Forests | Experimenting
Dal 07 Febbraio 2020 al 08 Febbraio 2020
Torino
Luogo: PAV Parco Arte Vivente
Indirizzo: via Giordano Bruno 31
Orari: venerdì h 16, sabato h 18
Telefono per informazioni: +39 011 3182235
E-Mail info: info@parcoartevivente.it
Sito ufficiale: http://parcoartevivente.it
“Perhaps they are a riot, a party, a free space, an invisible space, a non-space, a common-place”
Venerdì 7 e sabato 8 febbraio Mali Weil presenta per la prima volta a Torino la performance Forests | Experimenting per PAV – Parco Arte Vivente.
Forest | Experimenting fa parte di un percorso di ricerca di Mali Weil sulla foresta in quanto spazio storicamente antitetico e allo stesso tempo complementare alla città. La foresta diventa un luogo in cui ripensare l’essere cittadini, e quindi ripensare il concetto stesso di cittadinanza. “La foresta – afferma Mali Weil - rappresenta un eccezionale serbatoio relazionale di natura politica, per millenni è stata la palestra in cui costruire una relazione con l’alterità”.
Forests | Experimenting è un atto di “forestazione” del quotidiano che apre un passaggio verso altri mondi possibili. Mondi dove la parola cittadinanza ha un senso e una consistenza diversa da quelle che ha nel “mondo in atto.” “Il nostro mondo attuale è circondato da un’infinità di altri mondi possibili” - scrive Lubomir Dolezel in Heterocosmica.
La performance si sviluppa in una duplice azione, che consiste nell’assemblaggio di una serie di protocolli, composti di questionari e narrazioni, per attuare degli esperimenti mentali con il pubblico sull’idea di altre cittadinanze possibili.
La performance si struttura in 2 giornate: nella prima, venerdì 7 febbraio, l’azione sarà affidata ad un gruppo di ragazze e ragazzi della scuola media IC Sinigaglia - Succ. Ada Negri di Torino, mentre nella seconda, sabato 8 febbraio, a dei performer professionisti. Per la realizzazione del progetto Mali Weil ha scelto di lavorare sia con degli adolescenti che con un gruppo di esperti invitati dall’ambito giuridico e filosofico, ma anche dal mondo dell’attivismo e del design, che, stimolati dagli artisti, costruiscono e attivano un protocollo immaginativo, creando, in sinergia con Mali Weil, un corpus di esperimenti mentali pensati per immaginare altre forme possibili cittadinanza.
La foresta diventa lo spazio-oggetto di una ricerca, tutt’ora in corso, dove accade un processo di de-familiarizzazione che svela quel principio magico-linguistico, che ci assoggetta a nozioni come umano, istituzione, natura, cittadinanza.
Unendo il linguaggio performativo a strumenti teorici dell’epistemologia e del design speculativo, Mali Weil invita i visitatori a partecipare alle azioni perdendosi in questo spazio di ricerca, i cui confini coincidono con i limiti storici e geografici dell’immaginario politico occidentale.
La foresta, in questa prospettiva, non è solo lo spazio fisico e concettuale, che impone la ridefinizione della nozione di cittadinanza, ma è soprattutto lo stesso atto del rimettere in discussioni i limiti e il significato del nostro essere cittadini a “fare foresta”.
Foresta è quindi lo spazio che gli esperimenti mettono in atto, riscrivendo di volta in volta la propria cornice concettuale e giuridica, politica e filosofica, attraverso il procedimento narrativo della fictio.
Tale procedimento, sviluppato durante la performance, è in grado di assemblare diversi piani di realtà, al pari di processi come fanno il diritto, ma anche il sogno, la magia, la poesia.
La fictio linguistica e performativa, quindi, è premessa e risultato dell’azione proposta, e la configura come un esperimento per istituire zone di azione politica tramite strumenti linguistico-narrativi.
La forma filosofica dell’esperimento mentale e le pratiche immaginative del critical design si fondono in una partitura di political dreaming.
In questo movimento la foresta non è più foresta, ma una polifonia narrativa, rituale, con una duplice funzione critica e ludica, per creare mondi fittizi e “metterli al lavoro”.
È qui che diventa centrale il sorprendente potere immaginativo dei ragazzi e la loro abilità di “creare foreste” attraverso un gioco verbale aperto, in grado di istituire la propria realtà senza ridurre o abrogare l’esistente -potremmo definirla una capacità sciamanica data l’agilità con cui dialogano con il diverso.
Il lavoro si articola infatti anche tramite diverse sessioni laboratoriali con i ragazzi della scuola media IC Sinigaglia - Succ. Ada Negri di Torino che saranno protagonisti dell’azione dell’8 febbraio 2020.
Forests | Experimenting è il terzo episodio di un processo di forestazione, preceduto da Forests | Recomposing, svoltosi in forma di lecture al Trento Film Festival in aprile e Forests | Unlearning performance presentata a SAAL Biennaal International Performing Arts Festival (Tallinn, EE) in agosto.
Oltre alla parte performativa, inoltre, Forests comprende anche un film e un’open school che apre in maniera temporanea e su invito.
La ricerca è condotta in partnership con Centrale Fies, Compagnia di San Paolo e curata da Mali Weil.
Il progetto Forests è realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del Bando ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea e con il supporto di Provincia Autonoma di Trento.
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