Michelangelo Pistoletto. Molti di uno

Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, Castello di Rivoli
Dal 1 November 2023 al 1 February 2024
Rivoli | Torino
Luogo: Castello di Rivoli – Museo d'Arte Contemporanea
Indirizzo: Piazza Mafalda di Savoia
Orari: da mercoledì a venerdì 10:00 - 17:00; domenica e sabato 11:00 - 18:00
Curatori: Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria
Telefono per informazioni: +39 011.9565.222
E-Mail info: info@castellodirivoli.org
Sito ufficiale: http://www.castellodirivoli.org
Il Castello di Rivoli presenta la grande mostra dedicata a Michelangelo Pistoletto.
Allestita negli spazi della Manica Lunga e realizzata a stretto contatto con l’artista, la mostra è incentrata su Molti di uno, una grande opera inedita che si pone come dispositivo attraverso il quale rileggere l’arte di Pistoletto (Biella, 1933).
Tra gli artisti che hanno ridefinito il concetto di arte a partire dalla metà degli anni sessanta del secolo scorso, Pistoletto fin dalla prima metà degli anni cinquanta si interroga sul concetto dell’identità personale e intraprende la via dell’autoritratto come espressione emblematica del suo pensiero.
Nel 1961 dipinge il primo quadro specchiante Il presente in cui il proprio autoritratto si staglia su un fondo nero ottenuto con vernice acrilica lucidissima che lo rende riflettente. Quest’opera si apre alla vita come scambio di relazioni e prospettive, determinando una nuova dimensione spazio temporale. Il superamento delle frontiere segnate dalla dimensione pittorica rappresenta per Pistoletto l’apertura a un paesaggio che si affaccia sulla contemporaneità dell’esistenza. Ideata per la Manica Lunga, Molti di uno è una città dell’Arte strutturata come architettura percorribile e composta da 31 uffici o stanze. Disegnati come spazi aperti e collegati tra loro, gli uffici includono arte, industria, moda, comunicazione, scienza, storia, ecologia, politica, economia, filosofia, sport, gioco, natura, spiritualità, architettura, urbanistica, tecnologia, multiverso, spazio, psicanalisi, nutrimento, agricoltura, trasporti, Internet, medicina, educazione, religione, lavoro, sepoltura, guerra, diritto. Presentando le principali attività della città dell’Arte, nelle parole dell’artista, l’installazione “rende visibile la struttura reale della società”. I 31 uffici sono tra loro comunicanti e interconnessi attraverso una serie di porte, ciascuna recante sull’architrave l’indicazione dell’attività specifica. Estendendo un ulteriore capitolo della ricerca di Pistoletto, le porte riprendono il Segno Arte.
La mostra è realizzata con il sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.
Allestita negli spazi della Manica Lunga e realizzata a stretto contatto con l’artista, la mostra è incentrata su Molti di uno, una grande opera inedita che si pone come dispositivo attraverso il quale rileggere l’arte di Pistoletto (Biella, 1933).
Tra gli artisti che hanno ridefinito il concetto di arte a partire dalla metà degli anni sessanta del secolo scorso, Pistoletto fin dalla prima metà degli anni cinquanta si interroga sul concetto dell’identità personale e intraprende la via dell’autoritratto come espressione emblematica del suo pensiero.
Nel 1961 dipinge il primo quadro specchiante Il presente in cui il proprio autoritratto si staglia su un fondo nero ottenuto con vernice acrilica lucidissima che lo rende riflettente. Quest’opera si apre alla vita come scambio di relazioni e prospettive, determinando una nuova dimensione spazio temporale. Il superamento delle frontiere segnate dalla dimensione pittorica rappresenta per Pistoletto l’apertura a un paesaggio che si affaccia sulla contemporaneità dell’esistenza. Ideata per la Manica Lunga, Molti di uno è una città dell’Arte strutturata come architettura percorribile e composta da 31 uffici o stanze. Disegnati come spazi aperti e collegati tra loro, gli uffici includono arte, industria, moda, comunicazione, scienza, storia, ecologia, politica, economia, filosofia, sport, gioco, natura, spiritualità, architettura, urbanistica, tecnologia, multiverso, spazio, psicanalisi, nutrimento, agricoltura, trasporti, Internet, medicina, educazione, religione, lavoro, sepoltura, guerra, diritto. Presentando le principali attività della città dell’Arte, nelle parole dell’artista, l’installazione “rende visibile la struttura reale della società”. I 31 uffici sono tra loro comunicanti e interconnessi attraverso una serie di porte, ciascuna recante sull’architrave l’indicazione dell’attività specifica. Estendendo un ulteriore capitolo della ricerca di Pistoletto, le porte riprendono il Segno Arte.
La mostra è realizzata con il sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.
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