A Forlì la mostra che conclude il trittico dedicato al XX secolo
Stagione Liberty alle porte
Giorgio Kienerk, L’enigma umano: il dolore, il silenzio, il piacere (part. del trittico), post 1900, olio su tela. Pavia, Musei Civici
L. Sanfelice
28/12/2013
Forlì-Cesena - La stagione Liberty sarà oggetto d’indagine di una grande mostra che andrà a completare dal prossimo 1 febbraio il trittico di esposizioni che il San Domenico di Forlì ha dedicato al Novecento, inaugurato nel 2012 con Wildt e proseguito lo scorso anno con “Novecento. Arte e vita in Italia fra le due guerre”.
L’ampia rassegna (la più completa mai realizzata prima d’ora su scala nazionale) si avvarrà della presenza di circa trecento opere di 160 artisti per descrivere l’impulso al rinnovamento e al superamento delle espressioni del XIX secolo che attraversò l’Europa e l’Italia. Nel nostro Paese da poco unificato, in particolare, il movimento si fece interprete della ricerca di un linguaggio artistico nazionale in cui identificarsi, che trovò i suoi riferimenti in due figure fondanti del Rinascimento come Michelangelo e Botticelli e strinse legami con esponenti della letteratura e della musica del tempo come D’Annunzio, Pascoli, Puccini e Mascagni creando un'illusione sognante e sinuosa.
Il percorso sarà costruito sul dialogo tra arte italiana e arte europea e metterà in mostra opere pittoriche, sculture, manifesti, ferri battuti, vetrate, ceramiche, mobili, abiti (di Eleonora Duse), merletti, arazzi, evidenziando temi e soluzioni formali comuni ai diversi campi espressivi.
La cosiddetta arte decorativa o floreale in tutte le sue accezioni si affaccia insomma sulla nuova stagione culturale come un appuntamento per la città di Forlì e non solo.
L’ampia rassegna (la più completa mai realizzata prima d’ora su scala nazionale) si avvarrà della presenza di circa trecento opere di 160 artisti per descrivere l’impulso al rinnovamento e al superamento delle espressioni del XIX secolo che attraversò l’Europa e l’Italia. Nel nostro Paese da poco unificato, in particolare, il movimento si fece interprete della ricerca di un linguaggio artistico nazionale in cui identificarsi, che trovò i suoi riferimenti in due figure fondanti del Rinascimento come Michelangelo e Botticelli e strinse legami con esponenti della letteratura e della musica del tempo come D’Annunzio, Pascoli, Puccini e Mascagni creando un'illusione sognante e sinuosa.
Il percorso sarà costruito sul dialogo tra arte italiana e arte europea e metterà in mostra opere pittoriche, sculture, manifesti, ferri battuti, vetrate, ceramiche, mobili, abiti (di Eleonora Duse), merletti, arazzi, evidenziando temi e soluzioni formali comuni ai diversi campi espressivi.
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