Julien Friedler. Be Boz Be Art
Dal 13 Aprile 2018 al 13 Maggio 2018
Torino
Luogo: Galleria Gliacrobati
Indirizzo: via Ornato 4
Orari: dal mercoledì al sabato dalle 15.30 alle 19.30
Curatori: Dominique Stella
E-Mail info: info@gliacrobati.com
Sito ufficiale: http://www.gliacrobati.com
L'associazione Spirit of Boz di Julien Friedler sviluppa un programma intitolato Be Boz Be Art, che comporta diversi settori di intervento e che contribuisce a divulgare, in tutto il mondo, nuove pratiche artistiche allo scopo di dar loro visibilità.
La sera dell’inaugurazione Julien Friedler presenterà il suo progetto Be Boz Be Art, illustrato dalle opere in mostra raccolte in giro per il mondo e da alcune opere dell’artista. Tutte le persone presenti verranno invitate a compilare il questionario della Foresta della anime
Il progetto di Julien Friedler intende favorire l'arricchimento di riferimenti sensibili, veicolando un ideale di scambio e di interazioni vantaggiose per tutti, che ha già trovato eco nelle comunità più lontane. Il progetto Be Boz Be Art poggia su tre programmi che implicano la ricerca attiva di complicità dai talenti multipli, e l'incontro con realtà quotidiane molto lontane dalle nostre, la cui scoperta e approccio in un rispetto reciproco contribuiscono ad arricchire un'eterogeneità di espressione e di trasmissione, facendo nascere opportunità di scambi. È in questa consapevolezza e in questa convinzione che l'associazione Spirit of Boz conduce azioni partecipative che implicano l'impegno di persone dalle origini sociali più diverse, dalle provenienze geografiche più lontane. Queste azioni rispondono ad alcuni criteri definiti dal programma Give Up, che raccoglie opere spontanee in occasione di viaggi (Ruanda, Togo, Messico...) nel corso dei quali l'équipe del Boz va incontro a culture e tradizioni che spesso gli sono totalmente sconosciute. Con le persone che lo desiderano, l'équipe raccoglie oggetti di uso comune, realizzazioni creative spesso a carattere tribale, e colleziona ogni oggetto rilevante, di significato particolare. L'accumulazione di queste espressioni partecipa a un fondo «di opere» che appartengono al concetto Be Boz Be Art, e costituiscono gli elementi di una collezione eteroclita, vitale ed esplosiva, illustrando attraverso un'espressione di urgenza le problematiche di persone spesso schiacciate dalle convenzioni in un quadro collettivo restrittivo e dogmatico. Esse trovano così, in queste realizzazioni, una sorta di scappatoia, uno spiraglio che consente l'evasione dello spirito.
Le Clochard Céleste costituisce un'altra sezione del programma Be Boz Be Art, che ci porta dalle strade di Bruxelles, alle periferie di Giacarta o sui sentieri del Ruanda, a contatto con i più poveri, i bambini delle strade, gli esclusi delle città prospere. Questa «azione» consiste nel dare i mezzi e gli strumenti propizi a un'espressione artistica a persone in situazione di disagio o di precarietà, suscitando in esse un gesto liberatorio, spontaneo, impulsivo i cui risultati spesso si avvicinano a opere di art outsider. Queste realizzazioni infatti rientrano nella simbologia della testimonianza nata dal profondo dell'animo senza ricorso ai cliché dell'arte e risuonano in eco al furore del mondo, secondo tecniche e mezzi di espressione propri a ognuno.
Friedler, attraverso il suo progetto del Boz, intende raccogliere questi fremiti emersi dall'inconscio delle persone, che egli ama esplorare e di cui segue i meandri attraverso il terzo programma di Be Boz Be Art intitolato La Forêt des âmes, La Foresta delle anime. Questo origina delle risposte a un questionario, espressione di sei domande: -1. Dio esiste? - 2. Come possiamo caratterizzare questa epoca? -3. Come vede l'avvenire? -4. Lei è felice?- 5. La sessualità è importante? - 6. Io chi sono?
La Forêt des Âmes e Give Up costituiscono la forma più concettuale del lavoro di Friedler. Questa parte della sua opera, pluridisciplinare e collegiale, corrisponde a un tentativo di fusione tra diverse forme di espressioni. Come in Fluxus, l'arte diventa supporto di scambio e di comunicazione, è atteggiamento di fronte alla vita. Secondo questa filosofia di condivisione, e in eco alla sua pittura, Julien Friedler ha concepito l'installazione «la Foresta delle anime», progetto partecipativo che si svolge dal 2006, che s'inscrive nell'universo del Boz e che attiva energie e forze intuitive universali; queste si esprimono nelle risposte spontanee a un questionario, elaborato dall'artista e raccolto dall'associazione del Boz.
Le migliaia di risposte rappresentano il materiale necessario all'edificazione di colonne che costituiranno l'opera intitolata La Forêt des Âmes. Spirit of Boz fa nascere una leggenda o una spiritualità moderna fondata sull'arte. Il suo punto di vista è contemplativo.
La mostra è curata da Dominique Stella e prodotta dall’associazione Spirit of Boz, Julien Friedler.
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