Museo del Novecento
Centro storico
- Dove: Museo del Novecento
- Indirizzo: Palazzo dell'Arengario - Via Marconi 1
- E-Mail: c.museo900@comune.milano.it
- Telefono: +39 02 88444061
- Apertura: Lunedì: ore 14.30 - 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica: ore 9.30 - 19.30
Giovedì e sabato: ore 9.30 - 22.30
L’ultimo ingresso consentito avverrà un’ora prima della chiusura del Museo.
- Costo: Intero € 5, ridotto € 3
Gratis per i ragazzi sotto i 25 anni e per i portatori di handicap
Ingresso gratuito a partire da due ore prima della chiusura del museo e ogni martedì dalle ore 14. - Trasporti: Metropolitana
Linee gialla (M3) e rossa (M1): fermata Duomo
Tram
Linea 2, 3, 12, 14, 16, 24, 27: fermata Duomo
Linea 15 e 23: fermata Piazza Fontana
Autobus
Linea 54: fermata Piazza Diaz
- Durata Visita: 1 ora e 30 minuti circa
Il museo, presso il Palazzo dell'Arengario, mostra al pubblico circa 400 opere selezionate tra le quasi 4.000 dedicate all'arte italiana del XX secolo proprietà delle Civiche Raccolte d'Arte milanesi.
La trasformazione del Palazzo dell'Arengario in Museo del Novecento, a cura di Italo Rota e Fabio Fornasari, si è posta quale obiettivo l'organizzazione all'interno del contenitore storico di un sistema museale semplice e lineare, che permettesse di ottimizzare l'utilizzo degli spazi e di restituire un'immagine forte e attraente all'edificio. Nello spazio verticale della torre, è stato inserito un sistema di risalita verticale con una rampa a spirale che dal livello della metropolitana raggiunge la terrazza panoramica affacciata su piazza Duomo.
Il percorso espositivo prende le mosse da Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1898-1902) fino all’Arte povera.
La prima sala è dedicata alle avanguardie internazionali, con opere di Picasso, Braque, Kandinsky.
Il percorso prosegue con Umberto Boccioni e i futuristi: se del primo il museo ospita la più ricca collezione al mondo, del futurismo raccoglie opere molto famose di Giacomo Balla, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Mario Sironi, Achille Funi e Gino Severini.
A seguire due salette monografiche dedicati a Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico e Arturo Martini per arrivare alle sale dedicate all’arte tra le due guerre con il Gruppo di Novecento, l’arte monumentale, l’astrattismo degli anni trenta, rappresentato da un importante nucleo di gessi di Fausto Melotti e dalle opere di Soldati, Manlio Rho, Mario Radice e Carla Badiali. Si giunge quindi in sala Lucio Fontana, del quale sono presenti una serie di concetti spaziali.
Seguono opere informali degli anni cinquanta e sessanta, includendo anche una piccola sala dedicata a Piero Manzoni e Azimuth, dopo la quale il visitatore ha modo di accostarsi alle forme d’arte dei decenni successivi: dagli ambienti del Gruppo T, alla pittura analitica milanese, la sala dedicata alla pop di ascendenza romana, una monografica dedicata a Luciano Fabro, per finire con le installazioni dell’Arte povera.
La trasformazione del Palazzo dell'Arengario in Museo del Novecento, a cura di Italo Rota e Fabio Fornasari, si è posta quale obiettivo l'organizzazione all'interno del contenitore storico di un sistema museale semplice e lineare, che permettesse di ottimizzare l'utilizzo degli spazi e di restituire un'immagine forte e attraente all'edificio. Nello spazio verticale della torre, è stato inserito un sistema di risalita verticale con una rampa a spirale che dal livello della metropolitana raggiunge la terrazza panoramica affacciata su piazza Duomo.
Il percorso espositivo prende le mosse da Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1898-1902) fino all’Arte povera.
La prima sala è dedicata alle avanguardie internazionali, con opere di Picasso, Braque, Kandinsky.
Il percorso prosegue con Umberto Boccioni e i futuristi: se del primo il museo ospita la più ricca collezione al mondo, del futurismo raccoglie opere molto famose di Giacomo Balla, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Mario Sironi, Achille Funi e Gino Severini.
A seguire due salette monografiche dedicati a Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico e Arturo Martini per arrivare alle sale dedicate all’arte tra le due guerre con il Gruppo di Novecento, l’arte monumentale, l’astrattismo degli anni trenta, rappresentato da un importante nucleo di gessi di Fausto Melotti e dalle opere di Soldati, Manlio Rho, Mario Radice e Carla Badiali. Si giunge quindi in sala Lucio Fontana, del quale sono presenti una serie di concetti spaziali.
Seguono opere informali degli anni cinquanta e sessanta, includendo anche una piccola sala dedicata a Piero Manzoni e Azimuth, dopo la quale il visitatore ha modo di accostarsi alle forme d’arte dei decenni successivi: dagli ambienti del Gruppo T, alla pittura analitica milanese, la sala dedicata alla pop di ascendenza romana, una monografica dedicata a Luciano Fabro, per finire con le installazioni dell’Arte povera.
OPERE
- Annunciazione Arturo Martini 1933
- Forme uniche nella continuità dello spazio Umberto Boccioni 1913
- Ritratto di Paul Guillaume Amedeo Clemente Modigliani 1916
- La scuola dei Gladiatori Giorgio De Chirico 1928
- La grande composizione Mario Sironi 1946 - 1947
- Quarto Stato Giuseppe Pellizza 1898 - 1901
- Femme Nue Pablo Picasso 1907
- Costellazioni del genio: composizione futurista Giacomo Balla 1918
- Sviluppo di una bottiglia nello spazio Umberto Boccioni 1913
- Donne al Caffè Pietro Marussig 1924
ARTISTI
- Arturo Martini Treviso 1889 - Milano 1947
- Umberto Boccioni Reggio Calabria 1882 - Verona 1916
- Amedeo Modigliani Livorno 1884 - Parigi 1920
- Giorgio De Chirico Volos 1888 - Roma 1978
- Mario Sironi Sassari 1885 - Milano 1961
- Pellizza da Volpedo Volpedo 1868 - Volpedo 1907
- Pablo Picasso Málaga 1881 - Mougins 1973
- Giacomo Balla Torino 1871 - Roma 1958
- Pietro Marussig Trieste 1879 - Pavia 1937