Una grande mostra in collaborazione con il Getty Center
Giacomo Ceruti sotto una nuova luce: al via l'anno di Brescia Capitale della Cultura
Giacomo Ceruti, Ragazza con canestro, 1730 circa. Pinacoteca Tosio Martinengo
Francesca Grego
28/12/2022
Brescia - Dalla collaborazione dei musei di Brescia con il Getty Center di Los Angeles, una grande mostra per riscoprire l’artista settecentesco Giacomo Ceruti. Conosciuto con il soprannome di Pitocchetto, Ceruti è stato a lungo ricordato come ritrattista o autore di scene di genere, e la sua fama collegata prevalentemente all’area lombarda. L’esposizione bresciana gli restituirà la dignità di “pittore europeo” e permetterà di apprezzarne l’opera alla luce di studi recentissimi, che hanno portato a una revisione storiografica radicale.
Dal 14 febbraio al 28 maggio il talento Ceruti risplenderà al Museo di Santa Giulia grazie a prestiti da grandi musei internazionali e collezioni private raramente accessibili, comprese alcune opere inedite e nuove attribuzioni. In assoluto la più grande mostra che sia mai stata dedicata all’artista, il progetto bresciano offrirà una panoramica completa sul “pittore più avventuroso del Settecento”. Il prossimo 18 luglio, infine, l’intero corpus espositivo volerà a Los Angeles per incontrare il pubblico del Getty Center.
Giacomo Ceruti, Ritratto di violoncellista, 1745-50. Kunsthistorisches Museum, Vienna
Originale interprete della sua epoca e delle contraddizioni della società settecentesca, Ceruti è stato pittore degli ultimi e ritrattista richiesto dall’aristocrazia, sensibile all’umanità sofferente come alle intonazioni serene, capace di muoversi altrettanto bene nei bassifondi e tra le tendenze più raffinate del XVIII secolo. Nel percorso pensato dai curatori Roberta D’Adda, Francesco Frangi e Alessandro Morandotti, vedremo per la prima volta a confronto tutti i suoi capolavori, in dialogo con artisti contemporanei o precedenti a lui in qualche modo collegati: da Giambattista Moroni a José de Ribera, da Fra’ Galgario a Giambattista Tiepolo, per andare avanti con Bellotti, Snijers, Piazzetta, Rigaud.
Giacomo Ceruti, Ritratto di fanciulla con ventaglio, 1740. Accademia Carrara, Bergamo
In attesa che Miseria e Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento apra i battenti al Museo di Santa Giulia, una performance teatrale sul tema scalderà l’atmosfera in città: nella cornice di Palazzo Martinengo, dal 31 gennaio al 5 febbraio andrà in scena Tre ritratti, ispirata alle figure femminili dipinte da Ceruti.
Ma non finisce qui. Tra le punte di diamante del programma di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura 2023, l’esposizione sarà accompagnata da due mostre collaterali che presenteranno il lavoro del maestro lombardo da prospettive ancora nuove. A cura di Denis Curti, il progetto LaChapelle per Ceruti ne offrirà un’originale rilettura attraverso gli occhi di una star della fotografia contemporanea (Pinacoteca Tosio Martinengo), mentre Immaginario Ceruti. Le stampe nel laboratorio del pittore inviterà a curiosare dietro le quinte del lavoro creativo (Museo di Santa Giulia).
Giacomo Ceruti, Fumatore, 1736 circa. Gallerie Nazionale d'Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma
Già dal 17 gennaio, infine, l’arrivo di un prezioso dipinto cinquecentesco inaugurerà la stagione espositiva di Brescia 2023: si tratta della Madonna con il Bambino e i santi Alessandro, Elena, Maria Maddalena, Anna, Giuseppe (Gioacchino), Giovanni battista, Francesco d'Assisi, Giovanni, nota come l’Invenzione della croce, del maestro Giovanni Busi detto il Cariani, frutto di uno scambio con l’Accademia Carrara di Bergamo: fino al prossimo 6 giugno la tela dialogherà con i capolavori di Lorenzo Lotto e del Moretto conservati presso la Pinacoteca Martinengo, mentre il museo bergamasco accoglierà il gioiello dell’Adorazione dei Pastori di Gerolamo Savoldo.
Giacomo Ceruti, Pitocco seduto, 1730-35. Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia
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• La Pinacoteca Tosio Martinengo si rinnova. E riparte da Ceruti
Dal 14 febbraio al 28 maggio il talento Ceruti risplenderà al Museo di Santa Giulia grazie a prestiti da grandi musei internazionali e collezioni private raramente accessibili, comprese alcune opere inedite e nuove attribuzioni. In assoluto la più grande mostra che sia mai stata dedicata all’artista, il progetto bresciano offrirà una panoramica completa sul “pittore più avventuroso del Settecento”. Il prossimo 18 luglio, infine, l’intero corpus espositivo volerà a Los Angeles per incontrare il pubblico del Getty Center.
Giacomo Ceruti, Ritratto di violoncellista, 1745-50. Kunsthistorisches Museum, Vienna
Originale interprete della sua epoca e delle contraddizioni della società settecentesca, Ceruti è stato pittore degli ultimi e ritrattista richiesto dall’aristocrazia, sensibile all’umanità sofferente come alle intonazioni serene, capace di muoversi altrettanto bene nei bassifondi e tra le tendenze più raffinate del XVIII secolo. Nel percorso pensato dai curatori Roberta D’Adda, Francesco Frangi e Alessandro Morandotti, vedremo per la prima volta a confronto tutti i suoi capolavori, in dialogo con artisti contemporanei o precedenti a lui in qualche modo collegati: da Giambattista Moroni a José de Ribera, da Fra’ Galgario a Giambattista Tiepolo, per andare avanti con Bellotti, Snijers, Piazzetta, Rigaud.
Giacomo Ceruti, Ritratto di fanciulla con ventaglio, 1740. Accademia Carrara, Bergamo
In attesa che Miseria e Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento apra i battenti al Museo di Santa Giulia, una performance teatrale sul tema scalderà l’atmosfera in città: nella cornice di Palazzo Martinengo, dal 31 gennaio al 5 febbraio andrà in scena Tre ritratti, ispirata alle figure femminili dipinte da Ceruti.
Ma non finisce qui. Tra le punte di diamante del programma di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura 2023, l’esposizione sarà accompagnata da due mostre collaterali che presenteranno il lavoro del maestro lombardo da prospettive ancora nuove. A cura di Denis Curti, il progetto LaChapelle per Ceruti ne offrirà un’originale rilettura attraverso gli occhi di una star della fotografia contemporanea (Pinacoteca Tosio Martinengo), mentre Immaginario Ceruti. Le stampe nel laboratorio del pittore inviterà a curiosare dietro le quinte del lavoro creativo (Museo di Santa Giulia).
Giacomo Ceruti, Fumatore, 1736 circa. Gallerie Nazionale d'Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma
Già dal 17 gennaio, infine, l’arrivo di un prezioso dipinto cinquecentesco inaugurerà la stagione espositiva di Brescia 2023: si tratta della Madonna con il Bambino e i santi Alessandro, Elena, Maria Maddalena, Anna, Giuseppe (Gioacchino), Giovanni battista, Francesco d'Assisi, Giovanni, nota come l’Invenzione della croce, del maestro Giovanni Busi detto il Cariani, frutto di uno scambio con l’Accademia Carrara di Bergamo: fino al prossimo 6 giugno la tela dialogherà con i capolavori di Lorenzo Lotto e del Moretto conservati presso la Pinacoteca Martinengo, mentre il museo bergamasco accoglierà il gioiello dell’Adorazione dei Pastori di Gerolamo Savoldo.
Giacomo Ceruti, Pitocco seduto, 1730-35. Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia
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