Una grande mostra per la fine del restauro
Torna agli Uffizi l’Adorazione dei Magi di Leonardo
Leonardo da Vinci, Adorazione dei Magi, 1482 ca., Disegno a carbone, acquerello di inchiostro e olio su tavola, 244 x 240 cm, Firenze, Gallerie degli Uffizi
Francesca Grego
27/03/2017
Firenze - Ritrova finalmente i colori originali l’Adorazione dei Magi di Leonardo. Dopo un complesso restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure, il capolavoro del genio vinciano torna agli Uffizi, dove da domani sarà al centro di una mostra dedicata.
È durato ben sei anni l’intervento che ha permesso di rimediare ai danni del tempo, in primis l’offuscamento della superficie pittorica che era arrivato a compromettere la leggibilità dell’opera.
Eliminati gli strati di materiale estraneo accumulatisi nei secoli sulla tela, il pubblico potrà finalmente ammirare l’azzurrino del cielo, il candore dei volti e i toni bruni dello sfondo, mentre sono state ricucite le quattro fenditure del supporto ligneo che minacciavano la tenuta strutturale del dipinto.
Un lavoro che ha consentito anche di “spiare” dietro le quinte della pittura di Leonardo, portando alla luce una serie di segreti tecnici e relazioni che legano l’Adorazione ad altre opere dell’artista toscano.
“Una delle scoperte più importanti - ha spiegato Marco Ciatti, supervisore del restauro e responsabile dell’Opificio - è il fatto che in questo dipinto Leonardo abbia effettuato sperimentazioni che ritroviamo, in forma più compiuta, in altri suoi capolavori. La zuffa di cavalieri che appare sullo sfondo ricorda molto di quanto sappiamo della Battaglia di Anghiari, mentre vicino alla Vergine troviamo la testa di un vecchio che fa pensare senz’altro a uno studio del San Girolamo e i riflessi d’acqua visibili sotto i piedi di Maria evocano l’effetto visivo che comparirà con più forza nella Vergine delle Rocce”.
Il ritorno della tavola agli Uffizi sarà celebrato dal 28 marzo al 24 settembre con la mostra Il cosmo magico di Leonardo da Vinci: l’Adorazione dei Magi restaurata, in cui il capolavoro sarà messo a confronto con un’opera “sorella”: l’Adorazione di Filippino Lippi, che i monaci di San Donato a Scopeto commissionarono al maestro pratese dopo la defezione di Leonardo, partito per Milano lasciando la tavola incompleta.
Il pubblico potrà conoscere la storia del restauro e delle complesse indagini diagnostiche che lo hanno preceduto attraverso filmati e studi visivi, mentre una riproduzione a grandezza naturale del dipinto prima dell’intervento permetterà di apprezzare le differenze.
Al termine della mostra, l’opera sarà trasferita nella nuova sala del museo dedicata al genio vinciano, fra il Battesimo di Cristo e l’Annunciazione.
Vedi anche:
• Milano celebra l'Ultima Cena
• Il cosmo magico di Leonardo da Vinci: l’Adorazione dei Magi restaurata
• FOTO: Storia di una rinascita: l'Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci
• Guida d'arte di Firenze
È durato ben sei anni l’intervento che ha permesso di rimediare ai danni del tempo, in primis l’offuscamento della superficie pittorica che era arrivato a compromettere la leggibilità dell’opera.
Eliminati gli strati di materiale estraneo accumulatisi nei secoli sulla tela, il pubblico potrà finalmente ammirare l’azzurrino del cielo, il candore dei volti e i toni bruni dello sfondo, mentre sono state ricucite le quattro fenditure del supporto ligneo che minacciavano la tenuta strutturale del dipinto.
Un lavoro che ha consentito anche di “spiare” dietro le quinte della pittura di Leonardo, portando alla luce una serie di segreti tecnici e relazioni che legano l’Adorazione ad altre opere dell’artista toscano.
“Una delle scoperte più importanti - ha spiegato Marco Ciatti, supervisore del restauro e responsabile dell’Opificio - è il fatto che in questo dipinto Leonardo abbia effettuato sperimentazioni che ritroviamo, in forma più compiuta, in altri suoi capolavori. La zuffa di cavalieri che appare sullo sfondo ricorda molto di quanto sappiamo della Battaglia di Anghiari, mentre vicino alla Vergine troviamo la testa di un vecchio che fa pensare senz’altro a uno studio del San Girolamo e i riflessi d’acqua visibili sotto i piedi di Maria evocano l’effetto visivo che comparirà con più forza nella Vergine delle Rocce”.
Il ritorno della tavola agli Uffizi sarà celebrato dal 28 marzo al 24 settembre con la mostra Il cosmo magico di Leonardo da Vinci: l’Adorazione dei Magi restaurata, in cui il capolavoro sarà messo a confronto con un’opera “sorella”: l’Adorazione di Filippino Lippi, che i monaci di San Donato a Scopeto commissionarono al maestro pratese dopo la defezione di Leonardo, partito per Milano lasciando la tavola incompleta.
Il pubblico potrà conoscere la storia del restauro e delle complesse indagini diagnostiche che lo hanno preceduto attraverso filmati e studi visivi, mentre una riproduzione a grandezza naturale del dipinto prima dell’intervento permetterà di apprezzare le differenze.
Al termine della mostra, l’opera sarà trasferita nella nuova sala del museo dedicata al genio vinciano, fra il Battesimo di Cristo e l’Annunciazione.
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