carella. Le carte e le forme scivoleranno, come precisa l'autore, da una sala all'altra, cercando dialoghi, atmosfere, corrispondenze, equilibri, proporzioni".
Classe 1971, nato a Maglie, in provincia di Lecce, dopo il diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, Daniele Papuli si stabilisce e lavora a Milano. Al ’91 risale l’approccio alla scultura con i primi manufatti in pietra, legno, gesso. Nel ’93 a Berlino, in occasione di un workshop internazionale, apprende i metodi di fabbricazione del foglio della carta. E’ un’esperienza decisiva, che spiega come dal ’95 sia proprio la carta la materia che sente più adatta alla propria ricerca e al proprio linguaggio. Sperimenta la produzione di carte a mano e dal ’97 realizza le prime sculture con diverse tipologie di materiale cartaceo. Sibille, Soprani e Volumerie sono strutture e calcolate composizioni lamellari basate sulla ripetitività dei singoli moduli ottenuti con tagli manuali. A questo stesso periodo risale l’incontro con l’editore Vanni Scheiwiller che gli affida la produzione straordinaria di fogli realizzati a mano per i supporti grafici del libro d’arte in 300 esemplari Trittico tre poesie di Wislawa Szymborska tre collage di Alina Kalczynska. Nel ’98 l’editore scrive di lui: “… le sue sono composizioni astratte, che entrano nello spazio per dialogare con esso alla pari. Non un ‘oggetto’, ma una aperta costruzione spaziale…”. La sua ricerca entra nelle gallerie d’arte con una serie di mostre collettive e personali. La continua indagine intorno alla materia e la sperimentazione di nuovi materiali, affini alla carta, proposti per le loro potenzialità strutturali e tattili, lo portano a continue interconnessioni dalla scultura, al design, all’installazione, agli impianti scenografici per noti marchi moda. fiere, mostre internazionali. “Più che da designer procedo come un esploratore, trasferendo e amplificando passaggi e suggestioni di un percorso progettuale intrapreso con la materia cartacea”. Gli oggetti proposti, per lo più edizioni numerate e pezzi unici, dialogano con le molteplici esperienze del design contemporaneo. Dal 2002 espone da Dilmos, a Milano. Nel 2009 per la Triennale di Milano progetta e realizza l’allestimento per la mostra internazionale Gioielli di carta e disegna uno dei sei gioielli pop-up in carta a mano allegati al catalogo. Nel 2010, su invito dello scultore Kengiro Azuma, espone alla Fondazione Calderara di Vacciago di Ameno. Per Flux Laboratory di Ginevra, fondazione di arte, danza e discipline sperimentali, mette in scena, nella mostra personale del 2011 Le Gèant de Papier, projections de la matière, quattro installazioni che dialogano con le performance di danza costruite ad hoc. I suoi lavori sono presenti in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero, ed in pubblicazioni specifiche anche nell’ambito della Paper Art.
La Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia, istituita con Decreto Ministeriale 18 giugno 2008 (G.U. in corso di pubblicazione), è un Organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dipende dalla competente direzione generale e svolge attività di tutela, salvaguardia, conservazione e valorizzazione del patrimonio, storico, artistico ed etnoatropologico presente sul territorio. Provvede al restauro, alla conservazione, alla documentazione e tutela dei beni storici e artistici, ne promuove la conoscenza attraverso iniziative culturali, anche in collaborazione con Enti pubblici, Università e privati. Svolge attività tese alla fruizione e alla valorizzazione dei beni che ha in consegna. L'area di competenza è costituita dal territorio della regione Puglia.
Il Festival della Valle d'Itria di Martina Franca è nato nel 1975. Fin dagli esordi il Festival si è caratterizzato per la coraggiosa riproposta di un repertorio e di una prassi esecutiva sottovalutati. Le produzioni del Festival distinguono per l’autenticità dei testi (spesso rappresentati in versione integrale) e il rispetto dei tipi vocali, fedeli agli spartiti e alle interpretazioni originali. Il Festival - che ha ospitato oltre 100 opere - ha contribuito all’affermazione di artisti che avrebbero scritto la storia dell’interpretazione quali Mariella Devia, Martine Dupuy, Paolo Coni, Daniela Dessì, Patrizia Ciofi, Fabio Luisi, Renato Palumbo, per citarne solo alcuni.
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