Due weekend per riscoprire un maestro del Rinascimento
A Bergamo, sulle tracce di Lorenzo Lotto
Lorenzo Lotto, Ritratto di giovane, 1498-1500 circa, olio su tavola. Accademia Carrara, Bergamo
Francesca Grego
05/05/2022
Bergamo - Difficile immaginare Bergamo senza l’arte di Lorenzo Lotto. E per l’inquieto pittore veneziano gli oltre dieci anni trascorsi in città furono forse i più felici, fecondi e liberi dell’intera esistenza. In attesa dell’appuntamento del 2023, quando Bergamo sarà Capitale della Cultura insieme a Brescia, uno speciale itinerario diffuso accende la primavera invitando a scoprire 11 gioielli lotteschi disseminati nel tessuto urbano: due weekend di visite guidate (14-15 e 28-29 maggio) per percorrere strade e piazze sulle orme di uno dei più interessanti artisti del Rinascimento italiano, tra affreschi e quadri da cavalletto, sale museali e chiese preziose.
Lorenzo Lotto, Pala Martinengo, 1513-1516, olio su tavola. Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano, Bergamo
Si parte dalla Città Bassa, e precisamente dalla Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano, dove è conservata l’imponente Pala Martinengo, il dipinto più grande che Lotto abbia mai realizzato e quello con cui riuscì a conquistare il favore dei committenti locali (1516). Proseguendo incontriamo le chiese rinascimentali di Santo Spirito e di San Bernardino con una coppia di pale d’altare del 1521: due Madonne con il Bambino in trono circondate da santi e contraddistinte dai colori brillanti tipici della pittura lottesca che, confrontate, raccontano la rapida evoluzione dell’artista durante il soggiorno bergamasco, sempre più libero di dar corso a nuove, ingegnose invenzioni.
Lorenzo Lotto, Ritratto di Lucina Brembati, 1520-1521, olio su tavola. Accademia Carrara, Bergamo
Tappa imprescindibile per ogni visita in città, l’Accademia Carrara conserva uno dei nuclei più importanti dell’opera di Lotto esistenti al mondo. Capolavori come il Ritratto di giovane e il Ritratto di Lucina Brembati rivelano il talento peculiare e moderno del pittore per il genere ritrattistico, il suo acume psicologico e le soluzioni innovative adottate per caratterizzare i personaggi con una vividezza rara anche nei più grandi maestri dell’epoca.
Lorenzo Lotto, Nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria, con il committente Niccolò Bonghi, 1523, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo
Nelle Nozze Mistiche di Santa Caterina d’Alessandria con il ritratto di Niccolò Bonghi e nella Sacra Famiglia con Santa Caterina, sempre alla Carrara, osserviamo invece il meglio della pittura religiosa di Lotto, fatta di composizioni dinamiche e imprevedibili ma sempre naturali, di colori, abiti e ambientazioni preziose, di gesti espressivi e rivelatori.
Lorenzo Lotto, Sacra famiglia con Santa Caterina d’Alessandria, 1533, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo
Il percorso si chiude tra le gemme architettoniche di Bergamo Alta, nell’antichissima Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, dove Lotto, che abitava proprio lì vicino, ha lasciato il suo ultimo lavoro bergamasco: un’intera cappella affrescata con le Scene della vita di Maria, dove sacro e profano, quotidianità e bellezza, passato e presente si fondono in un unico abbraccio.
Lorenzo Lotto, affreschi delle Scene della vita di Maria. Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, Bergamo I Lorenzo Lotto, Public domain, via Wikimedia Commons
“La presenza di Lorenzo Lotto a Bergamo per più di un decennio è un fatto di eccezionale portata per la città e per i territori che la circondano”, spiega il direttore dell’Accademia Carrara Maria Cristina Rodeschini: “Il sorprendente lascito dell’artista veneziano, tra i più moderni e originali del Cinquecento, si traduce in un percorso che si dipana fulgidamente da Città Bassa a Città Alta. Accademia Carrara invita il pubblico a visitare il museo e le chiese cittadine in una prova generale che prelude all’offerta di un itinerario di visita dedicato a Lotto atteso da tempo. Naturale e conseguente sarà la connessione con la provincia di Bergamo, disseminata di affascinanti tesori lotteschi”.
Lorenzo Lotto, Pala di San Bernardino, 1521, olio su tela. Chiesa di San Bernardino, Bergamo I Courtesy Accademia Carrara
Leggi anche:
• Verso il 2023. L’Accademia Carrara si rinnova
• Capitale della Cultura 2023: Bergamo e Brescia svelano la “Città illuminata”
Lorenzo Lotto, Pala Martinengo, 1513-1516, olio su tavola. Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano, Bergamo
Si parte dalla Città Bassa, e precisamente dalla Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano, dove è conservata l’imponente Pala Martinengo, il dipinto più grande che Lotto abbia mai realizzato e quello con cui riuscì a conquistare il favore dei committenti locali (1516). Proseguendo incontriamo le chiese rinascimentali di Santo Spirito e di San Bernardino con una coppia di pale d’altare del 1521: due Madonne con il Bambino in trono circondate da santi e contraddistinte dai colori brillanti tipici della pittura lottesca che, confrontate, raccontano la rapida evoluzione dell’artista durante il soggiorno bergamasco, sempre più libero di dar corso a nuove, ingegnose invenzioni.
Lorenzo Lotto, Ritratto di Lucina Brembati, 1520-1521, olio su tavola. Accademia Carrara, Bergamo
Tappa imprescindibile per ogni visita in città, l’Accademia Carrara conserva uno dei nuclei più importanti dell’opera di Lotto esistenti al mondo. Capolavori come il Ritratto di giovane e il Ritratto di Lucina Brembati rivelano il talento peculiare e moderno del pittore per il genere ritrattistico, il suo acume psicologico e le soluzioni innovative adottate per caratterizzare i personaggi con una vividezza rara anche nei più grandi maestri dell’epoca.
Lorenzo Lotto, Nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria, con il committente Niccolò Bonghi, 1523, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo
Nelle Nozze Mistiche di Santa Caterina d’Alessandria con il ritratto di Niccolò Bonghi e nella Sacra Famiglia con Santa Caterina, sempre alla Carrara, osserviamo invece il meglio della pittura religiosa di Lotto, fatta di composizioni dinamiche e imprevedibili ma sempre naturali, di colori, abiti e ambientazioni preziose, di gesti espressivi e rivelatori.
Lorenzo Lotto, Sacra famiglia con Santa Caterina d’Alessandria, 1533, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo
Il percorso si chiude tra le gemme architettoniche di Bergamo Alta, nell’antichissima Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, dove Lotto, che abitava proprio lì vicino, ha lasciato il suo ultimo lavoro bergamasco: un’intera cappella affrescata con le Scene della vita di Maria, dove sacro e profano, quotidianità e bellezza, passato e presente si fondono in un unico abbraccio.
Lorenzo Lotto, affreschi delle Scene della vita di Maria. Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, Bergamo I Lorenzo Lotto, Public domain, via Wikimedia Commons
“La presenza di Lorenzo Lotto a Bergamo per più di un decennio è un fatto di eccezionale portata per la città e per i territori che la circondano”, spiega il direttore dell’Accademia Carrara Maria Cristina Rodeschini: “Il sorprendente lascito dell’artista veneziano, tra i più moderni e originali del Cinquecento, si traduce in un percorso che si dipana fulgidamente da Città Bassa a Città Alta. Accademia Carrara invita il pubblico a visitare il museo e le chiese cittadine in una prova generale che prelude all’offerta di un itinerario di visita dedicato a Lotto atteso da tempo. Naturale e conseguente sarà la connessione con la provincia di Bergamo, disseminata di affascinanti tesori lotteschi”.
Lorenzo Lotto, Pala di San Bernardino, 1521, olio su tela. Chiesa di San Bernardino, Bergamo I Courtesy Accademia Carrara
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