Dal 16 maggio al 2 settembre
Brescia Photo Festival: l’arte di collezionare immagini
Sandy Skoglund, Shimmering Madness, Collezione Paolo Clerici | Courtesy of Macof
Francesca Grego
15/05/2018
Brescia - Parte insieme alla Mille Miglia il secondo appuntamento con Brescia Photo Festival, che animerà la città lombarda con mostre ed eventi nel segno della fotografia fino al prossimo 2 settembre.
Dopo il successo della scorsa edizione, incentrata su Steve McCurry e il 70 anni dell’agenzia Magnum, quest’anno la manifestazione punta l’attenzione sull’arte del collezionare, affine alla pratica fotografica con cui condivide un essenziale gesto di appropriazione: che si tratti di catturare una preziosa opera o un istante fugace, alla base di tutto c’è sempre la passione, che può portare all’accumulo seriale o a scelte mirate, essere guidata da un approccio enciclopedico o seguire il filo di temi, autori, formati…
Collections è dunque il titolo del Festival 2018, che si declinerà in numerosi eventi diffusi tra la città e il territorio circostante, raggiungendo anche i musei di Desenzano, Coccaglio e Montichiari.
Il Museo di Santa Giulia, tra i fulcri del progetto fin dalla passata edizione, ospita due percorsi espositivi di notevole interesse. Ferdinando Scianna. Cose esplorerà l’opera del primo grande fotografo italiano attraverso un doppio binario: una collezione immaginaria di 80 scatti dedicati dal reporter ad altrettanti oggetti che nel corso dei decenni ne hanno colpito l’attenzione e un estratto della sua singolare raccolta di oggetti (?) acquistati durante i tanti viaggi compiuti in Italia e nel mondo, accompagnati da foto e testi illuminanti sul personalissimo rapporto che Scianna intrattiene con le cose.
La seconda mostra, Percorsi paralleli. La Collezione Mario Trevisan, schiude al pubblico i gioielli di uno dei più grandi collezionisti di fotografia italiani ed europei con una selezione di 40 coppie di scatti a confronto. Un viaggio inedito pensato dallo stesso Trevisan, che mette in evidenza l’immaginario nascosto dietro la sua raccolta: così Fox Talbot si ritrova accostato a Man Ray, Weegee vive di nuove risonanze accanto a Irving Penn, Andres Serrano dialoga con l’opera di Mario Giacomelli, per andare avanti con Nan Golding, Sebastião Salgado, Mimmo Jodice e molti altri.
Al Centro della Fotografia Italiano presso Palazzo Martinengo Colleoni (Ma.Co.f.), invece, è di scena un’altra collezione di grande valore. Quella di Paolo Clerici, che concepisce l’acquisto di ogni pezzo come un dialogo con l’autore e ha sempre comprato solo opere di fotografi conosciuti personalmente: da Helmut Newton a Robert Mapplethorpe, da Lucien Clergue a William Klein.
E ancora, tra le numerose location della manifestazione, il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia con un tris di mostre che spazia dai bianchi e neri di Mario Biasi a immagini del set di Ossessione di Luchino Visconti.
A Desenzano del Garda, invece, i miti e le dive del cinema dagli anni Cinquanta ad oggi sono i protagonisti di 100 scatti d’autore in mostra alla Galleria di Palazzo Todeschini, mentre a Coccaglio, in Franciacorta, un ricercato reportage di Antonio Locatelli racconta il Giappone degli anni Venti e al Museo Lechi di Montichiari la storia si svela attraverso le memorie fotografiche di nobili famiglie, provenienti da importanti archivi privati lombardi.
Agli eventi espositivi si affianca inoltre un ricco programma di incontri con fotografi e collezionisti, nonché una rassegna cinematografica, che spazierà dal tema Collections al ruolo del direttore della fotografia al cinema, con un focus su un maestro come Carlo Di Palma.
Dopo il successo della scorsa edizione, incentrata su Steve McCurry e il 70 anni dell’agenzia Magnum, quest’anno la manifestazione punta l’attenzione sull’arte del collezionare, affine alla pratica fotografica con cui condivide un essenziale gesto di appropriazione: che si tratti di catturare una preziosa opera o un istante fugace, alla base di tutto c’è sempre la passione, che può portare all’accumulo seriale o a scelte mirate, essere guidata da un approccio enciclopedico o seguire il filo di temi, autori, formati…
Collections è dunque il titolo del Festival 2018, che si declinerà in numerosi eventi diffusi tra la città e il territorio circostante, raggiungendo anche i musei di Desenzano, Coccaglio e Montichiari.
Il Museo di Santa Giulia, tra i fulcri del progetto fin dalla passata edizione, ospita due percorsi espositivi di notevole interesse. Ferdinando Scianna. Cose esplorerà l’opera del primo grande fotografo italiano attraverso un doppio binario: una collezione immaginaria di 80 scatti dedicati dal reporter ad altrettanti oggetti che nel corso dei decenni ne hanno colpito l’attenzione e un estratto della sua singolare raccolta di oggetti (?) acquistati durante i tanti viaggi compiuti in Italia e nel mondo, accompagnati da foto e testi illuminanti sul personalissimo rapporto che Scianna intrattiene con le cose.
La seconda mostra, Percorsi paralleli. La Collezione Mario Trevisan, schiude al pubblico i gioielli di uno dei più grandi collezionisti di fotografia italiani ed europei con una selezione di 40 coppie di scatti a confronto. Un viaggio inedito pensato dallo stesso Trevisan, che mette in evidenza l’immaginario nascosto dietro la sua raccolta: così Fox Talbot si ritrova accostato a Man Ray, Weegee vive di nuove risonanze accanto a Irving Penn, Andres Serrano dialoga con l’opera di Mario Giacomelli, per andare avanti con Nan Golding, Sebastião Salgado, Mimmo Jodice e molti altri.
Al Centro della Fotografia Italiano presso Palazzo Martinengo Colleoni (Ma.Co.f.), invece, è di scena un’altra collezione di grande valore. Quella di Paolo Clerici, che concepisce l’acquisto di ogni pezzo come un dialogo con l’autore e ha sempre comprato solo opere di fotografi conosciuti personalmente: da Helmut Newton a Robert Mapplethorpe, da Lucien Clergue a William Klein.
E ancora, tra le numerose location della manifestazione, il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia con un tris di mostre che spazia dai bianchi e neri di Mario Biasi a immagini del set di Ossessione di Luchino Visconti.
A Desenzano del Garda, invece, i miti e le dive del cinema dagli anni Cinquanta ad oggi sono i protagonisti di 100 scatti d’autore in mostra alla Galleria di Palazzo Todeschini, mentre a Coccaglio, in Franciacorta, un ricercato reportage di Antonio Locatelli racconta il Giappone degli anni Venti e al Museo Lechi di Montichiari la storia si svela attraverso le memorie fotografiche di nobili famiglie, provenienti da importanti archivi privati lombardi.
Agli eventi espositivi si affianca inoltre un ricco programma di incontri con fotografi e collezionisti, nonché una rassegna cinematografica, che spazierà dal tema Collections al ruolo del direttore della fotografia al cinema, con un focus su un maestro come Carlo Di Palma.
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