Il museo valdostano riapre con quattro mostre
Un'estate di fotografia al Forte di Bard con il Wildlife Photographer of the Year e la storia d'Italia vista dall'ANSA
Sergey Gorshkov, The Embrace. Wildlife Photographer of the Year 2020
Francesca Grego
24/05/2021
Aosta - Con la Valle d’Aosta in zona gialla, la grande fotografia torna protagonista al Forte di Bard. Due nuove mostre sono pronte ad aprire i battenti venerdì 28 maggio e ad accogliere i visitatori durante la stagione estiva. Talenti del reportage di ieri e di oggi domineranno la scena, puntando l’obiettivo su due diverse dimensioni della quinta arte.
Sono fresche di stampa le fotografie vincitrici della 56° edizione del Wildlife Photographer of the Year, da scoprire in anteprima per l’Italia nelle cantine della vecchia fortezza. Selezionate da una giuria di esperti internazionali tra 49 mila scatti arrivati da tutto il mondo sotto l’egida del prestigioso Natural History Museum di Londra, offriranno un colpo d’occhio sulla bellezza, sulla biodiversità e sulla fragilità della natura in viaggio tra i cinque continenti. Protagonisti, animali di ogni specie, ma anche i paesaggi di un pianeta in trasformazione. I fotografi li hanno sorpresi in pose espressive, azioni estremamente dinamiche e comportamenti curiosi, a volte quasi umani, o trasfigurati in stupefacenti effetti grafici, tra forme e colori che quasi non sembrano veri. Dagli abissi del mare alla vastità del cielo, fino alle mille forme della terra, tra deserti, foreste, vulcani, ghiacci polari, l’infinita varietà della natura si svela in un altrettanto variegato campionario di stili e di approcci alla fotografia.
Liina Heikkinen, The Fox That Got The Goose. Young Wildlife Photographer of the Year 2020
Il vincitore assoluto è il russo Sergey Gorshkov con lo scatto The Embrace, che ritrae una rara tigre siberiana mentre marca il territorio abbracciando un antico abete della Manciuria: un’immagine fortemente evocativa costata a Gorshkov più di dieci mesi appostamenti nella foresta, nonostante l’uso di fotocamere con sensore di movimento.
Crudo e potente, lo scatto The Fox That Got the Goose della fotografa finlandese Liina Heikkinen si è invece aggiudicato il premio "Young Wildlife Photographer of the Year". Tra i vincitori figurano anche due reporter italiani: Luca Gaudenzio, che ha prevalso nella categoria Earth Environment con una suggestiva immagine dell’Etna in eruzione, e il giovane Alberto Fantoni, destinatario del "Rising Star Portfolio Award".
C'era una svolta. Come siamo cambiati e come è cambiata l’Italia I © Agenzia ANSA I Courtesy Forte di Bard
Dalla natura alla storia e all’attualità: la seconda mostra in arrivo al Forte di Bard ripercorre la vita del Belpaese negli ultimi 75 anni attraverso una significativa selezione di fotografie scelte tra i milioni di scatti conservati negli immensi archivi dell’ANSA. Negli spazi dell’Opera Mortai del Forte, C’era una svolta. Come siamo cambiati e come è cambiata l’Italia ci parla di politica e di costume, di religione e di lavoro, ma anche di viaggi, di spettacoli, di televisione, di stili di vita e di movimenti giovanili, fino ad arrivare alle tecnologie che hanno rivoluzionato il quotidiano, come il cellulare e il selfie, strumenti di un nuovo modo di raccontare noi stessi e la realtà che ci circonda, e alla pandemia che ha stravolto la vita in ogni parte del mondo.
Grazie a una doppia proroga, proseguono infine le due mostre già in corso presso il museo valdostano. Ci sarà tempo fino a domenica 27 giugno per visitare I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air e Omaggio a Dante nella preziosa Cappella di San Maurizio, mentre sono sempre disponibili i percorsi permanenti del Museo delle Alpi, delle Prigioni e del Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere.
Sono fresche di stampa le fotografie vincitrici della 56° edizione del Wildlife Photographer of the Year, da scoprire in anteprima per l’Italia nelle cantine della vecchia fortezza. Selezionate da una giuria di esperti internazionali tra 49 mila scatti arrivati da tutto il mondo sotto l’egida del prestigioso Natural History Museum di Londra, offriranno un colpo d’occhio sulla bellezza, sulla biodiversità e sulla fragilità della natura in viaggio tra i cinque continenti. Protagonisti, animali di ogni specie, ma anche i paesaggi di un pianeta in trasformazione. I fotografi li hanno sorpresi in pose espressive, azioni estremamente dinamiche e comportamenti curiosi, a volte quasi umani, o trasfigurati in stupefacenti effetti grafici, tra forme e colori che quasi non sembrano veri. Dagli abissi del mare alla vastità del cielo, fino alle mille forme della terra, tra deserti, foreste, vulcani, ghiacci polari, l’infinita varietà della natura si svela in un altrettanto variegato campionario di stili e di approcci alla fotografia.
Liina Heikkinen, The Fox That Got The Goose. Young Wildlife Photographer of the Year 2020
Il vincitore assoluto è il russo Sergey Gorshkov con lo scatto The Embrace, che ritrae una rara tigre siberiana mentre marca il territorio abbracciando un antico abete della Manciuria: un’immagine fortemente evocativa costata a Gorshkov più di dieci mesi appostamenti nella foresta, nonostante l’uso di fotocamere con sensore di movimento.
Crudo e potente, lo scatto The Fox That Got the Goose della fotografa finlandese Liina Heikkinen si è invece aggiudicato il premio "Young Wildlife Photographer of the Year". Tra i vincitori figurano anche due reporter italiani: Luca Gaudenzio, che ha prevalso nella categoria Earth Environment con una suggestiva immagine dell’Etna in eruzione, e il giovane Alberto Fantoni, destinatario del "Rising Star Portfolio Award".
C'era una svolta. Come siamo cambiati e come è cambiata l’Italia I © Agenzia ANSA I Courtesy Forte di Bard
Dalla natura alla storia e all’attualità: la seconda mostra in arrivo al Forte di Bard ripercorre la vita del Belpaese negli ultimi 75 anni attraverso una significativa selezione di fotografie scelte tra i milioni di scatti conservati negli immensi archivi dell’ANSA. Negli spazi dell’Opera Mortai del Forte, C’era una svolta. Come siamo cambiati e come è cambiata l’Italia ci parla di politica e di costume, di religione e di lavoro, ma anche di viaggi, di spettacoli, di televisione, di stili di vita e di movimenti giovanili, fino ad arrivare alle tecnologie che hanno rivoluzionato il quotidiano, come il cellulare e il selfie, strumenti di un nuovo modo di raccontare noi stessi e la realtà che ci circonda, e alla pandemia che ha stravolto la vita in ogni parte del mondo.
Grazie a una doppia proroga, proseguono infine le due mostre già in corso presso il museo valdostano. Ci sarà tempo fino a domenica 27 giugno per visitare I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air e Omaggio a Dante nella preziosa Cappella di San Maurizio, mentre sono sempre disponibili i percorsi permanenti del Museo delle Alpi, delle Prigioni e del Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere.
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