Ljubodrag Andric. Consonanze. Visioni e contaminazioni tra Oriente e Occidente in sintonia con Carlo Scarpa

Ljubodrag Andric, Pingyao 2, 2015

 

Dal 25 Agosto 2016 al 02 Ottobre 2016

Venezia

Luogo: Fondazione Querini Stampalia

Indirizzo: Castello 5252

Orari: da martedì a domenica 10-18

Curatori: Francesca Valente

Enti promotori:

  • Patrocini di Fondazione Bevilacqua La Masa
  • Canadian Art
  • Villa Pisani
  • Contemporary
  • Istituto Italiano di Cultura di Toronto
  • University of Waterloo – Rome Program

Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8. Ingresso gratuito tutti i giorni dalle 10 alle 15 per i residenti nel Comune di Venezia e ogni mercoledì, nell'intera giornata, per gli utenti della biblioteca

E-Mail info: info@veniceartfactory.org

Sito ufficiale: http://www.querinistampalia.org



Visioni e contaminazioni tra Oriente e Occidente in sintonia con Carlo Scarpa.
La mostra a cura di Francesca Valente espone oltre trenta immagini.

Si tratta di fotografie della produzione più recente dell’artista Ljubodrag Andric, che ha realizzato gli scatti prevalentemente in alcune città della Cina, a San Francisco e a Miami, con qualche incursione in Canada (paese in cui risiede) e in Europa, segnatamente a Berlino e Venezia.

Le fotografie di Ljubodrag Andric, stampate in un ampio formato che assorbe l’interezza del campo visivo, non includono mai la presenza della figura umana. Le sue visioni si soffermano su architetture riprese frontalmente, esaltando la fissità metafisica delle pareti e l’orizzontalità delle linee che proseguono oltre i margini dell’immagine. Sono muri nudi, ma non muti.
Campiture di colore dispiegate verso una nozione di pittura astratta, che però accorciano repentinamente le distanze dalla realtà non appena l’occhio dell’osservatore intuisce la presenza di un dettaglio concreto: la colatura di umidità, l’imperfezione del cemento, la crepa, il ciuffo d’erba, la maniglia di una porta laddove lo sguardo non la attendeva.

I paesaggi urbani di Andric recano la traccia interiore, in assenza, di chi li ha edificati e di chi attende di abitarli. Interpellano lo spettatore e lo invitano a entrare in uno spazio di relazioni potenziali. E il dialogo che queste immagini generano non può che prendere spunto dallo spazio che ospita la mostra, ovvero la Fondazione Querini Stampalia, luogo di uno dei più celebri interventi di Carlo Scarpa.

Come sottolinea Francesca Valente, curatrice della mostra e già direttore degli Istituti italiani di cultura di San Francisco, Toronto, Vancouver, Chicago e Los Angeles: “Nel contesto della Fondazione Querini Stampalia, Andric dialoga con Carlo Scarpa in una dimensione sospesa fra oriente e occidente, intrinseca alla città lagunare. E il suo sguardo si sofferma in particolar modo sul giardino, luogo ideale per un viaggio interiore, ancora in parte da intraprendere. Si realizza così un percorso di efficace sintesi emotiva il cui approdo è una identità personale stratificata, composita, fatta di suggestioni e ricordi, sedimentazioni, citazioni e riverberi paradossalmente remoti e quotidiani, antichi e contemporanei”.

Anche Tobia Scarpa, architetto come il padre Carlo, nel testo scritto per la pubblicazione che accompagnerà la mostra, si sofferma sul potenziale dialogico delle fotografie esposte: “nelle fortissime immagini di Ljubodrag Andric […] l’indagine sulla forma e sul retaggio umano, che emerge senza presunzione, invoca chi guarda a una riflessione in cui si annodano molti quesiti

Ljubodrag Andric (Belgrado, Yugoslavia, 1965) proviene da una famiglia di artisti. Il suo interesse per la fotografia comincia a quindici anni. Studia letteratura all’università di Belgrado, per poi dedicarsi inte- ramente alla fotografia. Si trasferisce a Roma nel 1986 e diviene cittadino italiano nel 1989. Nel 2002 è a Toronto, Canada, dove tuttora risiede, aven- do ottenuto la cittadinanza canadese nel 2002.
I lavori fotografici in grande formato di Andric sono caratterizzati dall’as- senza della figura umana e da una struttura formale che, nonostante l’at- tenzione al dettaglio realistico, affonda le radici in varie forme di astra- zione geometrica. Uno dei tratti distintivi dei lavori di Andric è la qualità tattile dell’immagine, che fa pensare all’affresco, scelta che trova origine nel rapporto di familiarità mantenuto da Andric con la tradizione pittorica italiana. Quest’anno il suo lavoro è presente alla sesta edizione di Bocconi Art Gallery (BAG), a Milano, e all’edizione 2016 della Triennale, sempre nel capoluogo lombardo.
Un’estesa monografia sul lavoro di Andric, appena pubblicata da Skira è stata presentata il 25 maggio 2016 presso la Galleria Carla Sozzani di Mila- no (Ljubodrag Andric, Works 2008–2016, a cura di Demetrio Paparoni, Ski- ra, Milano 2016, con testi di William Ewing, Barry Schwabsky, Aldo Nove e Philip Tinari).

Vernissage giovedì 25 agosto ore 18   

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