Nobushige Akiyama e Mitsuki Akiyama. Metamorfosi della natura
Dal 17 Febbraio 2022 al 27 Marzo 2022
Busto Arsizio | Varese
Luogo: Palazzo Cicogna
Indirizzo: Piazza Vittorio Emanuele II Busto Arsizio
Curatori: Stefania Severi
Enti promotori:
- Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Promossa dalle Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna, con il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma e della Fondazione POLA, la mostra è a cura di Stefania Severi, direttore artistico della Cooperativa Sociale Apriti Sesamo di Roma.
La mostra presenta opere di Nobushige Akiyama e di Mitsuki Akiyama, padre e figlio, che hanno nelle loro creazioni un denominatore comune, il mondo vegetale: Nobushige utilizza la corteccia del gelso, Mitsuki adopera la parte interna del tronco di vari tipi di alberi. Evidente è, in entrambi, il legame con il pensiero filosofico Zen. Confluisce pertanto, nelle loro opere, l’esperienza della comprensione della realtà e della propria natura illuminata, che non è semplice intuizione ma “visione del cuore delle cose” che induce alla adesione produttiva e cosciente al cosmo. La natura è da sempre molto importante nella cultura giapponese, ma la nostra accezione del termine è stata importata in Giappone dagli Occidentali. Prima di tale influsso il suo corrispondente aveva un significato simile a “così come si è se stessi”, “essere naturali”, ovvero sentirsi un tutt’uno con la natura divenendone parte, come unico modo per accettare il difficile clima monsonico del paese.
Nelle opere di Nobushige è il kozo, la fibra di carta ottenuta dalla lavorazione della corteccia del gelso, a costituire la materia e a determinarne la forma. Le sue sculture si pongono non solo come opere da ammirare ma anche come forme che interagiscono con lo spazio ambiente, in una concezione dell’arte come elemento imprescindibile del quotidiano.
Nella produzione di Mitsuki si evidenzia come l’opera d’arte e la natura non possano vivere separatamente. Tale legame profondo è attivato dall’anima dell’uomo che introietta in se stessa la natura. Il concetto di natura, per altro, nella cultura nipponica include anche l’uomo.
Alla presentazione sarà presente l'artista Mitsuki Akiyama, che partecipaerà anche all'inaugurazione (prevista alle 18.30 di giovedì 17 febbraio).
La mostra presenta opere di Nobushige Akiyama e di Mitsuki Akiyama, padre e figlio, che hanno nelle loro creazioni un denominatore comune, il mondo vegetale: Nobushige utilizza la corteccia del gelso, Mitsuki adopera la parte interna del tronco di vari tipi di alberi. Evidente è, in entrambi, il legame con il pensiero filosofico Zen. Confluisce pertanto, nelle loro opere, l’esperienza della comprensione della realtà e della propria natura illuminata, che non è semplice intuizione ma “visione del cuore delle cose” che induce alla adesione produttiva e cosciente al cosmo. La natura è da sempre molto importante nella cultura giapponese, ma la nostra accezione del termine è stata importata in Giappone dagli Occidentali. Prima di tale influsso il suo corrispondente aveva un significato simile a “così come si è se stessi”, “essere naturali”, ovvero sentirsi un tutt’uno con la natura divenendone parte, come unico modo per accettare il difficile clima monsonico del paese.
Nelle opere di Nobushige è il kozo, la fibra di carta ottenuta dalla lavorazione della corteccia del gelso, a costituire la materia e a determinarne la forma. Le sue sculture si pongono non solo come opere da ammirare ma anche come forme che interagiscono con lo spazio ambiente, in una concezione dell’arte come elemento imprescindibile del quotidiano.
Nella produzione di Mitsuki si evidenzia come l’opera d’arte e la natura non possano vivere separatamente. Tale legame profondo è attivato dall’anima dell’uomo che introietta in se stessa la natura. Il concetto di natura, per altro, nella cultura nipponica include anche l’uomo.
Alla presentazione sarà presente l'artista Mitsuki Akiyama, che partecipaerà anche all'inaugurazione (prevista alle 18.30 di giovedì 17 febbraio).
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