Alcantara-MAXXI - Seed bed di Studio Ossidiana
Dal 20 Maggio 2023 al 20 Giugno 2023
Venezia
Luogo: Isola della Certosa di Venezia
Indirizzo: La Certosa
Curatori: Domitilla Dardi
Per la sua dodicesima edizione il Progetto Alcantara-MAXXI esce dalle sale del museo e trova per la prima volta spazio all’aperto, all'Isola della Certosa di Venezia, con l'installazione Seed bed di Studio Ossidiana. L'opera, inaugurata lo scorso 19 maggio, si sposa con il concept dei BioGrounds - un programma di tre installazioni naturalistiche e giardini didattici frutto del dialogo inedito tra artisti, architetti, designer, filosofi e botanici, per rafforzare la vocazione di questo speciale territorio a parco pubblico partecipato e consapevole.
Il lavoro dello studio fondato a Rotterdam da Alessandra Covini e Giovanni Bellotti, prende spunto dall’atto di coltivare inteso come prima azione che l’uomo compie sulla natura modificandola a suo vantaggio, ma anche come inizio di un processo artificiale, basato sulla progettazione, che ha come oggetto l’elemento naturale.
I ruderi del chiostro centrale della Certosa, che testimoniano come sia stata forte sull’isola la presenza dei monasteri, presentano in particolare un antico hortus conclusus, uno speciale spazio protetto, cuore della vita dei monaci che qui si dedicavano alla coltivazione dei vegetali fonte di nutrimento. Allo stesso modo per “Seed bed”, gli autori immaginano un recinto che sancisce un limite, una soglia in parte da attraversare e in parte da non valicare. Come in un antico semenzaio, la terra coltivabile si trova all’interno di una architettura effimera – realizzata in Alcantara - che espleta la funzione primordiale di protezione. Così un materiale contemporaneo, frutto di una tecnologia unica e proprietaria, custodisce e tutela una natura coltivata dall’uomo. Le quattro “stanze” che animano il recinto sono come portali dai quali il visitatore può affacciarsi per vedere il campo pronto alla semina e contribuire alla sua formazione, lanciando semi da apposite fenditure. Al suo interno può scorgere anche i volatili che lo abitano, importanti agenti della biodiversità, qualità ormai riconosciuta come condizione di sopravvivenza ambientale.
Materia duttile che dà forma alla visione progettuale, l’Alcantara presentato in questa occasione è anche riutilizzabile all’interno di un ciclo vitale completo. In accordo con i piani di sostenibilità aziendali, infatti, il materiale scelto per la realizzazione di “Seed bed” si posiziona in un contesto di economia circolare. Per l’opera sono state selezionate due versioni di Alcantara. La prima deriva da un contenuto di polimeri parzialmente bio-based. L’altra, utilizzata per la prima volta nell’ambito del design, è realizzata a partire da poliestere riciclato post-consumo. A garanzia dell’effettivo contenuto di materiale riciclato, che non può essere controllato a posteriori con analisi di laboratorio, Alcantara ha ottenuto la certificazione di conformità al Recycled Claim Standard di Textile Exchange.
Nel pieno rispetto del tema BioGrounds, alla fine del ciclo espositivo il materiale Alcantara impiegato per “Seed-bed” verrà rigenerato, attraverso una tecnologia innovativa che consente il recupero delle materie prime di origine.
“Siamo molto felici di tornare a Venezia, per presentare, questa volta insieme al MAXXI, una nuova tappa nel nostro percorso di sostenibilità” – afferma Andrea Boragno, Presidente e AD di Alcantara. “Con l’adesione al progetto BioGrounds con Studio Ossidiana, raccontiamo non solo come il nostro sia un materiale per l’architettura ma anche come l’attenzione all’ambiente sia un valore altamente radicato nella nostra cultura aziendale, un driver di crescita e uno stimolo per la nostra strategia di business”.
Con "Seed bed", che sancisce ancora una volta lo stretto rapporto di partnership con il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Alcantara conferma il suo impegno verso un tema – quello della sostenibilità– che vede l’azienda in prima linea sin dal 2009, anno in cui per la prima volta ha raggiunto lo status di Carbon Neutrality certificato da TÜV SÜD. Una responsabilità ambientale esplicitata dal Bilancio di Sostenibilità, presentato annualmente, e da tutta una serie di iniziative che la vedono protagonista, non ultimo il Simposio Internazionale sulla Sostenibilità, organizzato da Alcantara in collaborazione con l’Università VIU, che per cinque delle sue sei edizioni si è svolto proprio a Venezia sull’isola di San Servolo.
Il lavoro dello studio fondato a Rotterdam da Alessandra Covini e Giovanni Bellotti, prende spunto dall’atto di coltivare inteso come prima azione che l’uomo compie sulla natura modificandola a suo vantaggio, ma anche come inizio di un processo artificiale, basato sulla progettazione, che ha come oggetto l’elemento naturale.
I ruderi del chiostro centrale della Certosa, che testimoniano come sia stata forte sull’isola la presenza dei monasteri, presentano in particolare un antico hortus conclusus, uno speciale spazio protetto, cuore della vita dei monaci che qui si dedicavano alla coltivazione dei vegetali fonte di nutrimento. Allo stesso modo per “Seed bed”, gli autori immaginano un recinto che sancisce un limite, una soglia in parte da attraversare e in parte da non valicare. Come in un antico semenzaio, la terra coltivabile si trova all’interno di una architettura effimera – realizzata in Alcantara - che espleta la funzione primordiale di protezione. Così un materiale contemporaneo, frutto di una tecnologia unica e proprietaria, custodisce e tutela una natura coltivata dall’uomo. Le quattro “stanze” che animano il recinto sono come portali dai quali il visitatore può affacciarsi per vedere il campo pronto alla semina e contribuire alla sua formazione, lanciando semi da apposite fenditure. Al suo interno può scorgere anche i volatili che lo abitano, importanti agenti della biodiversità, qualità ormai riconosciuta come condizione di sopravvivenza ambientale.
Materia duttile che dà forma alla visione progettuale, l’Alcantara presentato in questa occasione è anche riutilizzabile all’interno di un ciclo vitale completo. In accordo con i piani di sostenibilità aziendali, infatti, il materiale scelto per la realizzazione di “Seed bed” si posiziona in un contesto di economia circolare. Per l’opera sono state selezionate due versioni di Alcantara. La prima deriva da un contenuto di polimeri parzialmente bio-based. L’altra, utilizzata per la prima volta nell’ambito del design, è realizzata a partire da poliestere riciclato post-consumo. A garanzia dell’effettivo contenuto di materiale riciclato, che non può essere controllato a posteriori con analisi di laboratorio, Alcantara ha ottenuto la certificazione di conformità al Recycled Claim Standard di Textile Exchange.
Nel pieno rispetto del tema BioGrounds, alla fine del ciclo espositivo il materiale Alcantara impiegato per “Seed-bed” verrà rigenerato, attraverso una tecnologia innovativa che consente il recupero delle materie prime di origine.
“Siamo molto felici di tornare a Venezia, per presentare, questa volta insieme al MAXXI, una nuova tappa nel nostro percorso di sostenibilità” – afferma Andrea Boragno, Presidente e AD di Alcantara. “Con l’adesione al progetto BioGrounds con Studio Ossidiana, raccontiamo non solo come il nostro sia un materiale per l’architettura ma anche come l’attenzione all’ambiente sia un valore altamente radicato nella nostra cultura aziendale, un driver di crescita e uno stimolo per la nostra strategia di business”.
Con "Seed bed", che sancisce ancora una volta lo stretto rapporto di partnership con il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Alcantara conferma il suo impegno verso un tema – quello della sostenibilità– che vede l’azienda in prima linea sin dal 2009, anno in cui per la prima volta ha raggiunto lo status di Carbon Neutrality certificato da TÜV SÜD. Una responsabilità ambientale esplicitata dal Bilancio di Sostenibilità, presentato annualmente, e da tutta una serie di iniziative che la vedono protagonista, non ultimo il Simposio Internazionale sulla Sostenibilità, organizzato da Alcantara in collaborazione con l’Università VIU, che per cinque delle sue sei edizioni si è svolto proprio a Venezia sull’isola di San Servolo.
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