Ludovico De Luigi. Mostra antologica
Dal 31 Ottobre 2013 al 01 Dicembre 2013
Venezia
Luogo: Galleria Bevilacqua La Masa
Indirizzo: piazza San Marco 71/c
Orari: da mercoledì a domenica 10.30-17.30
Curatori: Enzo Di Martino
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 041 5207797/ 041 5208879
Sito ufficiale: http://www.bevilacqualamasa.it/
La Fondazione Bevilacqua La Masa dedica a Ludovico De Luigi (Venezia, 1933), al traguardo degli ottant'anni, una mostra antologica a cura di Enzo Di Martino. Verrà raccontato il suo percorso artistico dal 1960 al 2013: un viaggio che riguarda innanzitutto Venezia, tra passato e presente nonché verso un futuro immaginato con visionarietà. L'artista ha sempre dipinto la città in modi formali che oscillano tra l'apparente capriccio settecentesco e declinazioni formali di sapore pop e dissacrante. Tra i primi in Italia a scoprire le possibilità espressive nell'uso del computer nell'arte, è stato non a caso definito a volte un "vedutista elettronico".
La mostra allinea oltre trenta dipinti e tre sculture, che documentano l'attività dell'artista dai suoi esordi mettendo in risalto, anche, il valore di denuncia che la sua opera ha avuto nei confronti della crescente concezione volgarmente utilitaristica di Venezia: un elemento evidente in opere quali "Sebastian Cola" del 1979, un distributore di bevande trafitto da frecce e incastonato in un portale cinquecentesco, o ancora nella "Piattaforma Longhena" del 1982, che rivela una evidente allusione alla sconvolgente realizzazione del discusso Canale dei petroli. Emerge dalla mostra una personalità tra le più originali ed interessanti dell'arte a Venezia nella seconda parte del Novecento.
La prima antologica di Ludovico De Luigi si inserisce nel programma che la Fondazione Bevilacqua La Masa dedica alla città di Venezia, ai suoi fenomeni culturali e, soprattutto, agli artisti che meglio hanno saputo raccontarla, interpretandone in maniera personale le suggestioni estetiche, (come avvenuto con le illustrazioni di Lorenzo Mattotti e Lucio Schiavon), o la particolarissima valenza sociale, (come nel caso della mostra Migropolis e delle speciali indagini condotte sul tessuto produttivo del territorio da Marjetica Potr?), e sul tema dell'acqua da Lucy&Jorge Orta).
La mostra, per tale via, sembra corrispondere in maniera del tutto speciale alla mission assegnata dalla Fondatrice alla Bevilacqua La Masa: parlando in modo singolarissimo della città lagunare e, nel contempo, richiamando l'attenzione del pubblico su un personaggio che ha contribuito a costruirne il tessuto artistico e culturale.
La mostra allinea oltre trenta dipinti e tre sculture, che documentano l'attività dell'artista dai suoi esordi mettendo in risalto, anche, il valore di denuncia che la sua opera ha avuto nei confronti della crescente concezione volgarmente utilitaristica di Venezia: un elemento evidente in opere quali "Sebastian Cola" del 1979, un distributore di bevande trafitto da frecce e incastonato in un portale cinquecentesco, o ancora nella "Piattaforma Longhena" del 1982, che rivela una evidente allusione alla sconvolgente realizzazione del discusso Canale dei petroli. Emerge dalla mostra una personalità tra le più originali ed interessanti dell'arte a Venezia nella seconda parte del Novecento.
La prima antologica di Ludovico De Luigi si inserisce nel programma che la Fondazione Bevilacqua La Masa dedica alla città di Venezia, ai suoi fenomeni culturali e, soprattutto, agli artisti che meglio hanno saputo raccontarla, interpretandone in maniera personale le suggestioni estetiche, (come avvenuto con le illustrazioni di Lorenzo Mattotti e Lucio Schiavon), o la particolarissima valenza sociale, (come nel caso della mostra Migropolis e delle speciali indagini condotte sul tessuto produttivo del territorio da Marjetica Potr?), e sul tema dell'acqua da Lucy&Jorge Orta).
La mostra, per tale via, sembra corrispondere in maniera del tutto speciale alla mission assegnata dalla Fondatrice alla Bevilacqua La Masa: parlando in modo singolarissimo della città lagunare e, nel contempo, richiamando l'attenzione del pubblico su un personaggio che ha contribuito a costruirne il tessuto artistico e culturale.
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