Roberto Polillo. Visions of Venice
Dal 22 Gennaio 2016 al 28 Marzo 2016
Venezia
Luogo: Casa dei Tre Oci
Indirizzo: Fondamenta delle Zitelle 43
Curatori: Alessandro Luigi Perna
Costo del biglietto: 10-18; chiuso martedì
Telefono per informazioni: +39 041 24 12 332
E-Mail info: info@treoci.org
Sito ufficiale: http://www.treoci.org/
In anteprima internazionale, dopo averne mostrato un estratto al MIA 2015 di Milano, inaugura il 22 gennaio 2016 alle 18.00 alla Casa dei Tre Oci alla Giudecca di Veneziala la mostra "Roberto Polillo. Visions of Venice".
In programma fino al 28 marzo 2016 e inserita all'interno della manifestazione "Tre Mostre - Tre Oci", l'esposizione è introdotta da un testo di Denis Curti ed è curata da Alessandro Luigi Perna.
A comporre la mostra 75 immagini di Venezia (dal piccolo al grandissimo formato) realizzate dal fotografo Roberto Polillo nell'ambito di un progetto personale pluriennale dedicato alla città. In esposizione e nel libro che l'accompagna, edito da Skira, anche una selezione di citazioni su Venezia tratte dalle opere di alcuni dei più grandi scrittori italiani e internazionali.
"Visions of Venice" rappresenta il primo capitolo di "Impressions of the World", il progetto ormai decennale di Roberto Polillo che ha per obiettivo la ricerca del Genius Loci di città e paesi del mondo. Un'avventura artistica e spirituale che finora lo ha portato in Marocco, India, Sud Est Asiatico, America Centrale, New Mexico, Miami, Islanda e Italia. Il progetto è tutto realizzato in ICM - Intentional Camera Movement, una tecnica di ripresa ancora poco conosciuta ma di grandi potenzialità artistiche che impone di realizzare le immagini tenendo tempi di ripresa lunghi e muovendo la macchina fotografica durante lo scatto.
La storia di Roberto Polillo come fotografo inizia nei primi anni '60. È in quel periodo che il padre Arrigo Polillo, a tutt'oggi il più importante critico di musica jazz in Italia, lo spedisce a fotografare i grandi musicisti jazz di passaggio nel nostro paese per pubblicarne le immagini su Musica Jazz, la rivista di cui è direttore. Buttato nella mischia da giovanissimo, Polillo impara presto e bene il mestiere di reporter tanto da scattare immagini che entrano nella storia della fotografia dello spettacolo - oggi una sua mostra è in esposizione permanente alla Fondazione Siena Jazz. Ma poi agli inizi degli anni '70 appende la macchina fotografica al chiodo per dedicarsi ad altro: l'imprenditoria e l'insegnamento universitario, entrambi nel campo dell'informatica, diventano infatti il suo futuro.
A riaccendergli la passione per il mezzo è la tecnologia digitale applicata alla fotografia. Che Roberto Polillo porta alle sue estreme conseguenze con la tecnica di ripresa ICM - Intentional Camera Movement. Usa infatti la macchina fotografica come fosse un pennello: tempi molto lunghi e movimenti di ripresa sempre diversi - verticali, orizzontali, circolari, obliqui, lenti o bruschi a seconda di come lo ispira il soggetto - fanno delle sue fotografie affascinanti rappresentazioni pittoriche della realtà. Il perfezionamento delle immagini avviene poi in postproduzione, fase di elaborazione fondamentale perché permette di declinare le immagini secondo la cifra stilistica di ciascun autore.
A ispirarlo culturalmente ed esteticamente sono i pittori viaggiatori dell'800 (soprattutto gli orientalisti) e artisti come Delacroix, Matisse, Renoir, Van Gogh, Turner, De Chirico. Ma per quanti riferimenti ci siano nelle sue immagini alla pittura moderna e contemporanea, Roberto Polillo crea per sé e per il suo pubblico un suggestivo universo artistico ed estetico del tutto originale e autonomo.
Il fotografo si pone davanti a Venezia come i viaggiatori del passato, cercando di astrarsi dai tempi moderni in cui viviamo. Immagina infatti di rivivere tutta la meraviglia di coloro che per la prima volta giungevano in questa città dalle architetture visionarie e fantasmagoriche, con gli edifici, affacciati a precipizio sull'acqua, che sembrano avere fondamenta liquide anziché solide, con canali al posto delle strade e barche invece che carrozze per spostarsi, e con vicoli che sembrano nascondere un misterioso e magico segreto dietro ogni angolo.
La Venezia di Polillo, esplorata in differenti momenti della giornata e nelle diverse stagioni dell'anno, è carica di colori e umori mutevoli. Come fosse in grado di esprimere tutto l’arco dei sentimenti umani attraverso le sue luci, le sue ombre, le sue sfumature cromatiche. A volte è una città luminosa, solare, ottimista. Altre è invece cupa, misteriosa, gotica e avventurosa. Altre ancora è intimista, malinconica, desolata, quasi disperata.
Roberto Polillo, senza mai accontentarsi, con il suo sguardo profondo, va a caccia delle molteplici anime di Venezia e ce le mostra in forma di potenti suggestioni pittoriche che mettono a nudo una città che sembra perduta, anzi sospesa, in eterno, nel tempo.
RIPRESA ICM E NOTE TECNICHE
Le immagini in mostra sono state realizzate da Roberto Polillo con reflex digitale Canon 5D e Canon EOS-1 Ds Mark III, prevalentemente con zoom di media focale dotati di filtro grigio scuro per permettere tempi lunghi anche con luce diurna. La tecnica di ripresa utilizzata è quella definita dall'acronimo ICM – Intentional Camera Movement. Il ritocco digitale delle immagini è stato effettuato dall’autore in post-produzione con Photoshop senza mai modificare la struttura delle foto ma limitandosi a correggere saturazione, contrasto, chiarezza, nitidezza, dominanti dell’immagine originale. Mosso e sfocature sono nella ripresa originale e non sono stati usati filtri pittorici disponibili in Photoshop. Le immagini sono state stampate su carta fine art Hahnemuhle William Turner con lo scopo di dare alle foto la texture degli acquerelli.
Milanese, classe 1946, Roberto Polillo vive a Milano e a Roma. Fin da giovane si è occupato di fotografia e musica. Negli anni ’60 ha fotografato per la rivista Musica Jazz, diretta dal padre Arrigo, noto critico e storico del jazz, oltre un centinaio di concerti, realizzando così una galleria molto completa di ritratti dei più noti musicisti di jazz dell’epoca. Le sue immagini sono state esposte in numerose mostre personali, e utilizzate in riviste, libri, CD e magazine online. In particolare le sue foto sono regolarmente pubblicate sui mensili Musica Jazz e JazzIt. E un’ampia selezione è in esposizione permanente a Siena, nei locali della Fondazione Siena Jazz. Nel 2006 Roberto ha pubblicato il libro fotografico “Swing, Bop & Free”, edito dalla Marco Polillo Editore, che raccoglie i ritratti di oltre 100 fra i musicisti di jazz più importanti degli anni ’60. Polillo a partire dagli anni ’70 si è poi dedicato all’informatica, sia come imprenditore che come docente universitario. Da una decina d’anni ha ripreso a occuparsi attivamente di fotografia, svolgendo una ricerca personale nell’ambito della fotografia d’arte con tecnologie digitali che lo ha portato a esplorare principalmente la tecnica di ripresa ICM – Intentional Camera Movement.
Inaugurazione: 22 gennaio 2016 dalle 18 alle 21.
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