Chiesa di Santa Corona
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- Dove: Chiesa di Santa Corona
- Indirizzo: Contra' Santa Corona 2
- E-Mail: museocivico@comune.vicenza.it
- Telefono: +39 0444 222811
- Apertura: Da martedì a domenica 9 - 12 / 15 - 18; il sabato chiusura alle ore 17 e riapertura alle ore 17.30 per S. Messa.
Chiuso il lunedì, Natale, 1 gennaio e Pasqua
Le visite sono sospese durante le funzioni religiose, il sabato dalle ore 17. - Costo: Intero € 3, ridotto € 2, scuole € 1.
Ingresso libero alle messe.
Il biglietto unico prevede un solo passaggio per singola sede e ha validità 7 giorni dal primo utilizzo per: teatro Olimpico, palazzo Chiericati, museo naturalistico archeologico, museo del Risorgimento e della Resistenza, chiesa di S. Corona, museo Diocesano, gallerie di palazzo Leoni Montanari, Palladio Museum: € 15, ridotto € 12, family € 18, gruppi € 12, scuole € 5.
Per tutti i residenti di Vicenza e Provincia, consente un solo passaggio per ogni singola sede ed ha validità un mese: € 7, 5 sedi: teatro Olimpico, palazzo Chiericati, chiesa di S. Corona, museo naturalistico archeologico e museo del Risorgimento e della Resistenza
La chiesa venne fondata dai Domenicani negli anni sessanta del Duecento, per ospitare la preziosa reliquia della Santa Spina donata al vescovo di Vicenza Bartolomeo da Breganze (1259-70) dal re di Francia Luigi IX.
Tra 1480 e 1482 Lorenzo da Bologna ricostruì il presbiterio, mentre restauri nel 1751 e negli anni 1872-74 ne hanno rimaneggiato interno e facciata. Quest'ultima, a capanna e in laterizio, è una tipica realizzazione d'area padana, così come il bel campanile romanico in cotto, lesene e cella campanaria a bifore, sormontato da una cuspide ottagonale aggiunta nel 1347.
L'interno, a tre navate, presenta un transetto sopraelevato in virtù dellla cripta sottostante. Tra le numerose opere, che oltre all'edificio contribuiscono in maniera determinante a fare di Santa Corona la chiesa più bella della città, si segnalano l'affresco in controfacciata raffigurante la Vergine (1519), l'Adorazione dei Magi di Veronese (1573), la Vergine adorata dai santi Pietro, Paolo e Pio V Ghislieri di Giovan Battista Pittoni (1723), ma soprattutto il Battesimo di Cristo di Giovanni Bellini.
Nei chiostri dell'ex convento domenicano è allestito il Museo naturalistico archeologico.
Tra 1480 e 1482 Lorenzo da Bologna ricostruì il presbiterio, mentre restauri nel 1751 e negli anni 1872-74 ne hanno rimaneggiato interno e facciata. Quest'ultima, a capanna e in laterizio, è una tipica realizzazione d'area padana, così come il bel campanile romanico in cotto, lesene e cella campanaria a bifore, sormontato da una cuspide ottagonale aggiunta nel 1347.
L'interno, a tre navate, presenta un transetto sopraelevato in virtù dellla cripta sottostante. Tra le numerose opere, che oltre all'edificio contribuiscono in maniera determinante a fare di Santa Corona la chiesa più bella della città, si segnalano l'affresco in controfacciata raffigurante la Vergine (1519), l'Adorazione dei Magi di Veronese (1573), la Vergine adorata dai santi Pietro, Paolo e Pio V Ghislieri di Giovan Battista Pittoni (1723), ma soprattutto il Battesimo di Cristo di Giovanni Bellini.
Nei chiostri dell'ex convento domenicano è allestito il Museo naturalistico archeologico.