Firenze celebra il primo papa di casa Medici a 500 anni dall'elezione al soglio pontificio
Antonio de’ Benintendi (attribuito), Giovanni de’ Medici Cardinale. London, Victoria and Albert Museum
25/03/2013
Firenze - In coincidenza con la data simbolica del 25 Marzo (giorno in cui in città si celebra il nuovo anno ab Incarnatione), inaugura a cinquecento anni dall’elezione al soglio pontificio di Giovanni Medici, la mostra "Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze", eletto nel 1513.
Il percorso parte dall’angolo visuale fiorentino e si sviluppa per tutta la sede espositiva del Museo delle Cappelle Medicee: si tratta di una mostra pervasiva, che attira ogni angolo del museo, su di un personaggio, quello di Leone X, “che ha operato nella logica dell’esser figlio di Lorenzo il Magnifico e di cui non si può trattare solo all’interno di un discorso circoscritto sul pontificato o il Rinascimento”, dice Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze.
Le sei sezioni in cui è divisa la mostra partono dunque da una prospettiva sulla fanciullezza di Giovanni, futuro papa Leone X, che ne racconta la formazione culturale, caratterizzata dalla vicinanza con i maggiori artisti del tempo (Ghirlandaio, Botticelli, Granacci, Sansovino e Michelangelo), per arrivare a porre lo sguardo al periodo pre e durante il pontificato, in cui sboccia quel patrimonio culturale che il pontefice ha coltivato e che si traduce nella realizzazione di opere d’arte, architetture, cicli decorativi, arredi ecclesiastici e biblioteche.
L’esposizione è arricchita dai video che ricostruiscono il ritorno di Leone X nella sua città natale nel 1515 e dalle ricostruzioni grafiche che ricreano la storia della facciata, mai realizzata, della Chiesa di San Lorenzo. E’ di notevole impatto evocativo per il suo realismo straordinario, il busto di Giovanni in terracotta dipinta, attribuito ad Antonio d’Orsino Benintendi, proveniente da Londra, datato 1470 circa. Nicoletta Baldini, co-autrice del progetto della mostra, segnala inoltre il valore del ritratto del cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena (Pittore del XVI secolo), i cui esiti del restauro sono di grandissimo interesse.
Martina Scapigliati
Il percorso parte dall’angolo visuale fiorentino e si sviluppa per tutta la sede espositiva del Museo delle Cappelle Medicee: si tratta di una mostra pervasiva, che attira ogni angolo del museo, su di un personaggio, quello di Leone X, “che ha operato nella logica dell’esser figlio di Lorenzo il Magnifico e di cui non si può trattare solo all’interno di un discorso circoscritto sul pontificato o il Rinascimento”, dice Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze.
Le sei sezioni in cui è divisa la mostra partono dunque da una prospettiva sulla fanciullezza di Giovanni, futuro papa Leone X, che ne racconta la formazione culturale, caratterizzata dalla vicinanza con i maggiori artisti del tempo (Ghirlandaio, Botticelli, Granacci, Sansovino e Michelangelo), per arrivare a porre lo sguardo al periodo pre e durante il pontificato, in cui sboccia quel patrimonio culturale che il pontefice ha coltivato e che si traduce nella realizzazione di opere d’arte, architetture, cicli decorativi, arredi ecclesiastici e biblioteche.
L’esposizione è arricchita dai video che ricostruiscono il ritorno di Leone X nella sua città natale nel 1515 e dalle ricostruzioni grafiche che ricreano la storia della facciata, mai realizzata, della Chiesa di San Lorenzo. E’ di notevole impatto evocativo per il suo realismo straordinario, il busto di Giovanni in terracotta dipinta, attribuito ad Antonio d’Orsino Benintendi, proveniente da Londra, datato 1470 circa. Nicoletta Baldini, co-autrice del progetto della mostra, segnala inoltre il valore del ritratto del cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena (Pittore del XVI secolo), i cui esiti del restauro sono di grandissimo interesse.
Martina Scapigliati
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