Il vetro per l'aperitivo. Trasformazioni del brindisi. Storie di vetro e di carta
Fortunato Depero, Uomo con baffi e aperitivo, olio su tela, 46 x 38 cm, 1944. Collezione privata
Dal 12 March 2016 al 29 May 2016
Venezia
Luogo: Museo del Vetro
Indirizzo: Fondamenta Giustinian 8, Murano
Orari: 10-17. Dal 1 aprile 10-18
Curatori: Gabriella Belli, Nicoletta Ossanna Cavadini, Chiara Squarcina
Telefono per informazioni: 848082000
E-Mail info: info@fmcvenezia.it
Sito ufficiale: http://www.museovetro.visitmuve.it
Gesto antico, il brindisi è da sempre associato al vetro, che lo ha accompagnato nella sua evoluzione sociale: da iniziale strumento funzionale, il calice conquista inesorabilmente una sua puntuale specificità formale traducendo tutti quei mutamenti che incidono sull’impianto per così dire “scenografico” dell’azione.
Il brindisi rimarrà sempre un’esternazione celebrativa, ma mutano le forme del bicchiere assecondando gusti, tradizione e anche, nel ‘900, le follie dell’avanguardia artistica – futurista in particolare – che molto prese a cuore questo rito.
Ospitata in Sala Brandolini dal 12 marzo al 29 maggio e realizzata nelle modalità di progetto integrato “Storie di vetro e di carta” con il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera), la mostra "Il vetroper l'aperitivo. Trasformazioni del brindisi. Storie di vetro e di carta" – a cura di Gabriella Belli, Nicoletta Ossanna Cavadini e Chiara Squarcina – focalizza l’estetica del bicchiere per l’aperitivo e il suo protagonismo nella nuova forma di comunicazione globale: la pubblicità.
Attraverso una selezione di opere e materiali che include locandine, manifesti, grafiche pubblicitarie, logo, ma anche creazioni di design e oggetti legati al momento dell’aperitivo, come i bicchieri griffati con i vari logotipi e quelli realizzati da Antonio Dei Rossi presenti nelle collezioni del Museo del Vetro e, ancora, bottiglie per il seltz di grande ricercatezza d’immagine, vengono affrontate le varie trasformazioni del piacere del brindisi, dalla Belle Époque al periodo déco e dalla ripresa post-bellica della “dolce vita” fino al contemporaneo happy hour: un fenomeno che assume i valori del “rito sociale”.
Una comunicazione pubblicitaria caratterizzata da forme e colori accattivanti, come nel caso dello spiritello avvolto in bucce di arancia o delle bottigliette che saltano e corrono e che si accompagnano a bicchieri e contenitori in vetro dalle più svariate forme.
Si delinea così una vera e propria storia della comunicazione di grandi aziende - tra le quali Branca, Campari, Cinzano e Martini - che affidarono la loro immagine ad artisti illustri come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, René Feuillie, Adolf Hohenstein, Achille Leopoldo Metlicovitz, Giuseppe Magagnoli detto Maga, Marcello Nizzoli, Franz Marangolo, Lora Lamm e Armando Testa.
Catalogo Silvana Editoriale, Milano, 2015
(bilingue italiano/inglese 24 x 24 cm, pp. 256)
A cura di Gabriella Belli, Giovanni Renzi, Nicoletta Ossanna Cavadini
con saggi dei curatori e di Antonio d’Avossa, Marco Gusmeroli, Chiara Squarcina
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