Dedicato all’arte e all’amore l’anniversario delle nozze tra due grandi mecenati

Il 31 gennaio gli Uffizi festeggiano Agnolo e Maddalena Doni

Gallerie degli Uffizi, veduta della sala di Michelangelo e Raffaello con i ritratti di Agnolo e Maddalena Doni e il Tondo Doni. Courtesy Gallerie degli Uffizi
 

Francesca Grego

28/01/2019

Firenze - Nella Firenze del Rinascimento solo i Medici furono così ricchi e potenti da poter commissionare opere sia a Michelangelo che a Raffaello. Con un’eccezione: quella di Agnolo Doni, mercante dal carattere aspro e fiero che scelse il Sanzio per celebrare la sua unione con Maddalena Strozzi in una coppia di ritratti passati alla storia e ottenne dal Buonarroti una bellissima Sacra Famiglia, non a caso nota universalmente come Tondo Doni.
 
Il 31 gennaio, nell’anniversario delle fastose nozze che segnarono per sempre la storia dell’arte, gli Uffizi festeggiano l’amore e i due celebri mecenati con un’iniziativa speciale: le coppie che visiteranno il museo pagheranno un solo biglietto, avendo così a disposizione un ingresso gratuito e degli esperti che, per tutta la giornata, racconteranno loro la storia del matrimonio tra Agnolo e Maddalena, nonché quelle dei tre capolavori di Michelangelo e Raffaello, mentre nel pomeriggio nell’Auditorium Vasari sarà possibile partecipare a una lezione sul Tondo Doni.
 
Da alcuni mesi, per la prima volta in oltre 500 anni di storia, la Sacra Famiglia e i due ritratti sono esposti insieme in una nuova sala al secondo piano della Galleria dedicata all’opera dei due maestri del Rinascimento, che diverrà il set di una campagna Instagram che gli Uffizi lanciano per l’occasione: tutte le coppie intervenute saranno infatti invitate a postare selfie davanti ai loro dipinti preferiti sul social, utilizzando i tag #Uffizi e #Festadeidoni. Il profilo Instagram del museo ne rilancerà poi una selezione durante la giornata.
 
A disposizione del pubblico, dunque, l’icona della concezione scultorea della pittura di Michelangelo e due grandi esempi della ritrattistica di Raffaello. Sebbene si tratti infatti di opere giovanili, i dipinti dedicati ai Doni hanno fatto scuola e mostrano già una straordinaria sintesi delle qualità dell’Urbinate: se la rappresentazione di Maddalena richiama chiaramente la Gioconda di Leonardo - pur mancando della sua ambigua inquietudine - la tela di Agnolo spicca per monumentalità e finezza psicologica, unendo a segni di status come le ricche vesti sapientemente modellate un piglio deciso e assertivo, testimone del carattere che fece del Doni un assoluto protagonista della vita economica e artistica della Firenze cinquecentesca. L’uso della luce, le armonie cromatiche, la resa dello spazio e l’equilibrio compositivo sono già quelli del Raffaello maturo, abilissimo regista in grado di non lasciare nulla al caso.
 
“Vogliamo offrire a tutti gli innamorati un piccolo 'anticipo' di San Valentino - spiega il direttore del complesso museale Eike Schmidt - e celebrare simbolicamente la grandezza dell'amore nella ricorrenza di un'unione, quella tra Agnolo e Maddalena, che ha segnato per sempre la storia dell'arte. A questa coppia infatti, nientemeno che Raffaello fece il ritratto, e per loro il divino Michelangelo realizzò il celebre Tondo con la Sacra Famiglia. Dunque per gli Uffizi il 31 gennaio non può che essere la Festa dei Doni, cioè una giornata in cui trionfa l'Amore”.
 
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