Riaprono i Giardini Reali
Dal 24 Marzo 2016 al 24 Marzo 2016
Torino
Luogo: Giardini Reali
Indirizzo: piazza Castello
Enti promotori:
- MiBACT
- Musei Reali Torino
- Regione Piemonte
Telefono per informazioni: +39 011 5220421
E-Mail info: pr-to@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.museireali.beniculturali.it
Dopo una grande attesa tornano a essere patrimonio dei visitatori e della città i Giardini Reali di Torino, lo spazio verde che abbraccia e completa lo straordinario complesso dei Musei Reali.
Da giovedì 24 marzo sarà nuovamente disponibile al pubblico il nucleo più antico a nord di Palazzo Reale, mentre ci si avvia al completamento del recupero: il 3 aprile sarà avviato il cantiere di restauro delle statue e della Fontana dei Tritoni che terminerà in giugno, restituendo alla città uno spazio di grande bellezza e un vero e proprio polmone verde nel centro storico. Il ripristino di questa area perfeziona il progetto dei Musei Reali, ora “ricuciti” dai Giardini: non solo ne sono parte integrante, ma completano anche l’offerta culturale dei Musei stessi, che da oggi sono più che mai un’esperienza culturale da vivere in un’intera giornata di visita. L'apertura dei Giardini inoltre permette di attivare il nuovo ingresso alla Galleria Sabauda che non avverrà più da via XX Settembre, ma proprio attraverso i Giardini.
La riapertura interessa un’area di cinque ettari dei sette complessivi: l’intervento è stato realizzato grazie alle risorse del Programma Operativo Regionale, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007/2013, con una spesa effettiva di circa 1,5 milioni di euro.
Inoltre questo avvenimento segna l’avvio della collaborazione con il Touring Club, che fornirà dei propri volontari come personale di supporto al pubblico.
I Giardini apriranno al pubblico giovedì 24 marzo; la grande festa inaugurale si terrà nel giorno di Pasquetta, lunedì 28 marzo dalle 10,30 alle 19, in collaborazione con la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino.
I Giardini reali sono aperti dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19.
Per i primi due mesi l’ingresso sarà gratuito.
Ingresso consentito ai cani (al guinzaglio).
Storia e recupero
Il primo impianto del giardino risale all’epoca di Emanuele Filiberto, che dopo il trattato di Cateau-Cambrésis (1559) trasferì la capitale del ducato sabaudo da Chambéry a Torino. Alla fine del Cinquecento il Giardino era caratterizzato da uno spazio regolare, tagliato in diagonale dalle mura dell’antica cinta romana della città. Il suo arredo comprendeva fontane, grotte, peschiere e gabbie per animali esotici, con piante di aranci e limoni coltivate in vaso. Nel 1584 il Giardino fu ristrutturato e sul bastione degli Angeli fu edificato il Garittone, l’attuale Bastion Verde.
Nel 1673, con il tracciato delle nuove fortificazioni volute da Carlo Emanuele II e progettate da Amedeo di Castellamonte, lo spazio quadrato del “Giardino Bastion Verde” si allarga fino a includere il Bastione San Maurizio. A questo momento risalgono i contatti con il celebre André le Nôtre, per un nuovo disegno degli spazi. La ristrutturazione si attua nel 1685, sotto la reggenza di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemour, ed è affidata a Henri Duparc. Nasce un progetto del tutto innovativo: un grande miroir d’eau definisce il nuovo asse di simmetria per l’area ad est, mentre la parte del Bastion Verde è riservata al “Giardino dei fiori” con aiuole quadrate e due piccole fontane. Tra il 1755 e il 1758 prende forma la grande Fontana dei Tritoni su progetto dello scultore Simone Martinez.
L’ultimo intervento di rilievo si ebbe tra il 1886 e il 1905 ad opera dei fratelli Marcellino e Giuseppe Roda, con il disegno definitivo dell’area intorno al Bastion Verde.
L’intervento di restauro ha interessato un’area di circa cinque ettari: il Giardino Ducale, il nucleo più antico a nord di Palazzo Reale; il Giardino delle Arti, situato a est e risultante dall’ampliamento della città voluto da Carlo Emanuele II (1634-1675); il Boschetto, nel settore nord-est, di matrice ottocentesca.
Nell’area del Giardino Ducale i lavori hanno recuperato l’ultima fase storica, ossia il progetto dei fratelli Roda, promosso da Umberto I nel 1886, probabilmente in occasione delle nozze del fratello Amedeo Ferdinando con Maria Letizia Napoleone. Questo intervento è documentato da una perizia conservata all’Archivio di Stato di Torino e da un disegno di Alfredo D’Andrade del 1889 che riproduce il parterre tripartito con disegno neobarocco, ripreso verosimilmente dall’elaborato di Marcellino Roda.
Nel Giardino delle Arti, il restauro ripropone invece l’impostazione assiale di viali e prospettive ideata da André Le Nôtre (1613-1700), il progettista dei giardini di Versailles. È stato mantenuto il disegno mistilineo dei parterre, recuperando la completezza del disegno, con particolare attenzione agli allineamenti di partenza, alle visuali laterali, agli assi compositivi, e riproponendo l’ingresso quadrato davanti allo scalone dell’appartamento di levante del Palazzo.
Nell’area del Boschetto, infine, sono stati attuati interventi di pulizia e di messa in sicurezza delle alberature, con la sistemazione dei percorsi pedonali e veicolari interni e la realizzazione dei nuovi sottoservizi (impianti fognari, idrici, antincendio ed elettrici). Il restauro riprenderà a partire dal 4 aprile, con una seconda fase di lavori dedicata agli interventi conservativi degli apparati lapidei: la fontana dei Tritoni di Simone Martinez (1756), i vasi dei fratelli Collino (1769-1773), le statue di foggia seicentesca e le panchine di Amedeo Rizzi e Carlo Antonio Giudice (1767-1771). La conclusione prevista è per giugno prossimo.
Accanto a ippocastani, platani e tigli, i Giardini Reali ospitano esemplari di aceri montani, noci neri e olmi campestri, faggi e querce rosse, oltre a tassi, frassini, ginkgo biloba, pini bianchi.
L’intervento è stato realizzato grazie alle risorse del Programma Operativo Regionale, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007/2013, con una spesa effettiva di circa 1,5 milioni di euro.
Pasquetta di festa ai Giardini Reali Lunedì 28 marzo dalle ore 10.30 alle ore 19
Riapre al pubblico un autentico luogo di incanto: nel cuore di Torino, ma nascosto, quasi segreto, pronto a essere riscoperto. Ecco perché nel giorno di Pasquetta, giorno della riapertura, vale la pena di festeggiare.
Oltre i portoni di Palazzo Reale, alla meraviglia dei visitatori, si presenteranno magnifici parterre, viali, fontane e aiuole ideate da André Le Nôtre, architetto che ha creato i giardini di Versailles. Ma anche artisti: attori, musicisti, danzatori, personaggi in costume e tante magnifiche sorprese.
Per celebrare l'evento, infatti, i MUSEI REALI collaborano con la FONDAZIONE TEATRO RAGAZZI E GIOVANI ONLUS per organizzare una festa destinata a grandi e piccini, con musica, danza e teatro. L'ingresso è libero. Tutti sono invitati.
In programma, sfilate in costume e rievocazioni storiche a cura di tre tra i più significativi gruppi storici della Città: Gruppo Storico Pietro Micca, Gruppo Storico Ventaglio d’Argento e l’Associazione Storico-Culturale Historia Subalpina, che faranno rivivere al pubblico l’atmosfera della corte reale.
Sarà presente anche il Cit Brass Quintet, ensemble di ottoni, composto dagli allievi del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino, che allieterà i visitatori con un programma musicale variegato e divertente.
Per celebrare il giorno di Pasquetta, inoltre, si scatenerà una divertente caccia alle uova di Pasqua, condotta e animata dagli attori della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus. Secondo una tradizione giunta dal mondo anglosassone e dal Nord Europa, il Coniglio Bianco, accompagnato da alcuni personaggi delle fiabe, condurrà il pubblico alla ricerca di centinaia uova pasquali. Un'iniziativa pensata soprattutto per i bambini e per le loro famiglie, ma anche per chi, giovane o adulto, abbia voglia di divertirsi. Non una semplice caccia al tesoro, ma un viaggio fantastico nel mondo della fantasia, animato dai racconti dei più famosi personaggi delle fiabe. Un modo insolito e divertente per andare alla scoperta dei Giardini Reali, in un bel giorno di primavera.
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