CENTO ANNI DI NASONMORETTI. Storia di una famiglia del vetro muranese

Cristalleria Nason & Moretti, Servizio Vittoriale, 1930, vetro ametista e rosso I Ph. studiopointer.com

 

Dal 19 Maggio 2023 al 06 Gennaio 2024

Venezia

Luogo: Museo del Vetro

Indirizzo: Fondamenta Marco Giustinian 8

Orari: tutti i giorni 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00). Le operazioni di chiusura del museo iniziano 20 minuti prima dell’orario indicato

Curatori: Cristina Beltrami e Chiara Squarcina

Enti promotori:

  • Comune di Venezia – Fondazione MUVe

Sito ufficiale: http://www.visitmuve.it


La mostra celebra una nota realtà muranese, la NasonMoretti che nel 2023 festeggia cent’anni di attività .

“Un'occasione” - come afferma la Presidente della Fondazione MUVE, Mariacristina Gribaudi – “per guardarsi indietro, svelare gli archivi e condividere con il pubblico del Museo del Vetro una storia aziendale importante fatta di oltre diecimila modelli”.

“La mostra – e il successivo volume celebrativo edito da Marsilio – daranno conto degli oggetti di maggior successo creati dalla fornace e delle collaborazioni con alcuni importanti nomi del design e dell’architettura, senza trascurare una sezione dedicata all’attualità a dimostrazione della vitalità di questa grande impresa familiare muranese”, anticipano Cristina Beltrami e Chiara Squarcina, curatrici dell’esposizione.

Nata nel 1923, come Cristalleria Nason & Moretti, l’azienda sceglie fin da subito uno specifico indirizzo - l'arte della tavola – e, con un piglio di profonda modernità, è capace di tenere fede alla tradizione tecnica del passato reinterpretandola secondo formule contemporanee e una lavorazione, già allora, semi-industriale per l’ampio utilizzo dello “stampo”.
La prima sala accoglierà infatti il visitatore con un allestimento scenografico di grande effetto che metterà subito in evidenza come la peculiarità della NasonMoretti sia legata all’arte della tavola con oggetti dalle forme più varie e dalle colorazioni intensissime.

Il percorso espositivo prosegue cronologicamente dai servizi simbolo, come il Francesca del 1926, del quale si conserva un esemplare al Museo della Wolsfoniana di Genova, e il Servizio per il Vittoriale del 1930 in vetro nero e rosso corallo o il Rep, calice ufficiale delle tavole del Quirinale – sempre in uno stretto dialogo tra disegno e oggetto realizzato.

Forte di una palette ricchissima e di una costante apertura al nuovo la Nason & Moretti è divenuta un punto di riferimento del design, fin dal 1955 quando le coppe Lidia si aggiudicano il Compasso d’oro. Quella stessa serie di vetri che due anni più tardi, nel 1956, l’architetto Philip Johnson dona al museo MoMa di New York. A partire dalla metà degli anni cinquanta la Nason & Moretti è anche una presenza costante delle Biennali veneziane

L’esposizione si chiuderà infine con una serie di vetri iconici più recenti – per lo più ancora in produzione e con alcune collaborazioni con artisti e designer contemporanei come Fabio Bortolani, Maria Grazia Rosin, Marco Zito, Matteo Zorzenoni.

“Questa mostra” - a sottolinearlo è il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - “vuole essere non solo un momento di riscoperta e condivisione rispetto ad una realtà di un passato prestigioso ma intende omaggiare una delle eccellenze veneziane tra le più famose nel mondo. Celebrare il secolo di attività di una storica realtà del nostro territorio è anche onorare la tenace resilienza dei maestri vetrai muranesi che hanno saputo rimboccarsi le maniche e superare degli anni particolarmente difficili. Venezia e questa Amministrazione comunale, saranno sempre dalla parte di chi onora la tradizione veneziana e la esporta nel mondo ma, soprattutto, sarà sempre pronta a difendere questa arte perché possa continuare ad affascinare e ad incuriosire soprattutto le nuove generazioni”.

La famiglia Nason, profondamente unita, ribadisce infine: “Siamo orgogliosi di ricordare la storia della nostra azienda, ancora con un’impronta familiare come lo fu fin dagli esordi. Ripercorrere i modelli e le vicende del nostro passato ci ha riportato alla memoria tanti momenti che ci fanno guardare al futuro con ancora maggior fiducia”.




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