Cronache dal set: il cinema di Paolo Sorrentino. Fotografie di Gianni Fiorito

© WILDSIDE / Sky Italia | "The Young Pope" di Paolo Sorrentino, 2015. Nella foto Paolo Sorrentino. Fotografie di Gianni Fiorito

 

Dal 11 Ottobre 2017 al 07 Gennaio 2018

Torino

Luogo: CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Indirizzo: via delle Rosine 18

Orari: 11-19. Martedì Chiuso. Giovedì 11-21

Curatori: Maria Savarese

Enti promotori:

  • Regione Piemonte
  • Città di Torino

Costo del biglietto: Biglietto comprensivo di ingresso alla mostra “Arrivano i Paparazzi!”: Intero € 10, Ridotto € 6. Gratuito Bambini fino a 12 anni Possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte, possessori Torino+Piemonte Card Visitatori portatori di handicap e un loro familiare o altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio- sanitaria

E-Mail info: camera@camera.to

Sito ufficiale: http://camera.to



In concomitanza con la mostra “Arrivano i Paparazzi! Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi”, CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia propone una selezione di scatti di Gianni Fiorito, fotografo di scena di Paolo Sorrentino.
A partire dall’11 ottobre alle ore 17.30 nella Project Room del Centro di via delle Rosine 18 a Torino, “Cronache dal set: il cinema di Paolo Sorrentino. Fotografie di Gianni Fiorito”, curata da Maria Savarese, presenta circa quaranta fotografie che raccontano il cinema del premio Oscar partenopeo.

In una carrellata di immagini si alternano, tra scenografie e pause di set, il giovane Papa Jude Law della serie The Young Pope, il protagonista de La Grande Bellezza Jep Gambardella interpretato da Toni Servillo, presente in mostra anche nei panni de Il Divo Giulio Andreotti, e Sean Penn, la rock star Cheyenne di This Must Be the Place. 
"Nella sua ricerca fotografica - commenta la curatrice Maria Savarese - Gianni Fiorito non si accontenta di restituire una o più immagini che siano rappresentative dei film, ma da ciascuna di esse cerca di trarre una visione ulteriore che mai si pone a commento di quella già data dal cinema. Ciò che tenta di fare la sua fotografia è ’vedere oltre’, ragionando sugli elementi fondamentali della scena: l’attore, il regista, la troupe, i luoghi. Fotografare il cinema non è semplice: meno frequente è trovarsi di fronte a risultati che valicano il limite della documentazione per produrre visioni portatrici di senso.
La narrazione di Fiorito non si riferisce solo al ‘dietro le quinte’, ma con la sua macchina fotografica, racconta il cinema colto, sincopato di Sorrentino mettendo in atto la perenne lotta fra la narrazione che scorre e l’interruzione del tempo. E poi c’è l’empatia con il ‘bagaglio’ professionale del regista: il suo particolare modo di lavorare sul set, la ricerca della concentrazione, della giusta inquadratura, del confronto continuo con gli attori e il personale tecnico sulla scena, il controllo maniacale di ogni particolare del trucco, dei vestiti, dei volti di ogni comparsa, degli oggetti in scena, raccontato alla maniera di un fotoreporter costantemente presente, ma invisibile e attento, al centro del set.” 

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