I sogni che volano. L'inchiostro nel segno

I sogni che volano. L'inchiostro nel segno
Dal 16 Marzo 2013 al 26 Maggio 2013
Codroipo | Udine
Luogo: Villa Manin
Indirizzo: piazza Manin 10
Orari: da martedì a venerdì 15-18; sabato domenica 10-19
Telefono per informazioni: +39 0432 821211
Sito ufficiale: http://www.villamanin-eventi.it
Centotrenta grafiche d’arte rappresentano per selezione quaranta anni di lavoro dello stampatore Corrado Albicocco. Raccontano il sogno che prende forma tra lastra e foglio, in un accordo tra artista-incisore e maestro-stampatore che fa del Laboratorio udinese realtà significativa nel panorama dell’arte grafica contemporanea. Alle pareti dell’Esedra di levante di Villa Manin (UD), dal 15 marzo al 26 maggio, sono le opere di Zigaina, Vedova, Santomaso, Carla Accardi, Tremlett, Valentini, Kounellis (…) a testimoniare il ruolo storico della stamperia, mentre la più giovane generazione d’artisti è rappresentata da autori come Franco Dugo, Luca Pignatelli, Gian Carlo Venuto, Giovanni Frangi, Nunzio e altri ancora artisti che a livello internazionale rappresentano le punte di un’espressività che utilizza l’incisione nel rilancio di una complessiva e contemporanea ricerca espressiva.
Ogni tecnica si esprime nell’esattezza dell’idea concepita dall’artista che Albicocco conduce e rilancia superando le convenzioni legate allo specifico per formulare ipotesi e trarre soluzioni via via più vicine alla sostanza poetica e alla tenuta formale del linguaggio visivo di ciascun artista. In questo senso puntasecca e acquaforte, acquatinta, carborundum, maniera zucchero e le altre tecniche in mostra fanno dell’esposizione una campionatura virtuosa della tecnica incisoria, che mai però rimane fine a se’ stessa, ma si piega piuttosto alle esigenze dell’artista così da valicare i limiti convenzionali dello specifico per farsi banco di sperimentazione soggettiva, nuova e contemporanea.
Ma alla base resta il fascino della stamperia, un luogo misterioso, che Zigaina paragona al “forno dove le madri un tempo portavano a cuocere la colomba pasquale”, o che Roberto Budassi, estensore di uno dei saggi in catalogo, descrive come luogo denso di magia, in cui gli odori si mescolano ai sogni e la fantasia si coniuga ai gesti sapienziali dello stampatore. Tra lastra e foglio si consuma allora un mestiere secolare e, come scrive Budassi,“Quando una matrice incontra il foglio, il respiro della carta si fa profondo e s’arrende, infine, alla pressione del torchio. Si ripete così il miracolo dell’arte grafica e rinasce la bellezza, come nuova vita”.
Ogni tecnica si esprime nell’esattezza dell’idea concepita dall’artista che Albicocco conduce e rilancia superando le convenzioni legate allo specifico per formulare ipotesi e trarre soluzioni via via più vicine alla sostanza poetica e alla tenuta formale del linguaggio visivo di ciascun artista. In questo senso puntasecca e acquaforte, acquatinta, carborundum, maniera zucchero e le altre tecniche in mostra fanno dell’esposizione una campionatura virtuosa della tecnica incisoria, che mai però rimane fine a se’ stessa, ma si piega piuttosto alle esigenze dell’artista così da valicare i limiti convenzionali dello specifico per farsi banco di sperimentazione soggettiva, nuova e contemporanea.
Ma alla base resta il fascino della stamperia, un luogo misterioso, che Zigaina paragona al “forno dove le madri un tempo portavano a cuocere la colomba pasquale”, o che Roberto Budassi, estensore di uno dei saggi in catalogo, descrive come luogo denso di magia, in cui gli odori si mescolano ai sogni e la fantasia si coniuga ai gesti sapienziali dello stampatore. Tra lastra e foglio si consuma allora un mestiere secolare e, come scrive Budassi,“Quando una matrice incontra il foglio, il respiro della carta si fa profondo e s’arrende, infine, alla pressione del torchio. Si ripete così il miracolo dell’arte grafica e rinasce la bellezza, come nuova vita”.
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