Tutela del patrimonio artistico
La manutenzione del David di Michelangelo
Manutenzione del David
Ludovica Sanfelice
01/03/2016
Firenze - Chi si prende cura del David?
Con la sigla di un accordo tra la Direzione della Galleria dell'Accademia e Friends of Florence, la Fondazione americana no profit impegnata nella tutela del nostro patrimonio artistico rinnova la propria disponibilità a farsi carico delle spese relative alla manutenzione del David e di altre sculture di Michelangelo - vale a dire Prigioni, San Matteo e Pietà da Palestrina - oltre al modello del Ratto delle Sabine di Giambologna.
Con una previsione di spesa di 20mila euro lordi, i contraenti proprogano così una convenzione che va avanti già dal 2005 e che risponde all'idea che sia preferibile investire su una cura costante piuttosto che su più invasivi e costosi interventi di restauro.
Oltre a ringraziare i benefattori che sotto il nome di Friends of Florence portano avanti un programma di mecenatismo di grande rilevanza nel campo della conservazione e del restauro, la firma diventa l'occasione per parlare delle necessità quotidiane che i nostri musei devono fronteggiare: compreso spolverare il David.
Il rapporto tra i Friends of Florence e le sculture michelangiolesche
Quando nel 2003 furono avviate le operazioni di restauro e la campagna di indagini sul David previste per il 500° anniversario della sua creazione, la Fondazione finanziò tutti gli studi diagnostici realizzando anche un sito web educativo e un documentario dedicato al restauro. Fu l'inizio di una lunga "amicizia" che oltre alla manutenzione del David e dei Prigioni, può vantare i restauri della Pietà da Palestrina, dei 22 dipinti nella Tribuna e del modello in terra cruda del Ratto delle Sabine.
13 anni di prevenzione e cura entrati a far parte delle attività principali della fondazione che nel tempo ha devoluto circa 500 mila euro ai capolavori michelangioleschi.
L'intervento
L'incarico di provvedere alle opere michelangiolesche della Galleria dell'Accademia dal 2015 è affidato a Paola Rosa, restauratrice fiorentina che in passato è intervenuta su tre sculture di Michelangelo conservate al Museo Nazionale del Bargello: Bruto, David Apollo e Tondo Pitti.
Le attenzioni richieste dal David la impegnano mediamente ogni due mesi, ma nei periodi di maggiore affluenza di visitatori nel museo l'intervallo si riduce a 4-5 settimane. Il programma di manutenzione prevede la rimozione di depositi di polvere e particellato con aspiratore e pennelli di setola morbida e normalmente viene svolto nella giornata di chiusura, il lunedì, ricorrendo ad un ponteggio mobile moderno e facilmente manovrabile.
Il contatto ravvicinato con la scultura è anche il migliore strumento di monitoraggio su cui si possa contare, la vigilanza continua di un occhio esperto permette infatti di segnalare tempestivamente qualsiasi anomalia che riguardi la superficie levigata di quello che è considerato l'oggetto artistico più bello mai creato dall'uomo.
Con lo stesso metodo gli interventi sono estesi ai Prigioni, al San Matteo e alla Pietà da Palestrina che però vengono effettuati ogni quattro mesi circa.
Consulta anche:
Il David di Michelangelo gode di ottima salute
Guida d'arte di Firenze
Il Mibact regala al David la pedana antisismica
Con la sigla di un accordo tra la Direzione della Galleria dell'Accademia e Friends of Florence, la Fondazione americana no profit impegnata nella tutela del nostro patrimonio artistico rinnova la propria disponibilità a farsi carico delle spese relative alla manutenzione del David e di altre sculture di Michelangelo - vale a dire Prigioni, San Matteo e Pietà da Palestrina - oltre al modello del Ratto delle Sabine di Giambologna.
Con una previsione di spesa di 20mila euro lordi, i contraenti proprogano così una convenzione che va avanti già dal 2005 e che risponde all'idea che sia preferibile investire su una cura costante piuttosto che su più invasivi e costosi interventi di restauro.
Oltre a ringraziare i benefattori che sotto il nome di Friends of Florence portano avanti un programma di mecenatismo di grande rilevanza nel campo della conservazione e del restauro, la firma diventa l'occasione per parlare delle necessità quotidiane che i nostri musei devono fronteggiare: compreso spolverare il David.
Il rapporto tra i Friends of Florence e le sculture michelangiolesche
Quando nel 2003 furono avviate le operazioni di restauro e la campagna di indagini sul David previste per il 500° anniversario della sua creazione, la Fondazione finanziò tutti gli studi diagnostici realizzando anche un sito web educativo e un documentario dedicato al restauro. Fu l'inizio di una lunga "amicizia" che oltre alla manutenzione del David e dei Prigioni, può vantare i restauri della Pietà da Palestrina, dei 22 dipinti nella Tribuna e del modello in terra cruda del Ratto delle Sabine.
13 anni di prevenzione e cura entrati a far parte delle attività principali della fondazione che nel tempo ha devoluto circa 500 mila euro ai capolavori michelangioleschi.
L'intervento
L'incarico di provvedere alle opere michelangiolesche della Galleria dell'Accademia dal 2015 è affidato a Paola Rosa, restauratrice fiorentina che in passato è intervenuta su tre sculture di Michelangelo conservate al Museo Nazionale del Bargello: Bruto, David Apollo e Tondo Pitti.
Le attenzioni richieste dal David la impegnano mediamente ogni due mesi, ma nei periodi di maggiore affluenza di visitatori nel museo l'intervallo si riduce a 4-5 settimane. Il programma di manutenzione prevede la rimozione di depositi di polvere e particellato con aspiratore e pennelli di setola morbida e normalmente viene svolto nella giornata di chiusura, il lunedì, ricorrendo ad un ponteggio mobile moderno e facilmente manovrabile.
Il contatto ravvicinato con la scultura è anche il migliore strumento di monitoraggio su cui si possa contare, la vigilanza continua di un occhio esperto permette infatti di segnalare tempestivamente qualsiasi anomalia che riguardi la superficie levigata di quello che è considerato l'oggetto artistico più bello mai creato dall'uomo.
Con lo stesso metodo gli interventi sono estesi ai Prigioni, al San Matteo e alla Pietà da Palestrina che però vengono effettuati ogni quattro mesi circa.
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