Dal 23 marzo al 15 settembre al Museo Novecento
A Firenze ritornano i capolavori di Alberto Della Ragione, dall'autoritratto di Modì a Morandi
Pietro Marrussig, Donna con garofano, 1925, Olio su tela, Collezione Privata
Samantha De Martin
22/03/2024
Firenze - "Circa la cessione del Modigliani sono sicuro anch'io che mi pentirò".
Scriveva così a Renato Birolli Alberto Della Ragione, a proposto dell’autoritratto di Modì, acquistato dall'ingegnere nel 1938 e molto probabilmente rivenduto intorno al 1944. Una decisione molto sofferta per l’illuminato collezionista che confessava anche le ardenti motivazioni che lo avevano indotto a compiere il doloroso passo.
Quello di Modigliani non fu l’unico capolavoro dal quale Della Ragione si separò nel tempo. Altri ve ne furono, che vennero acquisiti, per vie diverse, in alcuni dei principali musei d'Italia e del mondo dove, ancora oggi, si trovano conservati.
Alcune di queste opere di arte italiana del primo Novecento, diciannove in particolare, un tempo parte della collezione Alberto Della Ragione, tornano al Museo Novecento che quest’anno celebra i suoi primi dieci anni di vita.
Sono loro i protagonisti della mostra intitolata Ritorni. Da Modigliani a Morandi, un percorso ideato da Sergio Risaliti, a cura di Eva Francioli, Chiara Toti e dello stesso direttore del Museo Novecento, dedicato alla storia di una delle sue raccolte più pregiate, la Collezione Alberto Della Ragione.
Questo viaggio, dall'atteso Autoritratto di Modigliani fino a opere iconiche di Morandi, Carrà e Guttuso, offre uno sguardo sul mecenatismo coraggioso e sul gusto collezionistico che ha plasmato una delle raccolte più importanti del Novecento. Articolandosi negli ambienti attigui a quelli che abitualmente ospitano le opere della collezione permanente, l’ìitinerario, che si potrà visitare dal 23 marzo al 15 settembre nelle sale delle ex-Leopoldine al secondo piano del museo, consentirà di gettare nuova luce sulle ricercate scelte di Alberto Della Ragione e di ripercorre anche le traiettorie dei suoi gusti negli anni.
Amedeo Modigliani, Autoritratto, 1919, Olio su tela | Courtesy MAC USP Museu de Arte Contemporânea da USP | Foto: © Romulo Fialdini
“Collezionista raffinato - ha detto Chiara Toti, curatrice della mostra - Alberto Della Ragione fu tra i primi a dedicarsi negli anni Trenta del XX secolo all'acquisto di opere di arte moderna, contribuendo al rinnovamento del gusto degli italiani ancora fermo alla pittura dell'Ottocento. In pieno conflitto mondiale, all'inizio degli anni Quaranta, si rivolse invece alle nuove leve della creatività e da confidente e munifico finanziatore di Guttuso, Birolli, Santomaso, Vedova ebbe il merito di sostenere il dibattito artistico che diverrà cruciale nel dopoguerra. Nel 1970 la donazione al Comune di Firenze suggellerà la vocazione engagé del suo collezionismo, offrendo la raccolta alla pubblica fruizione”.
In occasione della mostra tornano così a Firenze opere firmate da alcuni tra i più grandi maestri italiani del Novecento, attualmente conservate in prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane ed estere. Assieme a importanti composizioni metafisiche di Giorgio Morandi e Carlo Carrà e a celebri opere di artisti umanamente e economicamente sostenuti da Della Ragione, come Renato Guttuso e Renato Birolli, protagonista del percorso sarà quel celebre Autoritratto di Amedeo Modigliani, l'unico esistente al mondo, al quale il suo proprietario aveva rinunciato con grande sofferenza. Arriverà in città dalle raccolte del Museu de Arte Contemporânea da USP di São Paulo in Brasile, dopo circa ottanta anni dalla sua uscita dalla Raccolta Della Ragione. Attraverso la sua vendita, Della Ragione si auspicava di recuperare le risorse necessarie per sostenere artisti più giovani e sperimentali.
La presentazione del dipinto permetterà di evocare la vita e la carriera di Modì, di interrogarsi sull'appassionata compartecipazione del collezionista e mecenate alle vicende personali e professionali dei pittori e scultori a lui vicini, oltre che di ricostruire la fortuna critica dell'opera.
Scipione (Gino Bonichi), Studio per il Cardinal Decano, 1929, Olio su tavola, Deposito a lungo termine presso Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna - Fondazione Musei Civici di Venezia
“Nel 2018 - ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento - al mio arrivo alla direzione di questo museo avevo sognato di riunire al nucleo principale della collezione Alberto Della Ragione una serie di opere dalle quali l'ingegnere nel tempo si era separato, e che poi sono state acquisite, per vie diverse, in alcuni dei principali musei d'Italia e del mondo. L'obiettivo è stato raggiunto grazie alla preziosa collaborazione e cura di Chiara Toti ed Eva Francioli, che hanno tessuto i rapporti con i tanti prestatori, tutti coinvolti e convinti a sostenere un progetto di importante valorizzazione dell'attività di collezionista di Alberto della Ragione, uno dei maggiori del nostro Novecento”.
Tra i “ritorni” Firenze celebra così La Camera Incantata di Carlo Carrà, in prestito dall'Accademia di Brera, e la grande Crocifissione di Renato Guttuso, in prestito dalla Gnam, Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, oltre a Natura morta con ventaglio di Soffici, “che trasuda di quella libertà espressiva e formale tipica delle avanguardie del primo novecento”.
La mostra è aperta tutti i giorni, ad eccezione del giovedì, dalle 11 alle 20.
Scriveva così a Renato Birolli Alberto Della Ragione, a proposto dell’autoritratto di Modì, acquistato dall'ingegnere nel 1938 e molto probabilmente rivenduto intorno al 1944. Una decisione molto sofferta per l’illuminato collezionista che confessava anche le ardenti motivazioni che lo avevano indotto a compiere il doloroso passo.
Quello di Modigliani non fu l’unico capolavoro dal quale Della Ragione si separò nel tempo. Altri ve ne furono, che vennero acquisiti, per vie diverse, in alcuni dei principali musei d'Italia e del mondo dove, ancora oggi, si trovano conservati.
Alcune di queste opere di arte italiana del primo Novecento, diciannove in particolare, un tempo parte della collezione Alberto Della Ragione, tornano al Museo Novecento che quest’anno celebra i suoi primi dieci anni di vita.
Sono loro i protagonisti della mostra intitolata Ritorni. Da Modigliani a Morandi, un percorso ideato da Sergio Risaliti, a cura di Eva Francioli, Chiara Toti e dello stesso direttore del Museo Novecento, dedicato alla storia di una delle sue raccolte più pregiate, la Collezione Alberto Della Ragione.
Questo viaggio, dall'atteso Autoritratto di Modigliani fino a opere iconiche di Morandi, Carrà e Guttuso, offre uno sguardo sul mecenatismo coraggioso e sul gusto collezionistico che ha plasmato una delle raccolte più importanti del Novecento. Articolandosi negli ambienti attigui a quelli che abitualmente ospitano le opere della collezione permanente, l’ìitinerario, che si potrà visitare dal 23 marzo al 15 settembre nelle sale delle ex-Leopoldine al secondo piano del museo, consentirà di gettare nuova luce sulle ricercate scelte di Alberto Della Ragione e di ripercorre anche le traiettorie dei suoi gusti negli anni.
Amedeo Modigliani, Autoritratto, 1919, Olio su tela | Courtesy MAC USP Museu de Arte Contemporânea da USP | Foto: © Romulo Fialdini
“Collezionista raffinato - ha detto Chiara Toti, curatrice della mostra - Alberto Della Ragione fu tra i primi a dedicarsi negli anni Trenta del XX secolo all'acquisto di opere di arte moderna, contribuendo al rinnovamento del gusto degli italiani ancora fermo alla pittura dell'Ottocento. In pieno conflitto mondiale, all'inizio degli anni Quaranta, si rivolse invece alle nuove leve della creatività e da confidente e munifico finanziatore di Guttuso, Birolli, Santomaso, Vedova ebbe il merito di sostenere il dibattito artistico che diverrà cruciale nel dopoguerra. Nel 1970 la donazione al Comune di Firenze suggellerà la vocazione engagé del suo collezionismo, offrendo la raccolta alla pubblica fruizione”.
In occasione della mostra tornano così a Firenze opere firmate da alcuni tra i più grandi maestri italiani del Novecento, attualmente conservate in prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane ed estere. Assieme a importanti composizioni metafisiche di Giorgio Morandi e Carlo Carrà e a celebri opere di artisti umanamente e economicamente sostenuti da Della Ragione, come Renato Guttuso e Renato Birolli, protagonista del percorso sarà quel celebre Autoritratto di Amedeo Modigliani, l'unico esistente al mondo, al quale il suo proprietario aveva rinunciato con grande sofferenza. Arriverà in città dalle raccolte del Museu de Arte Contemporânea da USP di São Paulo in Brasile, dopo circa ottanta anni dalla sua uscita dalla Raccolta Della Ragione. Attraverso la sua vendita, Della Ragione si auspicava di recuperare le risorse necessarie per sostenere artisti più giovani e sperimentali.
La presentazione del dipinto permetterà di evocare la vita e la carriera di Modì, di interrogarsi sull'appassionata compartecipazione del collezionista e mecenate alle vicende personali e professionali dei pittori e scultori a lui vicini, oltre che di ricostruire la fortuna critica dell'opera.
Scipione (Gino Bonichi), Studio per il Cardinal Decano, 1929, Olio su tavola, Deposito a lungo termine presso Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna - Fondazione Musei Civici di Venezia
“Nel 2018 - ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento - al mio arrivo alla direzione di questo museo avevo sognato di riunire al nucleo principale della collezione Alberto Della Ragione una serie di opere dalle quali l'ingegnere nel tempo si era separato, e che poi sono state acquisite, per vie diverse, in alcuni dei principali musei d'Italia e del mondo. L'obiettivo è stato raggiunto grazie alla preziosa collaborazione e cura di Chiara Toti ed Eva Francioli, che hanno tessuto i rapporti con i tanti prestatori, tutti coinvolti e convinti a sostenere un progetto di importante valorizzazione dell'attività di collezionista di Alberto della Ragione, uno dei maggiori del nostro Novecento”.
Tra i “ritorni” Firenze celebra così La Camera Incantata di Carlo Carrà, in prestito dall'Accademia di Brera, e la grande Crocifissione di Renato Guttuso, in prestito dalla Gnam, Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, oltre a Natura morta con ventaglio di Soffici, “che trasuda di quella libertà espressiva e formale tipica delle avanguardie del primo novecento”.
La mostra è aperta tutti i giorni, ad eccezione del giovedì, dalle 11 alle 20.
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