In mostra dal 31 marzo al 24 luglio
Al Brescia Photo Festival tutte le Forme del Ritratto
Center for Creative Photography, Arizona Board of Regents |
Edward Weston, Bertha Wardell, Nude, 1927. Gelatin silver print
Francesca Grego
16/02/2022
Brescia - Sarà interamente dedicata al genere del ritratto l’edizione 2022 del Brescia Photo Festival, al via in città il prossimo 31 marzo. Numerose le mostre in programma dal Museo di Santa Giulia al Mo.Ca - Centro per le nuove culture, fino agli spazi espositivi della provincia, alle quali si aggiunge un ricco calendario di eventi, laboratori e incontri con gli autori.
Tra i generi più popolari fin dagli albori del mezzo fotografico, il ritratto rappresenta ancora una delle espressioni più amate da artisti e professionisti dello scatto contemporaneo: Le forme del ritratto - questo il titolo della manifestazione bresciana - esplorerà le sue diverse declinazioni, in un lungo viaggio attraverso la storia della fotografia internazionale a cura di Renato Corsini.
Il primo, grande appuntamento sarà la mostra Weston. Edward, Brett, Cole, Cara. Una dinastia di fotografi, da visitare al Museo di Santa Giulia tra il 31 marzo e il 24 luglio: un’occasione per conoscere meglio il maestro statunitense Edward Weston (1886-1958) e per scoprire come la sua eredità sia stata raccolta da due generazioni di fotografi. Tra le 80 opere in arrivo a Brescia grazie alla collaborazione della famiglia Weston, la metà porta la firma del capostipite e comprende tutti i suoi capolavori: gli inconfondibili ritratti plastici e i nudi femminili che suscitarono scalpore, ma anche le immagini di celebrità dell’arte del Novecento come Tina Modotti, Diego Rivera o Guadalupe de Rivera. Singolari paesaggi e nature morte completeranno l’excursus sul grande fotografo, dalle dune di sabbia agli oggetti quotidiani che il suo obiettivo trasformava in sculture, fino agli iconici ortaggi: immagini che hanno segnato la storia della fotografia, traghettandola dalla rappresentazione della realtà verso poetiche d’avanguardia moderniste e surrealiste.
Il viaggio continua con i figli Brett e Cole, impegnati a sperimentare di volta di volta o con geometrie astratte o con la materia primitiva, tra stampe raffinate e usi innovativi del colore. Fino a Cara Weston, nipote di Edward, che sviluppa i soggetti amati dal nonno lavorando con pari intensità su paesaggi, architetture, animali e persone.
Vittorio La Verde, Pier Paolo Pasolini con la mamma Susanna Colussi nella casa di via Eufrate a Roma, 1965 I Courtesy Brescia Photo Festival
La seconda tappa del Photo Festival ci riporta in Italia per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. Nelle sale del Mo.Ca una galleria di scatti in gran parte inediti offrirà un ritratto intimo dello scrittore e intellettuale friulano. Tra gli autori figurano Gianni Berengo Gardin, Federico Garolla, Ezio Ciol, Sandro Becchetti, Aldo Durazzi, Ezio Vitale, Vittorio La Verde e Rodrigo Pais, impegnati a raccontare il lato personale di Pasolini, dalle amicizie al rapporto con la madre, fino alla passione per il calcio.
Al Museo di Santa Giulia un interessante viaggio nella storia ci condurrà poi sulle tracce dell’evoluzione del ritratto fotografico dal dagherrotipo al selfie, mentre al Mo.Ca. conosceremo da vicino il reporter contemporaneo Maurizio Frullani in un focus sui ritratti femminili realizzati tra il 1993 e il 2000 nell’Eritrea ferita dalla guerra: scatti realizzati nelle case, nei cortili e nelle botteghe di Massaua mostrano come nella poetica di Frullani la magia del mezzo fotografico si fonda con l’umanità dello sguardo, dando vita a risultati di rara intensità.
Le sorprese del Photo Festival non finiscono qui: i “ritratti dell’intelligenza” di Mario Dondero, le provocazioni artistiche degli anni Sessanta raccontate da Fabrizio Garghetti, i ritratti delle star di Santi Visalli e i reportage del fotografo indiano N.V. Parekh animeranno la scena bresciana fino al 24 luglio per la gioia di chi ama la fotografia.
Edward Weston, Shell, 1927. Gelatin silver print © Center for Creative Photography Arizona Board of Regents
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Tra i generi più popolari fin dagli albori del mezzo fotografico, il ritratto rappresenta ancora una delle espressioni più amate da artisti e professionisti dello scatto contemporaneo: Le forme del ritratto - questo il titolo della manifestazione bresciana - esplorerà le sue diverse declinazioni, in un lungo viaggio attraverso la storia della fotografia internazionale a cura di Renato Corsini.
Il primo, grande appuntamento sarà la mostra Weston. Edward, Brett, Cole, Cara. Una dinastia di fotografi, da visitare al Museo di Santa Giulia tra il 31 marzo e il 24 luglio: un’occasione per conoscere meglio il maestro statunitense Edward Weston (1886-1958) e per scoprire come la sua eredità sia stata raccolta da due generazioni di fotografi. Tra le 80 opere in arrivo a Brescia grazie alla collaborazione della famiglia Weston, la metà porta la firma del capostipite e comprende tutti i suoi capolavori: gli inconfondibili ritratti plastici e i nudi femminili che suscitarono scalpore, ma anche le immagini di celebrità dell’arte del Novecento come Tina Modotti, Diego Rivera o Guadalupe de Rivera. Singolari paesaggi e nature morte completeranno l’excursus sul grande fotografo, dalle dune di sabbia agli oggetti quotidiani che il suo obiettivo trasformava in sculture, fino agli iconici ortaggi: immagini che hanno segnato la storia della fotografia, traghettandola dalla rappresentazione della realtà verso poetiche d’avanguardia moderniste e surrealiste.
Il viaggio continua con i figli Brett e Cole, impegnati a sperimentare di volta di volta o con geometrie astratte o con la materia primitiva, tra stampe raffinate e usi innovativi del colore. Fino a Cara Weston, nipote di Edward, che sviluppa i soggetti amati dal nonno lavorando con pari intensità su paesaggi, architetture, animali e persone.
Vittorio La Verde, Pier Paolo Pasolini con la mamma Susanna Colussi nella casa di via Eufrate a Roma, 1965 I Courtesy Brescia Photo Festival
La seconda tappa del Photo Festival ci riporta in Italia per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. Nelle sale del Mo.Ca una galleria di scatti in gran parte inediti offrirà un ritratto intimo dello scrittore e intellettuale friulano. Tra gli autori figurano Gianni Berengo Gardin, Federico Garolla, Ezio Ciol, Sandro Becchetti, Aldo Durazzi, Ezio Vitale, Vittorio La Verde e Rodrigo Pais, impegnati a raccontare il lato personale di Pasolini, dalle amicizie al rapporto con la madre, fino alla passione per il calcio.
Al Museo di Santa Giulia un interessante viaggio nella storia ci condurrà poi sulle tracce dell’evoluzione del ritratto fotografico dal dagherrotipo al selfie, mentre al Mo.Ca. conosceremo da vicino il reporter contemporaneo Maurizio Frullani in un focus sui ritratti femminili realizzati tra il 1993 e il 2000 nell’Eritrea ferita dalla guerra: scatti realizzati nelle case, nei cortili e nelle botteghe di Massaua mostrano come nella poetica di Frullani la magia del mezzo fotografico si fonda con l’umanità dello sguardo, dando vita a risultati di rara intensità.
Le sorprese del Photo Festival non finiscono qui: i “ritratti dell’intelligenza” di Mario Dondero, le provocazioni artistiche degli anni Sessanta raccontate da Fabrizio Garghetti, i ritratti delle star di Santi Visalli e i reportage del fotografo indiano N.V. Parekh animeranno la scena bresciana fino al 24 luglio per la gioia di chi ama la fotografia.
Edward Weston, Shell, 1927. Gelatin silver print © Center for Creative Photography Arizona Board of Regents
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