Focus on Future. 14 Fotografi per l’Agenda ONU 2030

© Paolo Verzone | Paolo Verzone, Arctic Zero, Chapter #1 - Ny Alesund Svalbard, 2015-2022

 

Dal 21 Ottobre 2022 al 19 Febbraio 2023

Torino

Luogo: Palazzo Chiablese

Indirizzo: Corso Cavour 2

Curatori: Bruna Biamino

Telefono per informazioni: +39 011 19560449

E-Mail info: info.torino@coopculture.it

Sito ufficiale: http://museireali.beniculturali.it


Il lungo monitoraggio del lento e inesorabile scioglimento dei ghiacci al Circolo Polare Artico. L’impegno delle organizzazioni umanitarie per garantire un’istruzione regolare ai bambini dei campi profughi. La drammatica mancanza di risorse che mette in ginocchio l’Africa subsahariana. Ma anche ritratti di donne dalle carriere eccezionali che hanno contribuito a compiere un importante passo avanti nella parità di genere. Sono soltanto alcuni degli straordinari scatti di Focus on Future. 14 Fotografi per l’Agenda ONU 2030, la nuova mostra ideata da Enrica Pagella e prodotta dai Musei Reali di Torino, che sarà aperta al pubblico dal 21 ottobre 2022 al 19 febbraio 2023 nelle Sale Chiablese. 

L’esposizione, curata da Bruna Biamino, si inserisce tra i progetti che i Musei Reali dedicano agli obiettivi strategici di sviluppo sostenibile indicati nell’Agenda delle Nazioni Unite. Attraverso immagini dalla potenza narrativa unica, 14 fotografi professionisti propongono un inedito viaggio dedicato alle situazioni di fragilità del nostro pianeta, affrontando temi essenziali per il benessere, la sopravvivenza e il progresso dell’umanità quali la sconfitta della fame e della povertà, il pari accesso alla giustizia, il diritto alla salute, all’istruzione e al lavoro dignitoso, il raggiungimento della parità di genere, le azioni per combattere il cambiamento climatico. 

Alessandro Albert, Dario Bosio, Fabio Bucciarelli, Francesca Cirilli, Alessandro De Bellis, Pino Dell’Aquila, Nicole Depaoli, Luca Farinet, Luigi Gariglio, Antonio La Grotta, Matteo Montenero, Vittorio Mortarotti, Enzo Obiso e Paolo Verzone documentano, narrano e testimoniano le condizioni di vita sulla terra, dalle scuole agli ospedali, dalle metropoli alle foreste, dalle accademie militari, alle carceri, alle scuole, dai profughi siriani a quelli ucraini, con una panoramica ampia che spazia dall’Iraq alla Polonia, dalle Svalbard all’Amazzonia. Fotografie della prima ondata di Covid, di scuole femminili in Iraq, di paesaggi artici, di lavoratori in Mozambico e a Foggia, di carestie in Sudan tracciano la condizione di un’umanità ancora lontana dal raggiungimento dei suoi diritti fondamentali e disegnano un itinerario visivo sulle emergenze globali.

Il percorso conta più di 200 fotografie e inizia con l’apertura su alcuni grandi paesaggi, dall’Artico al Vietnam, dal Messico al Mozambico, per poi inoltrarsi sempre più profondamente nei temi dell’Agenda ONU 2030, dove le immagini si intrecciano con i dati statistici che provengono da organizzazioni governative quali OMS, UNHCR, FAO, UNICEF e che amplificano il messaggio visivo sulle criticità che ancora affliggono le condizioni del pianeta e degli esseri viventi. L’allestimento trasforma le Sale Chiablese in uno spazio di testimonianza, di denuncia e di conoscenza, dove trovano espressione storie, luoghi e destini, a comporre un’antologia delle grandi sfide che stanno oggi di fronte all’umanità.

“Ancora più che un programma, l’Agenda ONU 2030 è una visione, lo sfondo ideale su cui orientare il cammino verso il futuro – spiega la Direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella -. Le ricerche dei fotografi selezionati tracciano un disegno di testimonianze visive intorno alle sfide globali che ci attendono. Un messaggio che dalle Sale Chiablese si riverbera sul grande patrimonio dei Musei Reali, per interrogare i segni e le ragioni che nel passato ci aiutano a interpretare il presente, in un dialogo incessante tra mondi vicini e lontani, persone e destini, per guardare e interpretare, da Torino e dai suoi musei, il mondo che ci circonda e restituirne le voci nelle buone pratiche di studio, di gestione e di valorizzazione della nostra eredità culturale”.

Tutte le opere appartengono a professionisti che si muovono tra linguaggi differenti: sono fotogiornalisti, artisti, fotografi di architettura, still life, ritratti. Tra loro ci sono vincitori di premi prestigiosi come il World Press Photo, con lavori esposti in gallerie e musei, e pubblicati su testate nazionali e internazionali quali The New York Times, National Geographic, Le Monde, El Pais e il Corriere della Sera. Altri sono giovani colleghi che si stanno affacciando alla professione, ma che hanno già ottenuto riconoscimenti importanti. Tutti sono però accomunati da una spiccata sensibilità verso i temi sociali e dalla profonda necessità di raccontare, come diceva il grande fotografo Edward Steichen, “il mondo all’uomo e l’uomo a sé stesso”.

“Questo è lo spirito con cui abbiamo sviluppato la progettazione di Focus on Future – aggiunge la curatrice Bruna Biamino –, come un grande omaggio alle indimenticabili imprese fotografiche, inserendo però una variante che considero un importante valore aggiunto, ossia la selezione e la valorizzazione di grandi talenti che gravitano, o che hanno lavorato, o che sono nati nell’area di Torino. Tre generazioni di fotografi, alcuni dei quali già molto noti a livello nazionale e internazionale, che per la prima volta espongono insieme consegnando al pubblico della loro città una mostra ricca di maestria, di emozione, di impegno sociale, declinati con il tipico understatement cittadino”. 

Perché Torino? La città ha sempre coltivato uno spiccato interesse per la fotografia, che molte volte si è espresso a livello alto, come nel caso mostra The Family of Man di Steichen, curatore del Moma di New York, allestita nel 1955 a Palazzo Madama. La città ha altresì una vocazione profonda all’impegno nei confronti dei più deboli, basti pensare ai Santi Sociali e, per le sue ragioni di DNA industriale, esprime una capacità di lavoro, di approfondimento, di approccio critico tale da generare nel corso degli anni una qualità alta di fotogiornalismo, di fotografia artistica e di storytelling.

Per amplificare il valore del progetto, sono in programma lectures in mostra con i fotografi, incontri con comunicatori scientifici organizzati dai Musei Reali in partnership con la Fondazione Santagata, percorsi tematici e visite speciali condotte da ricercatori ed esperti, oltre ad attività didattiche coordinate dai Servizi Educativi dei Musei Reali e da CoopCulture. Per le scuole è previsto anche un concorso di fotografia.

LE SFIDE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
22 NOVEMBRE 2022 / 31 GENNAIO 2023 / ORE 17.30
Palazzo Reale / Salone delle Guardie Svizzere Alcuni dei temi cruciali dell’Agenda ONU 2030, ispiratori della mostra, sono il punto di partenza per approfondimenti culturali e scientifici.

MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2022
Sara Segantin, scrittrice e comunicatrice scientifica, Geo - Rai3.
Educare a un clima di pace è la sfida più difficile e importante dei nostri tempi. Perché la cultura e l’informazione sono fondamentali nella lotta alla crisi climatica? Che relazione c’è tra le guerre e l’inquinamento? Durante l’incontro, si cercherà di disegnare una mappa con la quale orientarsi nel difficile labirinto climatico e sociale di oggi.  
MARTEDÌ 20 DICEMBRE 2022
Manuela Manera, linguista e autrice del volume La lingua che cambia.
Con l’espressione linguaggio inclusivo si indica l’attenzione con cui viene costruita una comunicazione, così da evitare asimmetrie e stereotipi in riferimento alle persone. Come funziona il linguaggio inclusivo e perché è necessario oggi? Non c’è forse altro di più importante di cui occuparsi? A partire da questi interrogativi, l’incontro propone una riflessione sull’importanza delle scelte linguistiche per rafforzare una cultura del rispetto e della parità tra le persone.   MARTEDÌ 31 GENNAIO 2023
Marco Tavani, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).
“Da bambino avevo paura del cielo”: questa ammissione è il senso di una vita votata all’astrofisica. Il Principal Investigator della missione spaziale AGILE dell’Agenzia Spaziale Italiana e ricercatore con ampie esperienze internazionali, ci parlerà del cielo, il grande pieno dei saperi ancora da conoscere e interpretare: del cielo come porta di ingresso per la civiltà del prossimo futuro.

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