Kintsugi. Elogio dell’imperfezione. Elisabetta Di Sopra al Museo d’Arte Orientale di Venezia

Elisabetta Di Sopra, Come un fiume che scorre, fotogramma di video, 2024
Dal 24 May 2025 al 22 June 2025
Venezia
Luogo: Museo d'Arte Orientale
Indirizzo: Ca’ Pesaro, Santa Croce 2076
Curatori: Marta Boscolo Marchi e Alessandra Santin
Enti promotori:
- Direzione regionale Musei nazionali Veneto - Museo d’Arte Orientale di Venezia
- Fondazione Giovanni Santin Onlus
Sito ufficiale: http://www.orientalevenezia.beniculturali.it
Dal 24 maggio al 22 giugno 2025 il Museo d’Arte Orientale ospiterà Kintsugi. Elogio dell’imperfezione. Elisabetta Di Sopra al Museo d’Arte Orientale di Venezia, a cura di Marta Boscolo Marchi e Alessandra Santin. Il video performativo che verrà presentato, dal titolo “Come un fiume che scorre”, si ispira al kintsugi, la tecnica giapponese di riparare con lacca e oro.
La ricerca artistica di Elisabetta Di Sopra si focalizza sull’impiego del video, con una narrazione caratterizzata da azioni semplici e incisive, che mettono in luce le dinamiche psicologiche sottese al rapporto dei singoli con il proprio corpo, anche quando questo è segnato dalla vecchiaia e dalle cicatrici. Come nel kintsugi, il gesto insiste sulle aree di fragilità e rottura, sulle ferite, fisiche e morali.
Nel video, così come nel corso della performance prevista per il finissage del 21 giugno, saranno i soggetti coinvolti a prendersi cura delle loro cicatrici, dipingendole con un tratto di oro steso a pennello. Un gesto minimale che diventa metafora di accettazione, superamento del dolore e crescita interiore.
Il video e le stampe in acquaforte di Elisabetta Di Sopra dialogano così con le opere del Museo, in particolare con le porcellane ottocentesche impreziosite dalla rete irregolare e luminosa dell’oro sulle precedenti fratture, dando vita a una riflessione più ampia su concetti veicolati dal buddhismo zen come il mujō, impermanenza, o mono no aware, la ricercata sensibilità che entra in relazione con la natura transitoria della bellezza. Solo accettando la propria natura imperfetta e transeunte l’individuo può innescare il processo di riparazione delle proprie ferite fisiche e morali e avviare un processo di crescita e piena accettazione della vita.
Opening
Sabato 24 maggio 2025 ore 17.00
Ingresso gratuito su invito
Finissage – Performance di Elisabetta Di Sopra
Sabato 21 giugno 2025 ore 19.00
Ingresso gratuito
La ricerca artistica di Elisabetta Di Sopra si focalizza sull’impiego del video, con una narrazione caratterizzata da azioni semplici e incisive, che mettono in luce le dinamiche psicologiche sottese al rapporto dei singoli con il proprio corpo, anche quando questo è segnato dalla vecchiaia e dalle cicatrici. Come nel kintsugi, il gesto insiste sulle aree di fragilità e rottura, sulle ferite, fisiche e morali.
Nel video, così come nel corso della performance prevista per il finissage del 21 giugno, saranno i soggetti coinvolti a prendersi cura delle loro cicatrici, dipingendole con un tratto di oro steso a pennello. Un gesto minimale che diventa metafora di accettazione, superamento del dolore e crescita interiore.
Il video e le stampe in acquaforte di Elisabetta Di Sopra dialogano così con le opere del Museo, in particolare con le porcellane ottocentesche impreziosite dalla rete irregolare e luminosa dell’oro sulle precedenti fratture, dando vita a una riflessione più ampia su concetti veicolati dal buddhismo zen come il mujō, impermanenza, o mono no aware, la ricercata sensibilità che entra in relazione con la natura transitoria della bellezza. Solo accettando la propria natura imperfetta e transeunte l’individuo può innescare il processo di riparazione delle proprie ferite fisiche e morali e avviare un processo di crescita e piena accettazione della vita.
Opening
Sabato 24 maggio 2025 ore 17.00
Ingresso gratuito su invito
Finissage – Performance di Elisabetta Di Sopra
Sabato 21 giugno 2025 ore 19.00
Ingresso gratuito
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