BONE BY JEWELED BONE / CEPHALON
Dal 08 Febbraio 2025 al 26 Febbraio 2025
Venezia
Luogo: Galleria ITINERARTE
Indirizzo: Rio Tera della Carità - Dorsoduro 1046
Orari: Tutti i giorni 10 - 17
Telefono per informazioni: +39 339 293 9712
Dall'8 al 26 febbraio 2025, la Galleria Itinerarte di Venezia ospita Bone by Jeweled Bone / Cephalon, una doppia personale che accosta due visioni artistiche profondamente diverse eppure intrecciate da un’indagine comune sul tempo, sulla memoria e sulla trasformazione. Karen Bermann e Jason Vigneri-Beane propongono due percorsi distinti: uno intimo e narrativo, radicato nell’esperienza personale e nella materialità del racconto; l’altro visionario e digitale, proiettato verso un futuro possibile in cui tecnologia e natura si fondono in un equilibrio inedito.
Con Bone by Jeweled Bone, Karen Bermann (USA) porta in mostra un lavoro che intreccia autobiografia e riflessione sulla memoria come dialogo generazionale. Su due pareti opposte, le voci di un padre e di una figlia raccontano due prospettive di vita diverse e complementari. Fritz, nato a Vienna nel 1922, attraversa la storia del Novecento con la fragilità e la resistenza di chi è costretto a reinventarsi: adolescente in fuga dall’Europa, vive in tre paesi, cambia tre nomi, padroneggia tre lingue. Il suo motto, inciso nella sua esistenza, è "You can never be too careful" (non si diffida mai abbastanza). Dall’altra parte, Karen, prima generazione americana, cresce nella New York degli anni ’60 e ’70, in un’epoca in cui la libertà personale e l’esplorazione dell’identità si fanno urgenza collettiva. Il suo sguardo è aperto al rischio, al cambiamento.
Questa installazione fa parte del memoir The Art of Being a Stranger, in uscita nel 2025 per la University of Toronto Press. Un’opera che racconta, attraverso poesia, prosa e disegni, l’eredità del trauma intergenerazionale e il fragile senso di appartenenza. La mostra stessa si sviluppa come una narrazione spazializzata: le due voci si fronteggiano sulle pareti opposte della galleria, mentre due grandi ritratti accolgono il visitatore, enfatizzando il carattere teatrale e immersivo dell’installazione.
Un futuro tra tecnologia e natura
Se Bermann affonda le radici nella storia e nell’intimità del ricordo, Jason Vigneri-Beane (USA) guarda al futuro e all’interazione tra intelligenza artificiale ed ecologia sintetica con Cephalon. In una serie di trentatré stampe digitali, l’artista esplora un mondo ibrido in cui le infrastrutture autonome, la flora criptica e le micro-macchine disegnano scenari in continua evoluzione.
Vigneri-Beane, architetto e fondatore di Split Studio a Brooklyn, utilizza strumenti avanzati di progettazione algoritmica per ridefinire il confine tra ambiente naturale e costruito. Il suo lavoro spazia dalla realtà aumentata al design industriale, dall’architettura alle infrastrutture robotiche, immaginando un futuro in cui l’intelligenza artificiale diventa parte integrante dei processi ecologici e delle strutture che ci circondano. I suoi progetti, spesso ispirati a microecologie cyborg e a nuovi materiali fisico-virtuali, propongono scenari di convivenza tra organismi e macchine, tra naturale e artificiale, tra caos e ordine.
Due visioni, un unico dialogo
Se il lavoro di Vigneri-Beane è digitale, concettuale e sperimentale, quello di Bermann è fatto di segni, materia e memoria. Due linguaggi differenti, due direzioni opposte - una rivolta indietro nel tempo, l’altra proiettata nel domani - che si incontrano in un dialogo inaspettato. L’esposizione mette in relazione passato e futuro, esperienza umana e intelligenza artificiale, radici e mutazione. Un doppio sguardo sulla trasformazione, in cui le storie individuali e le proiezioni immaginarie si intrecciano per restituire una riflessione più ampia sulla condizione umana.
Jason Vigneri-Beane è architetto, designer industriale e professore di architettura al Pratt Institute, dove ha insegnato design, media, tecnologia ed ecologie cyborg. Ha coordinato diversi programmi accademici e nel 2016-2017 ha ricevuto il Distinguished Teacher Award, il massimo riconoscimento dell’istituto. Fondatore dello studio Split Studio a Brooklyn, si occupa di design multidisciplinare tra grafica, realtà aumentata, architettura ed ecologia. Le sue ricerche spaziano dagli scenari futuri alle microecologie cyborg, dalle infrastrutture robotiche agli involucri architettonici.
www.splitstudio.com
Instagram: @jcvb_split
Karen Bermann è Professoressa Emerita di Architettura presso la Iowa State University ed è nata e cresciuta a New York, figlia della diaspora ha una spiccata tendenza a viaggiare per il mondo. Ha insegnato negli Stati Uniti e a Roma, dove ha diretto molti semestri di studio all'estero per studenti statunitensi. Sotto l'egida dell'accademia, ha scritto su vari argomenti legati al design sanitario, all'urbanistica e all'abitazione informale, dal nascondiglio di Anne Frank ai campi rom alla periferia di Roma. Il suo memoir grafico, The Art of Being a Stranger, sarà pubblicato dalla University of Toronto Press nell'estate del 2025.
Instagram @krnbrmnn
Con Bone by Jeweled Bone, Karen Bermann (USA) porta in mostra un lavoro che intreccia autobiografia e riflessione sulla memoria come dialogo generazionale. Su due pareti opposte, le voci di un padre e di una figlia raccontano due prospettive di vita diverse e complementari. Fritz, nato a Vienna nel 1922, attraversa la storia del Novecento con la fragilità e la resistenza di chi è costretto a reinventarsi: adolescente in fuga dall’Europa, vive in tre paesi, cambia tre nomi, padroneggia tre lingue. Il suo motto, inciso nella sua esistenza, è "You can never be too careful" (non si diffida mai abbastanza). Dall’altra parte, Karen, prima generazione americana, cresce nella New York degli anni ’60 e ’70, in un’epoca in cui la libertà personale e l’esplorazione dell’identità si fanno urgenza collettiva. Il suo sguardo è aperto al rischio, al cambiamento.
Questa installazione fa parte del memoir The Art of Being a Stranger, in uscita nel 2025 per la University of Toronto Press. Un’opera che racconta, attraverso poesia, prosa e disegni, l’eredità del trauma intergenerazionale e il fragile senso di appartenenza. La mostra stessa si sviluppa come una narrazione spazializzata: le due voci si fronteggiano sulle pareti opposte della galleria, mentre due grandi ritratti accolgono il visitatore, enfatizzando il carattere teatrale e immersivo dell’installazione.
Un futuro tra tecnologia e natura
Se Bermann affonda le radici nella storia e nell’intimità del ricordo, Jason Vigneri-Beane (USA) guarda al futuro e all’interazione tra intelligenza artificiale ed ecologia sintetica con Cephalon. In una serie di trentatré stampe digitali, l’artista esplora un mondo ibrido in cui le infrastrutture autonome, la flora criptica e le micro-macchine disegnano scenari in continua evoluzione.
Vigneri-Beane, architetto e fondatore di Split Studio a Brooklyn, utilizza strumenti avanzati di progettazione algoritmica per ridefinire il confine tra ambiente naturale e costruito. Il suo lavoro spazia dalla realtà aumentata al design industriale, dall’architettura alle infrastrutture robotiche, immaginando un futuro in cui l’intelligenza artificiale diventa parte integrante dei processi ecologici e delle strutture che ci circondano. I suoi progetti, spesso ispirati a microecologie cyborg e a nuovi materiali fisico-virtuali, propongono scenari di convivenza tra organismi e macchine, tra naturale e artificiale, tra caos e ordine.
Due visioni, un unico dialogo
Se il lavoro di Vigneri-Beane è digitale, concettuale e sperimentale, quello di Bermann è fatto di segni, materia e memoria. Due linguaggi differenti, due direzioni opposte - una rivolta indietro nel tempo, l’altra proiettata nel domani - che si incontrano in un dialogo inaspettato. L’esposizione mette in relazione passato e futuro, esperienza umana e intelligenza artificiale, radici e mutazione. Un doppio sguardo sulla trasformazione, in cui le storie individuali e le proiezioni immaginarie si intrecciano per restituire una riflessione più ampia sulla condizione umana.
Jason Vigneri-Beane è architetto, designer industriale e professore di architettura al Pratt Institute, dove ha insegnato design, media, tecnologia ed ecologie cyborg. Ha coordinato diversi programmi accademici e nel 2016-2017 ha ricevuto il Distinguished Teacher Award, il massimo riconoscimento dell’istituto. Fondatore dello studio Split Studio a Brooklyn, si occupa di design multidisciplinare tra grafica, realtà aumentata, architettura ed ecologia. Le sue ricerche spaziano dagli scenari futuri alle microecologie cyborg, dalle infrastrutture robotiche agli involucri architettonici.
www.splitstudio.com
Instagram: @jcvb_split
Karen Bermann è Professoressa Emerita di Architettura presso la Iowa State University ed è nata e cresciuta a New York, figlia della diaspora ha una spiccata tendenza a viaggiare per il mondo. Ha insegnato negli Stati Uniti e a Roma, dove ha diretto molti semestri di studio all'estero per studenti statunitensi. Sotto l'egida dell'accademia, ha scritto su vari argomenti legati al design sanitario, all'urbanistica e all'abitazione informale, dal nascondiglio di Anne Frank ai campi rom alla periferia di Roma. Il suo memoir grafico, The Art of Being a Stranger, sarà pubblicato dalla University of Toronto Press nell'estate del 2025.
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