Fotografia Zero Pixel 2021 - Body/Corpo
Dal 05 Novembre 2021 al 08 Dicembre 2021
Trieste
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
Sito ufficiale: http://www.fotografiazeropixel.it
Oltre cento fotografi internazionali e 250 immagini in esposizione per il festival dedicato alla fotografia chimica, in programma dal 5 novembre all’8 dicembre a Trieste. Con 13 mostre su quattro sedi espositive, 6 laboratori e 7 conferenze Fotografia Zero Pixel proporrà un viaggio tra Italia, Slovenia, Croazia, Messico, Giappone e Stati Uniti per raccontare tanti modi diversi di concepire il corpo. Tra i fotografi in mostra Roberto Kusterle, Sergio Scabar, Ellen Goodman, Gigliola Di Piazza, Jan Schlegel.
Saranno un centinaio i fotografi coinvolti e oltre 250 le immagini che verranno presentate per l’ottava edizione di Fotografia Zero Pixel, il festival della fotografia senza il digitale in programma dal 5 novembre all’8 dicembre 2021. Dedicato quest’anno al tema “Body/Corpo”, il festival esplorerà questo termine dall’etimologia estremamente varia, presentando una panoramica d’immagini che racconteranno tanti modi diversi di concepirlo, in un viaggio tra Italia, Slovenia, Croazia, Germania, Messico, Giappone e Stati Uniti.
Fotografia Zero Pixel, che si avvale della direzione artistica di Ennio Demarin, quest’anno proporrà 23 eventi dedicati alla ricerca in fotografia e alle sue contaminazioni creative con letteratura, filosofia, antropologia, matematica e fisica. Pensato per tutti coloro che desiderano esplorare il mondo “ai sali d’argento”, offrirà 13 mostre internazionali su quattro sedi espositive, 6 laboratori e 7 conferenze e incontri con gli autori. Su circa 1500 metri quadrati, all’interno del Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste, si svilupperanno ben nove mostre, tra collettive e personali. Tra le prime da non perdere l’esposizione tematica classica di Zero Pixel, con 66 fotografi di diverse nazionalità tra cui spiccano i nomi di Letizia Battaglia, Francesco Cito, Shobha, Roberto Kusterle e Sergio Scabar, e le quattro mostre dedicate a gruppi d’artisti provenienti da Slovenia (The Body as a point of view), Croazia (Le Muse), Messico (Descifrar los lenguajes del cuerpo) e Giappone (Ishi no ue nimo san nen). Tra le personali quella di Ellen Goodman , vincitrice del secondo premio Scabar con la mostra “The Middle Ground between Light and Shadow”, di Gigliola Di Piazza, fotoreporter friulana recentemente scomparsa, del tedesco Jan Schlegel (allo spazio d’arte trart), di Enzo Tedeschi, abbinata alla conferenza di uno dei maggiori studiosi di Dante in Italia, Vittorio Cozzoli.
“Quest’anno il festival presenta una panoramica di immagini e interpretazioni sul corpo che va ben oltre l’idea di fisicità umana. Significativo in tal senso è il lavoro del secondo premio Sergio Scabar, l'americana Ellen Goodman, che indaga ciò che sta tra la luce e l'ombra e si chiede se siamo fatti della stessa materia delle stelle”, commenta Annamaria Castellan, tra gli ideatori del festival. Un esempio straordinario è il lavoro dell’americana Katharine Kollman, fotografa e apneista che vive nell'isola O'ahu delle Hawaii e che fotografa la quiete e il gioco della vita dentro, sotto e sopra le onde, concependo l'oceano come un corpo fatto d’acqua. Un contributo particolarmente artistico è la nuova collaborazione con la gallerista Barbara Čeferin, che cura la collettiva di fotografi sloveni, straordinario esempio di fotografia applicata all’arte: il fotografo Uroš Abram trasforma per esempio la sua bocca in una camera oscura e lì nascono le sue immagini; Tilyen Mucik stampa corpi su elementi botanici.
Degno di nota sarà il convegno sui “fotografi dell’ombra": Sergio Scabar, Maurizio Frullani e Roberto Kusterle, in co-organizzazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese-Ecomuseo Territori, a cui parteciperanno importanti esponenti della fotografia nazionale come Angela Madesani e Michele Smargiassi, il gallerista ed esperto d'arte Marco Puntin, l'ex direttore del CCM Gianpaolo Cuscunà e l'attuale Roberto del Grande; testimoni come la vedova di Scabar, il figlio di Frullani, Giacomo, e Roberto Kusterle.
Tra gli approfondimenti quello interdisciplinare con Monica Mazzolini, le sperimentazioni su “Il corpo stenopeico” con Vincenzo Marzocchini e Dino Zanier, la presentazione della riedizione del libro “La Carnia di Antonelli”, il più importante volume fotografico che racconta la montagna tra le due guerre, presentato dai curatori Tarcisio Not e Marco Lepre. In collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti, nell’ambito della formazione permanente obbligatoria Francesco Cito parlerà de “Il mestiere del fotoreporter ieri, oggi e ... domani?”, mentre il giornalista esperto in fotografia Michele Smargiassi parlerà dell'etica del fotografo in contesti difficili.
Non mancheranno i laboratori, che spazieranno dalla fotografia minutera di strada con Daniele Sandri (il laboratorio si terrà nel camper-studio del fotografo milanese), alla polaroid in grande formato e banco ottico con Ennio Demarin e Massimiliano Muner, ma anche gli approfondimenti sulle tecniche fotografiche utilizzate nel 19° secolo: dal collodio umido con Borut Peterlin, alla stampa alla gomma bicromata con Davide Dionisio fino a quella su carta salata con Barbara Cattaneo, Eugenia di Rocco e Giovanni Emiliani dell'Associazione Fotonomia di Firenze, che propongono anche un percorso nella storia della fotografia e delle sue tecniche, "Il corpo della fotografia”, presso la Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte del Comune di Trieste.
Organizzato da Associazione Acquamarina, Fotografia Zero Pixel quest’anno ha ampliato ancora le sue collaborazioni internazionali, con nuove partnership prestigiose al di qua e al di là degli oceani - con l’associazione Gabinete fotográfico di Puebla (Messico), l’associazione 120Love di Tokyo (Giappone), la Galerija Fotografija di Lubiana (Slovenia) - che si aggiungono a quelle consolidate con la Grin Gallery di Umago (Croazia), e, in Italia, con il Consorzio Culturale del Monfalconese, il Circolo Culturale Fotografico Carnico, l’Associazione Fotonomia di Firenze che organizza anch’essa un festival fotografico analogico, l’Associazione Silver Age, l’Associazione Prologo, l’Associazione Leali delle Notizie, la Galleria trart, l’Associazione Trieste Altruista e l’Associazione Fareradio. Fondato da Annamaria Castellan, Massimiliano Muner e Michela Scagnetti, il festival si avvale della conduzione artistica di Ennio Demarin e viene realizzato grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, in coorganizzazione con il Comune di Trieste e con la Biblioteca Statale “Stelio Crise” di Trieste.
Saranno un centinaio i fotografi coinvolti e oltre 250 le immagini che verranno presentate per l’ottava edizione di Fotografia Zero Pixel, il festival della fotografia senza il digitale in programma dal 5 novembre all’8 dicembre 2021. Dedicato quest’anno al tema “Body/Corpo”, il festival esplorerà questo termine dall’etimologia estremamente varia, presentando una panoramica d’immagini che racconteranno tanti modi diversi di concepirlo, in un viaggio tra Italia, Slovenia, Croazia, Germania, Messico, Giappone e Stati Uniti.
Fotografia Zero Pixel, che si avvale della direzione artistica di Ennio Demarin, quest’anno proporrà 23 eventi dedicati alla ricerca in fotografia e alle sue contaminazioni creative con letteratura, filosofia, antropologia, matematica e fisica. Pensato per tutti coloro che desiderano esplorare il mondo “ai sali d’argento”, offrirà 13 mostre internazionali su quattro sedi espositive, 6 laboratori e 7 conferenze e incontri con gli autori. Su circa 1500 metri quadrati, all’interno del Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste, si svilupperanno ben nove mostre, tra collettive e personali. Tra le prime da non perdere l’esposizione tematica classica di Zero Pixel, con 66 fotografi di diverse nazionalità tra cui spiccano i nomi di Letizia Battaglia, Francesco Cito, Shobha, Roberto Kusterle e Sergio Scabar, e le quattro mostre dedicate a gruppi d’artisti provenienti da Slovenia (The Body as a point of view), Croazia (Le Muse), Messico (Descifrar los lenguajes del cuerpo) e Giappone (Ishi no ue nimo san nen). Tra le personali quella di Ellen Goodman , vincitrice del secondo premio Scabar con la mostra “The Middle Ground between Light and Shadow”, di Gigliola Di Piazza, fotoreporter friulana recentemente scomparsa, del tedesco Jan Schlegel (allo spazio d’arte trart), di Enzo Tedeschi, abbinata alla conferenza di uno dei maggiori studiosi di Dante in Italia, Vittorio Cozzoli.
“Quest’anno il festival presenta una panoramica di immagini e interpretazioni sul corpo che va ben oltre l’idea di fisicità umana. Significativo in tal senso è il lavoro del secondo premio Sergio Scabar, l'americana Ellen Goodman, che indaga ciò che sta tra la luce e l'ombra e si chiede se siamo fatti della stessa materia delle stelle”, commenta Annamaria Castellan, tra gli ideatori del festival. Un esempio straordinario è il lavoro dell’americana Katharine Kollman, fotografa e apneista che vive nell'isola O'ahu delle Hawaii e che fotografa la quiete e il gioco della vita dentro, sotto e sopra le onde, concependo l'oceano come un corpo fatto d’acqua. Un contributo particolarmente artistico è la nuova collaborazione con la gallerista Barbara Čeferin, che cura la collettiva di fotografi sloveni, straordinario esempio di fotografia applicata all’arte: il fotografo Uroš Abram trasforma per esempio la sua bocca in una camera oscura e lì nascono le sue immagini; Tilyen Mucik stampa corpi su elementi botanici.
Degno di nota sarà il convegno sui “fotografi dell’ombra": Sergio Scabar, Maurizio Frullani e Roberto Kusterle, in co-organizzazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese-Ecomuseo Territori, a cui parteciperanno importanti esponenti della fotografia nazionale come Angela Madesani e Michele Smargiassi, il gallerista ed esperto d'arte Marco Puntin, l'ex direttore del CCM Gianpaolo Cuscunà e l'attuale Roberto del Grande; testimoni come la vedova di Scabar, il figlio di Frullani, Giacomo, e Roberto Kusterle.
Tra gli approfondimenti quello interdisciplinare con Monica Mazzolini, le sperimentazioni su “Il corpo stenopeico” con Vincenzo Marzocchini e Dino Zanier, la presentazione della riedizione del libro “La Carnia di Antonelli”, il più importante volume fotografico che racconta la montagna tra le due guerre, presentato dai curatori Tarcisio Not e Marco Lepre. In collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti, nell’ambito della formazione permanente obbligatoria Francesco Cito parlerà de “Il mestiere del fotoreporter ieri, oggi e ... domani?”, mentre il giornalista esperto in fotografia Michele Smargiassi parlerà dell'etica del fotografo in contesti difficili.
Non mancheranno i laboratori, che spazieranno dalla fotografia minutera di strada con Daniele Sandri (il laboratorio si terrà nel camper-studio del fotografo milanese), alla polaroid in grande formato e banco ottico con Ennio Demarin e Massimiliano Muner, ma anche gli approfondimenti sulle tecniche fotografiche utilizzate nel 19° secolo: dal collodio umido con Borut Peterlin, alla stampa alla gomma bicromata con Davide Dionisio fino a quella su carta salata con Barbara Cattaneo, Eugenia di Rocco e Giovanni Emiliani dell'Associazione Fotonomia di Firenze, che propongono anche un percorso nella storia della fotografia e delle sue tecniche, "Il corpo della fotografia”, presso la Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte del Comune di Trieste.
Organizzato da Associazione Acquamarina, Fotografia Zero Pixel quest’anno ha ampliato ancora le sue collaborazioni internazionali, con nuove partnership prestigiose al di qua e al di là degli oceani - con l’associazione Gabinete fotográfico di Puebla (Messico), l’associazione 120Love di Tokyo (Giappone), la Galerija Fotografija di Lubiana (Slovenia) - che si aggiungono a quelle consolidate con la Grin Gallery di Umago (Croazia), e, in Italia, con il Consorzio Culturale del Monfalconese, il Circolo Culturale Fotografico Carnico, l’Associazione Fotonomia di Firenze che organizza anch’essa un festival fotografico analogico, l’Associazione Silver Age, l’Associazione Prologo, l’Associazione Leali delle Notizie, la Galleria trart, l’Associazione Trieste Altruista e l’Associazione Fareradio. Fondato da Annamaria Castellan, Massimiliano Muner e Michela Scagnetti, il festival si avvale della conduzione artistica di Ennio Demarin e viene realizzato grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, in coorganizzazione con il Comune di Trieste e con la Biblioteca Statale “Stelio Crise” di Trieste.
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