Robert Motherwell: i primi collage
Dal 26 Maggio 2013 al 08 Settembre 2013
Venezia
Luogo: Collezione Peggy Guggenheim
Indirizzo: Dorsoduro 701
Orari: 10-18; chiuso martedì
Curatori: Susan Davidson
Enti promotori:
- Terra Foundation for American Art
- Dedalus Foundation
Costo del biglietto: intero € 14, ridotto € 11 oltre i 65 anni, € 8 studenti
Telefono per informazioni: +39 041 2405404/ 415
E-Mail info: info@guggenheim-venice.it
Sito ufficiale: http://www.guggenheim-venice.it
Dal 26 maggio all'8 settembre 2013 la Collezione Peggy Guggenheim presenta Robert Motherwell: i primi collage a cura di Susan Davidson. Si tratta di una mostra interamente dedicata ai papiers collés e ai lavori su carta a questi correlatiche Robert Motherwell (Aberdeen, Washington 1915 - Cape Cod, Massachusetts 1991), tra i massimi esponenti dell'Espressionismo astratto americano, realizza nel primo decennio della sua carriera artistica, tra il 1941 e il 1951. A Motherwell sono state dedicate già in passato numerose e importanti antologiche, in cui è stato riconosciuto il ruolo cruciale del collage nella sua opera, ma nessuna è mai stata dedicata esclusivamente al lavoro pionieristico dell'artista con questa tecnica. Robert Motherwell: i primi collage è infatti la prima esposizione a prendere in esame e a registrare in maniera cronologica gli esordi artistici di Motherwell a partire dall'incontro proficuo avuto con questo metodo di lavoro, che egli stesso descrive nel 1944 come “la nostra maggiore scoperta” nel campo dell'arte.
Con quarantaquattro opere, provenienti da importanti musei e collezioni private europei e americani, la mostra è anche un omaggio a Peggy Guggenheim. L'amicizia, il mecenatismo, gli stimoli, la promozione sono tutti aspetti di quella generosità che caratterizza il sostegno di Peggy nei confronti di Motherwell e di altri artisti americani agli esordi della loro carriera. L'influenza catalizzatrice della collezionista sullo sviluppo di Motherwell bene esprime il ruolo da lei svolto sulla scena artistica newyorkese degli anni '40. È proprio grazie a quell'incoraggiamento, e sotto la tutela dell'esule surrealista cileno Robert Matta (Roberto Sebastián Matta Echaurren), che Motherwell compie i primi esperimenti con la tecnica del collage nel 1943. Come egli stesso avrà poi modo di ricordare, si tratta di qualcosa che “magari non avrei altrimenti fatto. Grazie a ciò trovai […] la mia 'identità'”. I suoi primi papiers collés vengono esposti in occasione di “Exhibition of Collage”, la prima mostra di carattere internazionale dedicata a questa tecnica negli Stati Uniti, organizzata da Peggy Guggenheim nel 1943 proprio nella sua galleria-museo newyorkese Art of This Century. Motherwell si trova qui a esporre accanto agli artisti europei autori di collage, come Henri Matisse, Pablo Picasso e Kurt Schwitters.Neppure un anno più tardi, nell'autunno del 1944, sempre Peggy gli organizza la prima personale negli Stati Uniti, una delle mostre più ricche mai presentate ad Art of This Century, con un'introduzione all'opuscolo pubblicato per l'occasione di James Johnson Sweeney, direttore del Museo Solomon R. Guggenheim dal 1952 al 1960. Durante il decennio seguente la produzione di Motherwell di collage di grandi dimensioni arriva a superare quella dei dipinti e tra gli artisti della sua generazione si contraddistingue proprio per l'entusiasmo e la dedizione dimostrati per questa tecnica.
Gli esordi della sua carriera artistica coincidono con un periodo, inizi anni '40, particolarmente tumultuoso per gli Stati Uniti, con l'entrata in guerra del paese a seguito dell'attacco giapponese a Pearl Harbor, il 7 dicembre del 1941. È proprio in questo momento, così socio-politicamente connotato, che Motherwell comincia a dedicarsi con la sua arte a temi di violenza simbolica e di lotta umanitaria. E tale interesse emerge in particolare nel 1943 nella sua produzione pionieristica di collage, vuoi con l'impiego di titoli evocativi, vuoi con il processo stesso dello strappare pezzi di carta, azione aggressiva che l'artista paragona all'“uccidere”. Muovendosi liberamente tra l'azione spontanea e la semi-rappresentazione, tra figure astratte (Personaggio [Autoritratto], 1943, opera acquistata da Peggy) e pure astrazioni (Untitled, 1943), Motherwell incorpora frammenti di mappe militari e slogan della resistenza (Viva, 1946), raffigura sbarre di prigione (Jeune Fille, 1944) e figure umane stilizzate ferite o morte (Tre personaggi uccisi, 1944). Va così a sviluppare un metodo artistico che affronta la follia della situazione socio-politica di quegli anni, ed esprime al tempo stesso le inquietudini personali di un artista agli esordi in una nuova e immensa città come New York. Tagliando, strappando e stendendo strati di carta incollata, Motherwell porta in scena il tumulto e la violenza del mondo moderno, facendosi nuovo e originale portavoce dell’arte americana del secondo dopoguerra.
L'esposizione Robert Motherwell: i primi collageè accompagnata da un catalogo (Guggenheim Publications) riccamente illustrato che offre un nuovo studio sulla tecnica utilizzata da Motherwell. Susan Davidson, Senior Curator per le Collezioni e le Mostre del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, contribuisce con un’introduzione focalizzata sul rapporto professionale che il giovane artista instaurò con Peggy Guggenheim, nonché con la cerchia di surrealisti esiliati e il nascente gruppo di espressionisti astratti americani nella New York degli anni ‘40. Megan Fontanella, Associate Curator per le Collezioni e le Provenienze del Guggenheim Museum, prende in esame i primi lavori di Motherwell che affrontano tematiche quali la morte, la violenza e la battaglia politica riconducendole all’interno del contesto del clima socio-politico della seconda guerra mondiale. Brandon Taylor, Professore emerito di storia dell’arte, Università di Southampton, Inghilterra, analizza la storia del collage, dalle sue origini nelle opere cubiste di Georges Braque e Pablo Picasso del 1912 alla sua riscoperta con i papiers collés degli anni ‘40. La mostra rappresenta inoltre l’occasione per uno studio approfondito e un’analisi tecnica dei primi materiali utilizzati da Motherwell e del suo metodo di lavoro, da parte di Jeffrey Warda, Conservatore per le opere su Carta del Guggenheim Museum, in quella che rappresenta una guida indispensabile per la futura conservazione dei collage di Motherwell di questo periodo.
La mostra è sostenuta dalla Terra Foundation for American Art, con un contributo della Dedalus Foundation. Si ringrazia del sostegno offerto dal Leadership Committee, inclusi Gilbert e Shelley Harrison, Dorothy e Sidney Kohl, e Louisa Stude Sarofim. L'esposizione gode inoltre del sostegno di Intrapresae Collezione Guggenheim. Con la collaborazione di “Corriere della Sera”, Radio Italia è media partner e Hangar Design Group ha curato l’immagine coordinata per la comunicazione. I progetti educativi della mostra sono realizzati con il sostegno della Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz. Dopo la tappa veneziana la mostra si sposterà al Solomon R. Guggenheim Museum di New York (27 settembre, 2013 – 5 gennaio, 2014).
Con quarantaquattro opere, provenienti da importanti musei e collezioni private europei e americani, la mostra è anche un omaggio a Peggy Guggenheim. L'amicizia, il mecenatismo, gli stimoli, la promozione sono tutti aspetti di quella generosità che caratterizza il sostegno di Peggy nei confronti di Motherwell e di altri artisti americani agli esordi della loro carriera. L'influenza catalizzatrice della collezionista sullo sviluppo di Motherwell bene esprime il ruolo da lei svolto sulla scena artistica newyorkese degli anni '40. È proprio grazie a quell'incoraggiamento, e sotto la tutela dell'esule surrealista cileno Robert Matta (Roberto Sebastián Matta Echaurren), che Motherwell compie i primi esperimenti con la tecnica del collage nel 1943. Come egli stesso avrà poi modo di ricordare, si tratta di qualcosa che “magari non avrei altrimenti fatto. Grazie a ciò trovai […] la mia 'identità'”. I suoi primi papiers collés vengono esposti in occasione di “Exhibition of Collage”, la prima mostra di carattere internazionale dedicata a questa tecnica negli Stati Uniti, organizzata da Peggy Guggenheim nel 1943 proprio nella sua galleria-museo newyorkese Art of This Century. Motherwell si trova qui a esporre accanto agli artisti europei autori di collage, come Henri Matisse, Pablo Picasso e Kurt Schwitters.Neppure un anno più tardi, nell'autunno del 1944, sempre Peggy gli organizza la prima personale negli Stati Uniti, una delle mostre più ricche mai presentate ad Art of This Century, con un'introduzione all'opuscolo pubblicato per l'occasione di James Johnson Sweeney, direttore del Museo Solomon R. Guggenheim dal 1952 al 1960. Durante il decennio seguente la produzione di Motherwell di collage di grandi dimensioni arriva a superare quella dei dipinti e tra gli artisti della sua generazione si contraddistingue proprio per l'entusiasmo e la dedizione dimostrati per questa tecnica.
Gli esordi della sua carriera artistica coincidono con un periodo, inizi anni '40, particolarmente tumultuoso per gli Stati Uniti, con l'entrata in guerra del paese a seguito dell'attacco giapponese a Pearl Harbor, il 7 dicembre del 1941. È proprio in questo momento, così socio-politicamente connotato, che Motherwell comincia a dedicarsi con la sua arte a temi di violenza simbolica e di lotta umanitaria. E tale interesse emerge in particolare nel 1943 nella sua produzione pionieristica di collage, vuoi con l'impiego di titoli evocativi, vuoi con il processo stesso dello strappare pezzi di carta, azione aggressiva che l'artista paragona all'“uccidere”. Muovendosi liberamente tra l'azione spontanea e la semi-rappresentazione, tra figure astratte (Personaggio [Autoritratto], 1943, opera acquistata da Peggy) e pure astrazioni (Untitled, 1943), Motherwell incorpora frammenti di mappe militari e slogan della resistenza (Viva, 1946), raffigura sbarre di prigione (Jeune Fille, 1944) e figure umane stilizzate ferite o morte (Tre personaggi uccisi, 1944). Va così a sviluppare un metodo artistico che affronta la follia della situazione socio-politica di quegli anni, ed esprime al tempo stesso le inquietudini personali di un artista agli esordi in una nuova e immensa città come New York. Tagliando, strappando e stendendo strati di carta incollata, Motherwell porta in scena il tumulto e la violenza del mondo moderno, facendosi nuovo e originale portavoce dell’arte americana del secondo dopoguerra.
L'esposizione Robert Motherwell: i primi collageè accompagnata da un catalogo (Guggenheim Publications) riccamente illustrato che offre un nuovo studio sulla tecnica utilizzata da Motherwell. Susan Davidson, Senior Curator per le Collezioni e le Mostre del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, contribuisce con un’introduzione focalizzata sul rapporto professionale che il giovane artista instaurò con Peggy Guggenheim, nonché con la cerchia di surrealisti esiliati e il nascente gruppo di espressionisti astratti americani nella New York degli anni ‘40. Megan Fontanella, Associate Curator per le Collezioni e le Provenienze del Guggenheim Museum, prende in esame i primi lavori di Motherwell che affrontano tematiche quali la morte, la violenza e la battaglia politica riconducendole all’interno del contesto del clima socio-politico della seconda guerra mondiale. Brandon Taylor, Professore emerito di storia dell’arte, Università di Southampton, Inghilterra, analizza la storia del collage, dalle sue origini nelle opere cubiste di Georges Braque e Pablo Picasso del 1912 alla sua riscoperta con i papiers collés degli anni ‘40. La mostra rappresenta inoltre l’occasione per uno studio approfondito e un’analisi tecnica dei primi materiali utilizzati da Motherwell e del suo metodo di lavoro, da parte di Jeffrey Warda, Conservatore per le opere su Carta del Guggenheim Museum, in quella che rappresenta una guida indispensabile per la futura conservazione dei collage di Motherwell di questo periodo.
La mostra è sostenuta dalla Terra Foundation for American Art, con un contributo della Dedalus Foundation. Si ringrazia del sostegno offerto dal Leadership Committee, inclusi Gilbert e Shelley Harrison, Dorothy e Sidney Kohl, e Louisa Stude Sarofim. L'esposizione gode inoltre del sostegno di Intrapresae Collezione Guggenheim. Con la collaborazione di “Corriere della Sera”, Radio Italia è media partner e Hangar Design Group ha curato l’immagine coordinata per la comunicazione. I progetti educativi della mostra sono realizzati con il sostegno della Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz. Dopo la tappa veneziana la mostra si sposterà al Solomon R. Guggenheim Museum di New York (27 settembre, 2013 – 5 gennaio, 2014).
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