Adrián Villar Rojas. Rinascimento
Dal 04 Novembre 2015 al 28 Febbraio 2016
Torino
Luogo: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Indirizzo: via Modane 16
Orari: Giovedì 20-23: ingresso gratuito. Venerdì - Sabato - Domenica 12-19
Curatori: Irene Calderoni
Telefono per informazioni: +39 011 3797600
E-Mail info: info@fsrr.org
Sito ufficiale: http://www.fsrr.org/
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta Rinascimento, la prima personale in Italia di Adrián Villar Rojas.
L'artista, nato in Argentina nel 1980, si è affermato a livello internazionale con un linguaggio di forte impatto, che esplora il potenziale narrativo della scultura contemporanea.
Le sue opere, spesso di scala monumentale, includono rimandi molteplici, alla storia dell'arte così come alla cultura pop, dai fumetti alla letteratura, dal cinema alla fantascienza alla musica, e si caratterizzano per la forte componente installativa, capace di trasformare profondamente gli spazi in cui si inseriscono, dando vita a scenari, mondi da attraversare, quasi fossero dei “film fatti di sculture”.
Proprio come fotogrammi cinematografici, le opere di Villar Rojas sono oggetti carichi di tempo, dispositivi che lo raccontano per immagini, dai reperti preistorici ai paesaggi più avveniristici o post-apocalittici, e lo registrano nella fisicità della materia, in un processo costante di evoluzione e decadimento.
Sono tipiche le grandi installazioni, realizzate in una miscela di argilla cruda e cemento, dall'aspetto fratturato, crepato, come se la materia fosse già in stato di avanzata corruzione, come se il tempo stesse trasformando gli oggetti in rovine di fronte ai nostri occhi. Una fragilità non solo apparente, ma determinante per il destino di opere che molto spesso non sono sopravvissute all'evento espositivo, essendo concepite per essere effimere.
Questa dimensione entropica dell'opera si manifesta anche nell'impiego di materiale organico, che fondendosi con quello inorganico, naturale o artificiale, dà vita a ibridi inquietanti, artefatti instabili, soggetti a continue mutazioni. Animali, piante, minerali, fossili e reperti di un mondo oggettuale prodotto dall'uomo si compongono in un universo dalle sembianze distopiche, carico di tutta la memoria del mondo.
Dal macro al micro, questa memoria include una dimensione più personale e biografica, legata al carattere nomadico del lavoro di Villar Rojas, che sviluppa i suoi progetti in stretto legame con i luoghi e i contesti espositivi.
Ogni intervento porta così traccia di quello che lo ha preceduto, o si sviluppa a partire da quello, dalle ricerche o dalle suggestioni che ogni luogo ha ispirato all'artista.
Questi è sempre affiancato dal suo team di collaboratori, che lo seguono in tutti i progetti internazionali cui è invitato. Questo studio errante, o meglio compagnia teatrale, per usare la metafora prediletta dall'artista, è composto da artisti, artigiani e tecnici che, sotto la direzione dell'artista, collaborano per diverse settimane o mesi precedenti la mostra, realizzando in situ le opere e i progetti.
A partire da settembre lo studio di Villar Rojas si trasferirà a Torino per dar vita a Rinascimento, una nuova grande produzione pensata dall'artista per gli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
La mostra è a cura di Irene Calderoni, curatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Adrián Villar Rojas è nato a Rosario, Argentina nel 1980. Tra le sue personali più recenti, Fantasma, Moderna Museet, Stoccolma, 2015; Los teatros de Saturno, Galeria Kurimanzutto, Mexico City, 2014; Today We Reboot the Planet, Serpentine Galleries, Londra, 2013; La inocencia de los animales, MoMA PS1, New York, 2013. Ha partecipato alle più importanti mostre internazionali, tra cui la 12a Biennale di Sharjah, 2015; Documenta 13, Kassel, 2012; The Ungovernables, New Museum Triennial, New York, 2012. Nel 2011 ha rappresentato l'Argentina alla Biennale di Venezia. A settembre 2015 é presente con un grande nuovo progetto alla Biennale di Istanbul e con la prima personale alla Galleria Marian Goodman di New York.
L'artista, nato in Argentina nel 1980, si è affermato a livello internazionale con un linguaggio di forte impatto, che esplora il potenziale narrativo della scultura contemporanea.
Le sue opere, spesso di scala monumentale, includono rimandi molteplici, alla storia dell'arte così come alla cultura pop, dai fumetti alla letteratura, dal cinema alla fantascienza alla musica, e si caratterizzano per la forte componente installativa, capace di trasformare profondamente gli spazi in cui si inseriscono, dando vita a scenari, mondi da attraversare, quasi fossero dei “film fatti di sculture”.
Proprio come fotogrammi cinematografici, le opere di Villar Rojas sono oggetti carichi di tempo, dispositivi che lo raccontano per immagini, dai reperti preistorici ai paesaggi più avveniristici o post-apocalittici, e lo registrano nella fisicità della materia, in un processo costante di evoluzione e decadimento.
Sono tipiche le grandi installazioni, realizzate in una miscela di argilla cruda e cemento, dall'aspetto fratturato, crepato, come se la materia fosse già in stato di avanzata corruzione, come se il tempo stesse trasformando gli oggetti in rovine di fronte ai nostri occhi. Una fragilità non solo apparente, ma determinante per il destino di opere che molto spesso non sono sopravvissute all'evento espositivo, essendo concepite per essere effimere.
Questa dimensione entropica dell'opera si manifesta anche nell'impiego di materiale organico, che fondendosi con quello inorganico, naturale o artificiale, dà vita a ibridi inquietanti, artefatti instabili, soggetti a continue mutazioni. Animali, piante, minerali, fossili e reperti di un mondo oggettuale prodotto dall'uomo si compongono in un universo dalle sembianze distopiche, carico di tutta la memoria del mondo.
Dal macro al micro, questa memoria include una dimensione più personale e biografica, legata al carattere nomadico del lavoro di Villar Rojas, che sviluppa i suoi progetti in stretto legame con i luoghi e i contesti espositivi.
Ogni intervento porta così traccia di quello che lo ha preceduto, o si sviluppa a partire da quello, dalle ricerche o dalle suggestioni che ogni luogo ha ispirato all'artista.
Questi è sempre affiancato dal suo team di collaboratori, che lo seguono in tutti i progetti internazionali cui è invitato. Questo studio errante, o meglio compagnia teatrale, per usare la metafora prediletta dall'artista, è composto da artisti, artigiani e tecnici che, sotto la direzione dell'artista, collaborano per diverse settimane o mesi precedenti la mostra, realizzando in situ le opere e i progetti.
A partire da settembre lo studio di Villar Rojas si trasferirà a Torino per dar vita a Rinascimento, una nuova grande produzione pensata dall'artista per gli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
La mostra è a cura di Irene Calderoni, curatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Adrián Villar Rojas è nato a Rosario, Argentina nel 1980. Tra le sue personali più recenti, Fantasma, Moderna Museet, Stoccolma, 2015; Los teatros de Saturno, Galeria Kurimanzutto, Mexico City, 2014; Today We Reboot the Planet, Serpentine Galleries, Londra, 2013; La inocencia de los animales, MoMA PS1, New York, 2013. Ha partecipato alle più importanti mostre internazionali, tra cui la 12a Biennale di Sharjah, 2015; Documenta 13, Kassel, 2012; The Ungovernables, New Museum Triennial, New York, 2012. Nel 2011 ha rappresentato l'Argentina alla Biennale di Venezia. A settembre 2015 é presente con un grande nuovo progetto alla Biennale di Istanbul e con la prima personale alla Galleria Marian Goodman di New York.
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