L'apertura prorogata fino al 18 gennaio
Fabriano meta obbligata con la mostra "Da Giotto a Gentile"
Allegretto Nuzi, Viaggio di Sant'Orsola e di San Ciriaco Papa
La Redazione
15/12/2014
Ancona - Più di sessantamila visitatori, il 60% dei quali provenienti da fuori le Marche, sono stati attirati a Fabriano dall’esposizione “Da Giotto a Gentile”, che grazie alla proroga concessa rimarrà in mostra alla Pinacoteca Civica Bruno Molajoli e nelle chiese di Sant’Agostino, San Domenico e nella Cattedrale di San Venanzio, fino al 18 gennaio 2015, con aperture straordinarie anche nel periodo delle festività natalizie.
Un trionfo di numeri per la raffinata rassegna dedicata allo splendore della pittura, della scultura e dell'oreficieria della scuola marchigiana del Ducento e del Trecento, che Vittorio Sgarbi ha curato raccogliendo oltre 100 opere provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri e che attraverso un simile successo si conferma uno degli appuntamenti più interessanti della stagione.
Pale d’altare, tavole, affreschi staccati, dipinti, miniature, codici, manoscritti descrivono un periodo artistico fiorente, segnato dall'opera e dalla cultura di maestri e maestranze e dalla creazione di capolavori che insieme al pubblico di appassionati hanno richiamato a Fabriano anche la comunità scientifica per effettuare nuovi studi sui pigmenti e le tecniche impiegate nel dar vita a questo immenso patrimonio medievale.
Consulta anche:
FOTO: Itinerari del Duecento e del Trecento nel patrimonio artistico delle Marche
Un trionfo di numeri per la raffinata rassegna dedicata allo splendore della pittura, della scultura e dell'oreficieria della scuola marchigiana del Ducento e del Trecento, che Vittorio Sgarbi ha curato raccogliendo oltre 100 opere provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri e che attraverso un simile successo si conferma uno degli appuntamenti più interessanti della stagione.
Pale d’altare, tavole, affreschi staccati, dipinti, miniature, codici, manoscritti descrivono un periodo artistico fiorente, segnato dall'opera e dalla cultura di maestri e maestranze e dalla creazione di capolavori che insieme al pubblico di appassionati hanno richiamato a Fabriano anche la comunità scientifica per effettuare nuovi studi sui pigmenti e le tecniche impiegate nel dar vita a questo immenso patrimonio medievale.
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