Le iniziative a Gardone Riviera per celebrare la cittadella dannunziana
Mostre, restauri, nuove acquisizioni: il Vittoriale di D'Annunzio festeggia i cento anni
Vittoriale, Officina, Gardone Riviera | Courtesy Vittoriale degli Italiani | Foto: © Marco Beck Peccoz
Samantha De Martin
21/06/2021
Brescia - Chissà con quale superba ode Gabriele D’Annunzio avrebbe celebrato oggi il nuovo volto del Vittoriale, il “monumento alla sua vita inimitabile” che, a cento anni dalla fondazione, continua ancora oggi a rappresentare il tempio senza tempo dell’inimitabile estetica del Vate.
Certo è che, il 1° febbraio 1921, al suo primo ingresso in quello che sarebbe divenuto il Vittoriale degli Italiani, il poeta-soldato diede l’annuncio: “Prendo possesso di questa terra votiva che m’è data in sorte: e qui pongo i segni che recai meco, le mute potenze che qui mi condussero”.
Affittata inizialmente per 600 lire mensili e in seguito acquistata per 260mila lire (comprensive anche della biblioteca di seimila volumi, del pianoforte Steinway appartenuto a Listz, dei manoscritti di Wagner) la villa di Cargnacco, una contrada di Gardone Riviera, sulle rive del lago di Garda, sarebbe diventata, grazie allo zampino del giovane architetto Gian Carlo Maronila, la “Santa Fabbrica del Vittoriale”.
Ed eccola, oggi, a cento anni dalle parole del Vate, quella raffinata dimora, pronta a celebrare con restauri, mostre e importanti riaperture, le sue mura e quella storia che, nel 2020, l’hanno incoronata il terzo luogo di cultura più visitato della Lombardia.
Vittoriale, Stanza di Leda, Gardone Riviera | Courtesy Vittoriale degli Italiani | Foto: © Marco Beck Peccoz
“Spero che i miei ospiti saranno trattati vittorialmente” auspicava Gabriele D’Annunzio. Da due lettere si evince come il poeta avesse deciso il nome da attribuire alla sua dimora già durante la guerra.
Un Vittoriale “aperto in ogni suo luogo”
Il progetto di un Vittoriale aperto al visitatore in ogni suo luogo, come il lungimirante padrone di casa desiderava, trova compimento grazie al progetto Riconquista, portato a termine dal presidente Giordano Bruno Guerri e incentrato sul restauro e sulla riapertura di tutti gli spazi del complesso, che ritorna così al suo originario splendore.
“Restauri, opere d’arte, riaperture di spazi sono l’aspetto più visibile del lavoro svolto dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani in questi ultimi anni - commenta Bruno Guerri -. Ma c’è stata anche un’attività meno vistosa e forse più importante: l’acquisizione di una enorme mole di documenti, editi e inediti, un aumento degli studi parallelo a quello dei visitatori, e soprattutto il cambiamento di una vulgata su Gabriele D’Annunzio accumulata in oltre un secolo di pregiudizi - che sviliva la complessità di un innovatore geniale - e che si sta progressivamente sgretolando”.
Vittoriale, Arengo, Gardone Riviera | Courtesy Vittoriale degli Italiani | Foto: © Marco Beck Peccoz
Il restauro e la riapertura delle Vallette, del Laghetto delle Danze, del Canile, dell’Arengo, la creazione dei musei d’Annunzio segreto, d’Annunzio ritrovato, D’Annunzio eroe e L’Automobile è femmina sono solo alcuni dei numerosi progetti conclusi in oltre dieci anni di lavori. Oltre al recupero del Laghetto del Mas, del Giardino delle Vittorie, del Portale, del viale di ingresso, una tappa fondamentale di questo percorso è segnata dal completamento dell’Anfiteatro, il Parlaggio, inaugurato nella sua nuova veste in marmo rosso di Verona, grazie a un contributo di Regione Lombardia, nel luglio 2020.
Le mostre per i cento anni del Vittoriale
In questo ricco programma che saluta i cento anni del Vittoriale non mancano le esposizioni. Una mostra tributo dal titolo “Cento e cento e cento e cento anni del Vittoriale”, a cura di Giordano Bruno Guerri, propone un percorso che svela come d’Annunzio abbia concepito e realizzato la sua cittadella, grazie al contributo di artisti ma soprattutto del giovane Giancarlo Maroni. L’incontro con questo architetto trentino cambierà radicalmente l’approccio del poeta con lo spazio. I due creano gli interni, costruiscono nuovi edifici, incastonano la Nave Puglia nella collina con la prua che guarda verso il lago, progettano il mausoleo per la sepoltura del poeta, arredano la limonaia, il giardino a terrazze, il Laghetto delle Danze, l’Arengo e i moltissimi angoli che fanno del Vittoriale una strepitosa perla affacciata sul Garda.
Vittoriale,Nave Puglia, Gardone Riviera | Courtesy Vittoriale degli Italiani | Foto: © Marco Beck Peccoz
In mostra, la prima lettera del Vate a Maroni affiancherà i grandi temi ricorrenti in D’Annunzio attraverso “oggetti simbolo”, dalla musica allo sport, dall’amore per i cani al genio del Vate al servizio dei grandi marchi italiani, passando per le donne.
Il secondo appuntamento espositivo è con #DantePOP. Per ricordare il profondo legame che unì i due poeti e per celebrare l’importante contributo che entrambi diedero allo sviluppo della lingua italiana, l’artista Sandra Rigali racconta il poeta e la sua visione del mondo, evidenziando il legame tra l'opera dantesca e la società contemporanea.
L'omaggio di Emilio Isgrò al Vate
Anche lo scultore Emilio Isgrò si unisce alla kermesse in onore del Vate con Aligi, un’opera della serie Seme, in omaggio a un protagonista delle tragedie di d’Annunzio. L’opera va ad arricchire il grande museo a cielo aperto, diventato, negli ultimi anni, il giardino del Vittoriale, nel prato di fronte al MAS.
Il Vittoriale illuminato, Gardone Riviera | Courtesy Vittoriale degli Italiani | Foto: © Marco Beck Peccoz
Certo è che, il 1° febbraio 1921, al suo primo ingresso in quello che sarebbe divenuto il Vittoriale degli Italiani, il poeta-soldato diede l’annuncio: “Prendo possesso di questa terra votiva che m’è data in sorte: e qui pongo i segni che recai meco, le mute potenze che qui mi condussero”.
Affittata inizialmente per 600 lire mensili e in seguito acquistata per 260mila lire (comprensive anche della biblioteca di seimila volumi, del pianoforte Steinway appartenuto a Listz, dei manoscritti di Wagner) la villa di Cargnacco, una contrada di Gardone Riviera, sulle rive del lago di Garda, sarebbe diventata, grazie allo zampino del giovane architetto Gian Carlo Maronila, la “Santa Fabbrica del Vittoriale”.
Ed eccola, oggi, a cento anni dalle parole del Vate, quella raffinata dimora, pronta a celebrare con restauri, mostre e importanti riaperture, le sue mura e quella storia che, nel 2020, l’hanno incoronata il terzo luogo di cultura più visitato della Lombardia.
Vittoriale, Stanza di Leda, Gardone Riviera | Courtesy Vittoriale degli Italiani | Foto: © Marco Beck Peccoz
“Spero che i miei ospiti saranno trattati vittorialmente” auspicava Gabriele D’Annunzio. Da due lettere si evince come il poeta avesse deciso il nome da attribuire alla sua dimora già durante la guerra.
Un Vittoriale “aperto in ogni suo luogo”
Il progetto di un Vittoriale aperto al visitatore in ogni suo luogo, come il lungimirante padrone di casa desiderava, trova compimento grazie al progetto Riconquista, portato a termine dal presidente Giordano Bruno Guerri e incentrato sul restauro e sulla riapertura di tutti gli spazi del complesso, che ritorna così al suo originario splendore.
“Restauri, opere d’arte, riaperture di spazi sono l’aspetto più visibile del lavoro svolto dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani in questi ultimi anni - commenta Bruno Guerri -. Ma c’è stata anche un’attività meno vistosa e forse più importante: l’acquisizione di una enorme mole di documenti, editi e inediti, un aumento degli studi parallelo a quello dei visitatori, e soprattutto il cambiamento di una vulgata su Gabriele D’Annunzio accumulata in oltre un secolo di pregiudizi - che sviliva la complessità di un innovatore geniale - e che si sta progressivamente sgretolando”.
Vittoriale, Arengo, Gardone Riviera | Courtesy Vittoriale degli Italiani | Foto: © Marco Beck Peccoz
Il restauro e la riapertura delle Vallette, del Laghetto delle Danze, del Canile, dell’Arengo, la creazione dei musei d’Annunzio segreto, d’Annunzio ritrovato, D’Annunzio eroe e L’Automobile è femmina sono solo alcuni dei numerosi progetti conclusi in oltre dieci anni di lavori. Oltre al recupero del Laghetto del Mas, del Giardino delle Vittorie, del Portale, del viale di ingresso, una tappa fondamentale di questo percorso è segnata dal completamento dell’Anfiteatro, il Parlaggio, inaugurato nella sua nuova veste in marmo rosso di Verona, grazie a un contributo di Regione Lombardia, nel luglio 2020.
Le mostre per i cento anni del Vittoriale
In questo ricco programma che saluta i cento anni del Vittoriale non mancano le esposizioni. Una mostra tributo dal titolo “Cento e cento e cento e cento anni del Vittoriale”, a cura di Giordano Bruno Guerri, propone un percorso che svela come d’Annunzio abbia concepito e realizzato la sua cittadella, grazie al contributo di artisti ma soprattutto del giovane Giancarlo Maroni. L’incontro con questo architetto trentino cambierà radicalmente l’approccio del poeta con lo spazio. I due creano gli interni, costruiscono nuovi edifici, incastonano la Nave Puglia nella collina con la prua che guarda verso il lago, progettano il mausoleo per la sepoltura del poeta, arredano la limonaia, il giardino a terrazze, il Laghetto delle Danze, l’Arengo e i moltissimi angoli che fanno del Vittoriale una strepitosa perla affacciata sul Garda.
Vittoriale,Nave Puglia, Gardone Riviera | Courtesy Vittoriale degli Italiani | Foto: © Marco Beck Peccoz
In mostra, la prima lettera del Vate a Maroni affiancherà i grandi temi ricorrenti in D’Annunzio attraverso “oggetti simbolo”, dalla musica allo sport, dall’amore per i cani al genio del Vate al servizio dei grandi marchi italiani, passando per le donne.
Il secondo appuntamento espositivo è con #DantePOP. Per ricordare il profondo legame che unì i due poeti e per celebrare l’importante contributo che entrambi diedero allo sviluppo della lingua italiana, l’artista Sandra Rigali racconta il poeta e la sua visione del mondo, evidenziando il legame tra l'opera dantesca e la società contemporanea.
L'omaggio di Emilio Isgrò al Vate
Anche lo scultore Emilio Isgrò si unisce alla kermesse in onore del Vate con Aligi, un’opera della serie Seme, in omaggio a un protagonista delle tragedie di d’Annunzio. L’opera va ad arricchire il grande museo a cielo aperto, diventato, negli ultimi anni, il giardino del Vittoriale, nel prato di fronte al MAS.
Il Vittoriale illuminato, Gardone Riviera | Courtesy Vittoriale degli Italiani | Foto: © Marco Beck Peccoz
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