Dal 29 ottobre al 9 gennaio nel complesso valdostano
L'universo di Ligabue, tra pittura e scultura, in mostra al Forte di Bard
Antonio Ligabue, Paesaggio Svizzero, 1957-1958, Olio su tela, 100 x 70 cm | Courtesy Collezione Girefin
Samantha De Martin
28/09/2021
Aosta - Guglie e castelli, bandiere al vento. Ma anche animali, da quelli esotici agli abitatori della foresta, testimoni muti di una vita intrisa di poesia amara.
L’universo di Antonio Ligabue si dispiega, assieme ai paesaggi, agli autoritratti, alle scene di vita agreste, nelle Cannoniere del Forte di Bard, sede della mostra Antonio Ligabue e il suo mondo.
Oltre 90 opere per ripercorrere 40 anni di carriera
Ad accogliere i visitatori del complesso fortificato che sovrasta il borgo valdostano di Bard saranno, dal 29 ottobre al 9 gennaio, 95 opere che sfogliano l’intero percorso artistico del pittore, dalla fine degli anni Venti al 1962, quando, a causa di una paresi, Ligabue fu costretto a interrompere la sua attività fino al 1965, anno della morte.
L’intento di Sandro Parmiggiani, curatore della rassegna, è quello di invitare il pubblico a cogliere i diversi strumenti espressivi che hanno sedotto e messo alla prova il genio di Ligabue, con esiti altissimi in ogni tecnica. Lavori provenienti da collezioni private, come Caccia grossa, Tigre reale, Leone ruggente, affiancano disegni e incisioni in prestito da raccolte pubbliche e Fondazioni bancarie.
Antonio Ligabue, Tigre reale, 1941, China e pastelli a cera su carta intestata dell’Istituto psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, 50 x 36 cm, Collezione privata, Reggio Emilia
Focus sulla scultura
La mostra al Forte di Bard vuole, per la prima volta, riservare un’attenzione particolare alla scultura, ospitando un nucleo di una ventina di opere in bronzo che racchiudono soprattutto la passione del pittore per gli animali. C'è poi il filone dei paesaggi padani, nei quali irrompono le raffigurazioni di case e castelli, mentre la natia Svizzera riemerge da una memoria tenace attraverso immagini che l’artista conserverà per sempre.
Non mancano gli straordinari autoritratti, un’esplicita, orgogliosa dichiarazione del suo valore d’artista e dell’identità di questo “straniero in terra straniera”, il volto segnato dalla solitudine, dal disagio esistenziale, dal costante presagio dell’esito finale.
Antonio Ligabue, Gufo con preda, 1957-1958, Bronzo, Collezione privata | Courtesy Galleria Centro Steccata, Parma
Il pittore che riversò nei suoi quadri le sensazioni e i sentimenti che non riusciva a esprimere con le parole, il talento più volte relegato da fuorvianti cliché al rango di un “naïf” o a quello di “artista segnato dalla follia” si rivela un grande espressionista tragico, prosecutore di quell’espressionismo che caratterizzò alcune esperienze della prima parte del Novecento e, per certi aspetti, di quel primitivismo che ebbe il suo alfiere in Henri Rousseau.
Scavando nei nuclei tematici dell'artista, il percorso al Forte di Bard mostra la variazione, nel tempo, dei campi di interesse e l'evoluzione di un particolare motivo nella sua pittura.
La presenza di contributi testuali e visivi innovativi contribuirà ad avvicinare il pubblico al lavoro dell'uomo Ligabue, nel quale vita e opera si sono reciprocamente, sebbene non meccanicamente, intrecciate e alimentate.
Antonio Ligabue, Autoritratto con cavalletto, 1954-1955, Olio su tavola di faesite, 130 x 199 cm, Collezione BPER Banca
Oltre al saggio introduttivo del curatore sull’opera dell’artista, il catalogo della mostra presenta due testi dedicati agli autoritratti ed un'approfondita ricognizione sulla creazione del “mito” Ligabue, dall’attenzione riservata dai rotocalchi e dai testi di teatro fino al film Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, con testimonianze dirette di autori, attori, registi.
Una mostra "family friendly"
Oltre a preannunciarsi un interessante percorso dedicato a un grande artista europeo, quello al Forte di Bard sarà anche un appuntamento family friendly. Una sala didattica, all’esterno della mostra, con accesso libero per le famiglie, un percorso creato ad hoc per i bambini, un kit didattico in omaggio da ritirare in biglietteria renderanno l’esperienza di visita particolarmente gradevole anche ai piccoli ospiti.
Sempre all’interno del percorso espositivo, un’opera ad “altezza bambino” attenderà i giovani visitatori per un’avventura immersiva a loro dedicata.
La mostra si potrà visitare dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19.
Antonio Ligabue, Crocifissione,1960, puntasecca, 77.5 x 62 cm, Collezione privata | Courtesy 2000&NOVECENTO Galleria d'Arte, Reggio Emilia
Leggi anche:
• Un'estate di fotografia al Forte di Bard con il Wildlife photographer of the year e la storia d'Italia vista dall'Ansa
• Antonio Ligabue e il suo mondo
L’universo di Antonio Ligabue si dispiega, assieme ai paesaggi, agli autoritratti, alle scene di vita agreste, nelle Cannoniere del Forte di Bard, sede della mostra Antonio Ligabue e il suo mondo.
Oltre 90 opere per ripercorrere 40 anni di carriera
Ad accogliere i visitatori del complesso fortificato che sovrasta il borgo valdostano di Bard saranno, dal 29 ottobre al 9 gennaio, 95 opere che sfogliano l’intero percorso artistico del pittore, dalla fine degli anni Venti al 1962, quando, a causa di una paresi, Ligabue fu costretto a interrompere la sua attività fino al 1965, anno della morte.
L’intento di Sandro Parmiggiani, curatore della rassegna, è quello di invitare il pubblico a cogliere i diversi strumenti espressivi che hanno sedotto e messo alla prova il genio di Ligabue, con esiti altissimi in ogni tecnica. Lavori provenienti da collezioni private, come Caccia grossa, Tigre reale, Leone ruggente, affiancano disegni e incisioni in prestito da raccolte pubbliche e Fondazioni bancarie.
Antonio Ligabue, Tigre reale, 1941, China e pastelli a cera su carta intestata dell’Istituto psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, 50 x 36 cm, Collezione privata, Reggio Emilia
Focus sulla scultura
La mostra al Forte di Bard vuole, per la prima volta, riservare un’attenzione particolare alla scultura, ospitando un nucleo di una ventina di opere in bronzo che racchiudono soprattutto la passione del pittore per gli animali. C'è poi il filone dei paesaggi padani, nei quali irrompono le raffigurazioni di case e castelli, mentre la natia Svizzera riemerge da una memoria tenace attraverso immagini che l’artista conserverà per sempre.
Non mancano gli straordinari autoritratti, un’esplicita, orgogliosa dichiarazione del suo valore d’artista e dell’identità di questo “straniero in terra straniera”, il volto segnato dalla solitudine, dal disagio esistenziale, dal costante presagio dell’esito finale.
Antonio Ligabue, Gufo con preda, 1957-1958, Bronzo, Collezione privata | Courtesy Galleria Centro Steccata, Parma
Il pittore che riversò nei suoi quadri le sensazioni e i sentimenti che non riusciva a esprimere con le parole, il talento più volte relegato da fuorvianti cliché al rango di un “naïf” o a quello di “artista segnato dalla follia” si rivela un grande espressionista tragico, prosecutore di quell’espressionismo che caratterizzò alcune esperienze della prima parte del Novecento e, per certi aspetti, di quel primitivismo che ebbe il suo alfiere in Henri Rousseau.
Scavando nei nuclei tematici dell'artista, il percorso al Forte di Bard mostra la variazione, nel tempo, dei campi di interesse e l'evoluzione di un particolare motivo nella sua pittura.
La presenza di contributi testuali e visivi innovativi contribuirà ad avvicinare il pubblico al lavoro dell'uomo Ligabue, nel quale vita e opera si sono reciprocamente, sebbene non meccanicamente, intrecciate e alimentate.
Antonio Ligabue, Autoritratto con cavalletto, 1954-1955, Olio su tavola di faesite, 130 x 199 cm, Collezione BPER Banca
Oltre al saggio introduttivo del curatore sull’opera dell’artista, il catalogo della mostra presenta due testi dedicati agli autoritratti ed un'approfondita ricognizione sulla creazione del “mito” Ligabue, dall’attenzione riservata dai rotocalchi e dai testi di teatro fino al film Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, con testimonianze dirette di autori, attori, registi.
Una mostra "family friendly"
Oltre a preannunciarsi un interessante percorso dedicato a un grande artista europeo, quello al Forte di Bard sarà anche un appuntamento family friendly. Una sala didattica, all’esterno della mostra, con accesso libero per le famiglie, un percorso creato ad hoc per i bambini, un kit didattico in omaggio da ritirare in biglietteria renderanno l’esperienza di visita particolarmente gradevole anche ai piccoli ospiti.
Sempre all’interno del percorso espositivo, un’opera ad “altezza bambino” attenderà i giovani visitatori per un’avventura immersiva a loro dedicata.
La mostra si potrà visitare dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19.
Antonio Ligabue, Crocifissione,1960, puntasecca, 77.5 x 62 cm, Collezione privata | Courtesy 2000&NOVECENTO Galleria d'Arte, Reggio Emilia
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