Padiglione Saudita 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia - Muhannad Shono. The Teaching Tree
Dal 23 Aprile 2022 al 27 Novembre 2022
Venezia
Luogo: Arsenale - Sale d’Armi
Indirizzo: Campiello Tana 2169
Orari: dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00
Curatori: Reem Fadda
E-Mail info: info@labiennale.org
Sito ufficiale: http://labiennale.org
L’artista multidisciplinare Muhannad Shono è stato scelto per rappresentare l’Arabia Saudita alla Biennale Arte 2022 di Venezia. Curata da Reem Fadda e dall'assistente curatrice Rotana Shaker, The Teaching Tree è una grande e ambiziosa installazione che esplora i temi della creazione, della rigenerazione, della natura e della mitologia.
Sostenuta dalla Visual Arts Commission, una delle 11 commissioni settoriali patrocinate dal Ministero della Cultura dell'Arabia Saudita, l’installazione sarà esposta all’Arsenale-Sale d’Armi dal 23 Aprile al 27 Novembre 2022.
La fiorente scena dell’arte contemporanea saudita si afferma a livello mondiale e Shono rappresenta una delle voci più convincenti della nuova generazione di artisti emergenti della regione.
The Teaching Tree è una grande struttura organica, lunga 40 metri e costituita da fronde di palma dipinte di nero e animate da componenti pneumatiche. Questa forma enigmatica riempie l’intero padiglione, incarnando la ricerca artistica di Shono sulla linea nonché il potere creativo e distruttivo di quest’ultima. Attraverso di essa, egli esplora i concetti di resilienza e rigenerazione, tanto nel mondo della natura quanto in quello dell'immaginazione umana. La pratica di Shono si pone in contrasto coi limiti delle narrazioni univoche, mettendo invece in discussione le verità, le ontologie e i concetti elementari alla base della vita umana.Indagando la linea tracciata e l’identità di chi la traccia, Shono si interroga sull’impatto della scrittura e la nascita del pensiero, così come i loro rispettivi potenziali. Per Shono, impiegare la linea o lasciare una traccia costituisce un vero e proprio atto di potenza creativa. The Teaching Tree si basa pertanto sui concetti centrali della sua pratica, indagando la sua storia, la tradizione, la mitologia e il mondo naturale.
I racconti intorno alla figura di Al Khidr hanno a loro volta avuto una profonda influenza sulla vita personale e creativa di Shono. Composto di materia vegetale, tutti sapevano che ovunque si fosse seduto quest’uomo sarebbe fiorito un giardino, simbolo di rinascita, rigenerazione e guarigione. The Teaching Tree allude a 'madre natura' e la sua speranza di rinascita di fronte ai segnali lanciati dalle lotte ambientaliste del passato e del futuro.
Nel commentare la sua opera, Shono ha dichiarato: "Il mio lavoro incarna lo spirito incontenibile dell'espressione creativa; il potere dell'immaginazione che cresce a dispetto di ogni limite del possibile, facendo così prova di resilienza. È la resilienza che ci insegna la natura, nei suoi continui cicli di morte e ricrescita, come per gli alberi nutriti dalle ceneri degli incendi."
La curatrice, Reem Fadda, ha aggiunto: “The Teaching Tree fa riferimento alla linea tracciata, che qui incapsula una moltitudine di dimensioni. Questo oggetto diventa un emblema dicotomico degli immaginari rappresentati, della parola scritta e dei segni incisi, permettendo di riflettere sugli effetti irreversibili che essi hanno sulla storia.”
Il Padiglione Saudita si allinea al tema generale della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, The Milk of Dreams. Tratto dal titolo del libro di favole dell’artista surrealista Leonora Carrington, The Milk of Dreams descrive un mondo immaginario magico, dove ognuno può cambiare, trasformarsi, diventare qualcosa o qualcun altro. In effetti, il lavoro di Shono guarda anche alle possibilità illimitate dell'immaginazione umana e dell'umanità stessa.
Muhannad Shono (nato nel 1977 a Riyadh, Arabia Saudita) è un artista visivo multidisciplinare che vive a Riyadh, laureatosi in architettura alla King Fahad University of Petroleum and Minerals, a Dhahran. Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre personali all’Athr Gallery e al Saudi Art Council di Jeddah, al Künstlerhaus Bethanien di Berlino e al King Abdulaziz Center for World Culture (Ithra), Dhahran, in Arabia Saudita. Shono ha partecipato anche a numerose esposizioni collettive, come ad esempio a La Biennale di Diriyah, Riyadh (2022), la Kunstverein Wolfsburg, Germania (2019), il British Museum, Londra (2018), il MACBA, Barcellona (2018), la Haus der Kulturen der Welt, Berlino (2017), e al LAND, Toronto (2017). Egli ha inoltre preso parte a residenze artistiche alla Künstlerhaus Bethanien di Berlino (2017-2018), all’Artist in Labs di Zurigo (2017), e alla Kunstresidenz di Bad Gastein (2017).
Shono è stato incaricato di produrre installazioni e sculture su larga scala dal Ministero della Cultura dell’Arabia Saudita (2020), dal Misk Art Institute (2020), da Desert X Al Ula (2020), dal Saudi Art Council di Jeddah (2020), dal GAM Sculpture Garden di Torino, in Italia (2019) e dal Ithra di Dhahran, Arabia Saudita (2019). Il suo lavoro è stato acquisito da molti musei ed enti pubblici come il British Museum (Londra, Regno Unito), la Art Jameel Foundation (Dubai, Emirati Arabi Uniti), il Green Box Museum (Amsterdam, Paesi Bassi), e il Ministero della Cultura saudita.
Sostenuta dalla Visual Arts Commission, una delle 11 commissioni settoriali patrocinate dal Ministero della Cultura dell'Arabia Saudita, l’installazione sarà esposta all’Arsenale-Sale d’Armi dal 23 Aprile al 27 Novembre 2022.
La fiorente scena dell’arte contemporanea saudita si afferma a livello mondiale e Shono rappresenta una delle voci più convincenti della nuova generazione di artisti emergenti della regione.
The Teaching Tree è una grande struttura organica, lunga 40 metri e costituita da fronde di palma dipinte di nero e animate da componenti pneumatiche. Questa forma enigmatica riempie l’intero padiglione, incarnando la ricerca artistica di Shono sulla linea nonché il potere creativo e distruttivo di quest’ultima. Attraverso di essa, egli esplora i concetti di resilienza e rigenerazione, tanto nel mondo della natura quanto in quello dell'immaginazione umana. La pratica di Shono si pone in contrasto coi limiti delle narrazioni univoche, mettendo invece in discussione le verità, le ontologie e i concetti elementari alla base della vita umana.Indagando la linea tracciata e l’identità di chi la traccia, Shono si interroga sull’impatto della scrittura e la nascita del pensiero, così come i loro rispettivi potenziali. Per Shono, impiegare la linea o lasciare una traccia costituisce un vero e proprio atto di potenza creativa. The Teaching Tree si basa pertanto sui concetti centrali della sua pratica, indagando la sua storia, la tradizione, la mitologia e il mondo naturale.
I racconti intorno alla figura di Al Khidr hanno a loro volta avuto una profonda influenza sulla vita personale e creativa di Shono. Composto di materia vegetale, tutti sapevano che ovunque si fosse seduto quest’uomo sarebbe fiorito un giardino, simbolo di rinascita, rigenerazione e guarigione. The Teaching Tree allude a 'madre natura' e la sua speranza di rinascita di fronte ai segnali lanciati dalle lotte ambientaliste del passato e del futuro.
Nel commentare la sua opera, Shono ha dichiarato: "Il mio lavoro incarna lo spirito incontenibile dell'espressione creativa; il potere dell'immaginazione che cresce a dispetto di ogni limite del possibile, facendo così prova di resilienza. È la resilienza che ci insegna la natura, nei suoi continui cicli di morte e ricrescita, come per gli alberi nutriti dalle ceneri degli incendi."
La curatrice, Reem Fadda, ha aggiunto: “The Teaching Tree fa riferimento alla linea tracciata, che qui incapsula una moltitudine di dimensioni. Questo oggetto diventa un emblema dicotomico degli immaginari rappresentati, della parola scritta e dei segni incisi, permettendo di riflettere sugli effetti irreversibili che essi hanno sulla storia.”
Il Padiglione Saudita si allinea al tema generale della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, The Milk of Dreams. Tratto dal titolo del libro di favole dell’artista surrealista Leonora Carrington, The Milk of Dreams descrive un mondo immaginario magico, dove ognuno può cambiare, trasformarsi, diventare qualcosa o qualcun altro. In effetti, il lavoro di Shono guarda anche alle possibilità illimitate dell'immaginazione umana e dell'umanità stessa.
Muhannad Shono (nato nel 1977 a Riyadh, Arabia Saudita) è un artista visivo multidisciplinare che vive a Riyadh, laureatosi in architettura alla King Fahad University of Petroleum and Minerals, a Dhahran. Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre personali all’Athr Gallery e al Saudi Art Council di Jeddah, al Künstlerhaus Bethanien di Berlino e al King Abdulaziz Center for World Culture (Ithra), Dhahran, in Arabia Saudita. Shono ha partecipato anche a numerose esposizioni collettive, come ad esempio a La Biennale di Diriyah, Riyadh (2022), la Kunstverein Wolfsburg, Germania (2019), il British Museum, Londra (2018), il MACBA, Barcellona (2018), la Haus der Kulturen der Welt, Berlino (2017), e al LAND, Toronto (2017). Egli ha inoltre preso parte a residenze artistiche alla Künstlerhaus Bethanien di Berlino (2017-2018), all’Artist in Labs di Zurigo (2017), e alla Kunstresidenz di Bad Gastein (2017).
Shono è stato incaricato di produrre installazioni e sculture su larga scala dal Ministero della Cultura dell’Arabia Saudita (2020), dal Misk Art Institute (2020), da Desert X Al Ula (2020), dal Saudi Art Council di Jeddah (2020), dal GAM Sculpture Garden di Torino, in Italia (2019) e dal Ithra di Dhahran, Arabia Saudita (2019). Il suo lavoro è stato acquisito da molti musei ed enti pubblici come il British Museum (Londra, Regno Unito), la Art Jameel Foundation (Dubai, Emirati Arabi Uniti), il Green Box Museum (Amsterdam, Paesi Bassi), e il Ministero della Cultura saudita.
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