Giovanni Morbin. Campo di ricerca

Giovanni Morbin, Campo di Ricerca, 2023 | Courtesy Bevilacqua La Masa I Foto: Valentina Cavion

 

Dal 16 Dicembre 2023 al 11 Febbraio 2024

Venezia

Luogo: Fondazione Bevilacqua La Masa - Palazzeto Tito

Indirizzo: Dorsoduro 2826

Orari: Mar - Dom 12 - 17 | Lun chiuso

Curatori: Daniele Capra

Costo del biglietto: Ingresso libero

Telefono per informazioni: +39 041 520 7797

Sito ufficiale: http://www.bevilacqualamasa.it


Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia, nella sede di Palazzetto Tito, presenta Campo di ricerca, la mostra personale di Giovanni Morbin (Valdagno, Vicenza, 1956), body artist tra i più significativi del panorama italiano contemporaneo, a cura di Daniele Capra. Il progetto è costituito da una trentina di lavori realizzati a partire dalla fine degli anni Ottanta, da nuove opere realizzate in site-specific per gli spazi della Fondazione e performance immaginate per la città lagunare. A partire dall’approccio libero e anticonformista dell’artista, la mostra analizza l’ampiezza dei campi di ricerca di Morbin, la cui pratica spazia dall’azione ad opere di natura oggettuale. La mostra mette in luce i cambiamenti e le smagliature del tessuto dell’ordinario attraverso opere come Materia cedevole al tatto, che registra la modificazione plastica del corpo dell’artista in seguito ad un incidente, oppure After Szeemann, aspirapolvere che è stato impiegato nello studio del celebre curatore svizzero spesso scambiato dal pubblico come un oggetto abbandonato nello spazio espositivo. Lavori inediti come Manomissore, un volume in cemento osseo che rappresenta lo spazio vuoto tra le mani dell’artista, testimoniano invece l’interesse verso la postura e le abitudini comportamentali, mentre la serie dei Ritratti cambia l’idea di somiglianza, basandosi non tanto sulle qualità fisiognomiche del soggetto, ma sull’impiego del suo tessuto ematico. Tra le opere in mostra realizzate per Venezia spiccano anche i Bianchi, dei dipinti realizzati strappando l’intonaco nello spazio espositivo (con le modalità tipiche del restauro), che rappresentano a tutti gli effetti il capovolgimento dell’attività pittorica.

Giovanni Morbin
 (Valdagno, Vicenza, 1956) si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia dopo aver seguito il corso di pittura nel laboratorio di Emilio Vedova. Dalla fine degli anni Settanta la sua ricerca è legata allo studio del comportamento, che viene preso in esame attraverso performance realizzate in prima persona dall’artista e da opere di natura scultorea, che spesso assumono la forma di oggetti funzionali assurdi e destabilizzanti. Nel 1995 fonda Superficie Totale, contenitore del suo agire, e a partire da quel momento le sue performance sono denominate Ibridazioni, poiché caratterizzate di volta in volta dalla compagnia animale, vegetale, minerale e artificiale. Dal 2002 inizia la serie Non sto più nella pelle, ritratti su commissione eseguiti con il fluido ematico dello stesso committente, nella quale il corpo prende una forma liquida e diventa elemento di scrittura, di segno e di traslazione del volume al di fuori del propri limiti corporei. Tra le opere più significative della sua produzione Scultura sociale, lavoro in costante divenire costituito da elementi modulari in metallo, liberamente componibili, che si possono accoppiare con sedie, tavoli, porte o armadi, interagendo con il contesto in forma funzionale e visiva. 
Ha realizzato performance ed esposto al Centro d’Arte Lazareti, Dubrovnik; Mart, Rovereto; Museo di Villa Croce, Genova; Quadriennale, Roma; MMSU Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rijeka; Museo Marino Marini, Firenze; Cabaret Voltaire, Zurigo; Galleria Civica, Trento; MACRo, Roma; Centrale Fies, Dro; KBC Centro Culturale Beograd, Belgrado;
 Fondazione Berengo, Venezia; Fabbrica Rosa Ex Archivio Szeemann, Locarno; Palazzo Forti, Verona; Museo MAGA, Gallarate; Mestna Galerija, Lubiana; Viafarini, Milano. Vive a Cornedo Vicentino (VI).


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