La sostenibilità dei beni comuni con valore globale: il caso di Venezia e della sua laguna
Dal 04 Novembre 2016 al 05 Novembre 2016
Venezia
Luogo: Fondazione Giorgio Cini
Indirizzo: Isola di San Giorgio Maggiore
Costo del biglietto: ingresso libero fino ad esaurimento dei posti
Telefono per informazioni: +39 041 2710229
E-Mail info: segr.gen@cini.it
Sito ufficiale: http://www.cini.it/
Il 4 e 5 novembre 2016, a cinquant’anni dall’alluvione che nel 1966 rivelò al mondo la drammatica fragilità di Venezia, la Fondazione Giorgio Cini dedica un seminario internazionale al futuro della città lagunare dal titolo Sustainability of local commons with a global value: the case of Venice and its lagoon (Sostenibilità dei beni comuni con un valore globale: il caso di Venezia e la sua laguna).
Il territorio urbano e naturale veneziano rappresenta un caso emblematico di bene comune locale con valore globale che, in quanto tale, seguendo la tesi del premio Nobel Elinor Ostrom, andrebbe gestito con un approccio policentrico, (istituzioni locali, governo nazionale, comunità internazionale). Su questo tema, nell’arco di due giornate, esperti internazionali di varie discipline (economia, ecologia, politologia, sociologia, turismo, urbanistica, giurisprudenza) presenteranno le loro riflessioni e proporranno le loro soluzioni.
La prima sessione del seminario (il 4 novembre mattina) prevede una introduzione del presidente della Fondazione Cini, Giovanni Bazoli, e un keynote speech del Direttore Generale dell’Unesco Irina Bokova.
La seconda sessione, dedicata al tema Città d’arte: bene locale con valore globale. Una sfida per Venezia, sarà introdotta da Francesco Bandarin, assistente del Direttore generale per la Cultura dell’Unesco: ne parleranno Bonnie Burnham, Presidente emerito del World Monument Fund, che metterà a confronto diverse esperienze di gestione di città storiche e centri storici, l’urbanista Joan Busquets, della Harvard University, il sociologo Richard Sennett, della London School of Economics, il cui intervento verterà sulle strategie di rinnovamento dell’artigianato tradizionale veneziano e sulle possibilità per esso di uscire dalla prigione dell’economia turistica cittadina.
Il 5 novembre, la sessione della mattina - dedicata alla analisi del tema Strategie di sostenibilità e modelli di governo per beni comuni con valore globale - moderata da Ignazio Musu, professore emerito di economia politica all’Università Ca’ Foscari di Venezia, vedrà l’intervento di Simon Levin, ecologista, della Princeton University, che rifletterà sulle prospettive di adattamento alla pressione turistica da una parte e al calo dei residenti dall’altra; Yves Mény, Presidente della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, parlerà delle possibilità di “riconciliare” la dimensione locale e globale di Venezia; Charles Perrings, professore di economia dell’ambiente dell’Arizona State University, affronterà il tema della conservazione dell’ambiente locale in una prospettiva di generazione di benefici globali.
La quarta e ultima sessione sarà introdotta dalla scrittrice Michela Fontana e dedicata al tema Venezia e la sua laguna. Visioni del futuro. Pier Vellinga, climatologo, della Wagenigen University, rifletterà sulla gestione dei cambiamenti climatici che interesseranno sempre più la laguna veneziana, mettendola a confronto con l’esperienza di altre città e aree di delta (Olanda settentrionale, Germania, Danimarca); G.W. Richards, professore di Leisure management alla Tilburg University porterà l’esperienza di Barcellona come esempio di sostenibilità delle città culturali; Charles Landry, scrittore e urbanista esplorerà la possibilità per Venezia di superare gli interessi dei diversi attori locali nella prospettiva di privilegiare vantaggi più ampi legati al bene comune.
Il workshop si terrà in lingua inglese, nella biblioteca del Longhena. È previsto un servizio di traduzione simultanea. All’evento può assistere il pubblico: l’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.
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