Firenze agli albori del Rinascimento

 
Firenze agli albori del Rinascimento
Palazzo Medici - Riccardi

Quando si parla di Rinascimento fiorentino è facile confondere ed appiattire su pochi nomi e poche date un periodo tanto articolato e ricco di esperienze decisamente precoci rispetto a ciò che accadeva nel resto d’Italia, tutte collocabili cronologicamente entro la prima metà del XV secolo. La cupola del Duomo, la Sagrestia Vecchia di San Lorenzo, l’Ospedale degli Innocenti, la Cappella Pazzi e la Rotonda, Santo Spirito, sono opere mirabili di Filippo Brunelleschi da cui l’architettura successiva non avrebbe più potuto prescindere; a questo si aggiunge l’attività di Michelozzo per Palazzo Medici Riccardi in via Larga e la Biblioteca di San Marco. In pittura è Masaccio il solo che può competere e confrontarsi con le nuove sfide artistiche creando i capolavori della Cappella Brancacci di Santa Maria Novella, in cui finalmente si respira la nuova ariosa concezione spaziale messa in atto da Brunelleschi e Michelozzo in architettura.

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