Dal 20 marzo al 19 luglio 2026 a Palazzo Ducale
A Genova la primavera del 2026 avrà il volto di Van Dyck "l’Europeo"
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Antoon Van Dyck, Vertumno e Pomona, Olio su tela, Genova © Musei di Strada Nuova-Palazzo Bianco
Samantha De Martin
25/02/2025
Genova - A Genova la primavera del 2026 sarà nel segno di Van Dick. Il pittore di Anversa sarà nella città ligure con una mostra che accenderà i riflettori sulla sua carriera, attraverso un racconto che esplorerà le tematiche chiave della sua produzione, dalla alla famiglia al potere, dagli amici alla moda, dai bambini al sacro.
Dal 20 marzo al 19 luglio 2026 le sale dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale saranno la raffinata cornice del percorso Van Dyck l’Europeo. Il viaggio di un genio da Anversa a Genova a Londra, inserito in un ambizioso programma del Comune di Genova, volto a coinvolgere tutte le istituzioni e i protagonisti dell’offerta culturale cittadina.
Prodotta dal Comune di Genova e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, a cura di Anna Orlando e Katlijne Van der Stighelen, il percorso abbraccerà un centinaio di opere, tra dipinti e disegni, provenienti dai più importanti musei europei e da prestigiose fondazioni e collezioni internazionali, oltre che da musei italiani. Le collezioni civiche genovesi presenteranno per l’occasione una selezione di opere che offriranno lo spunto per suggestivi dialoghi con i lavori europei, mettendo contemporaneamente in atto un percorso di valorizzazione degli altri dipinti di Van Dyck e dei suoi contemporanei nordici che restano nelle sale di Palazzo Rosso e Palazzo Bianco.
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Antoon Van Dyck, Ritratto di Jacob De Witte, 1628-1629 © The Phoebus Foundation, Antwerp
Accanto ai dipinti e ai disegni del maestro fiammingo saranno in mostra altri artisti presenti con sculture, oggetti, incisioni e altri manufatti. L’esposizione, che sarà inaugurata a 29 anni di distanza dal percorso Van Dyck a Genova. Grande pittura e collezionismo esposto a Palazzo Ducale e dopo 8 anni dal più recente focus espositivo Van Dyck e i suoi amici, ospitato a Palazzo della Meridiana di Genova, si concentrerà sul periodo italiano, e in particolare sulla stagione genovese di Van Dyck. La retrospettiva, che si aprirà a uno sguardo più internazionale, coinvolgerà altrettante opere eseguite in diversi momenti della carriera del pittore, nelle Fiandre, sua patria, e poi a Londra, dove lavorò per il re Carlo I d’Inghilterra.
Il visitatore sarà accompagnato in un percorso che procederà per temi.
Dalla fase formativa di Anversa si passerà al periodo di definizione della poetica del pittore e del suo stile in Italia e a Genova, fino alla metamorfosi che coincide con l’arrivo a Londra. Un’attenzione particolare sarà rivolta alle straordinarie opere realizzate nei suoi soggiorni genovesi - diverse settimane intervallate da altri viaggi, tra il 1621 e il 1627 - dalle quali emergerà il clima culturale e collezionistico dell’epoca nella Superba. Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale, selezionerà una serie di opere d’arte contemporanea da inserire nel percorso.
“Genova - sostiene il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Beppe Costa - è stata nel Seicento non soltanto una potenza economico-finanziaria internazionale ma anche una “piazza” culturale dove si incrociarono i più grandi pittori dell’epoca, una “città dei miracoli” per dirla con lo storico Fernand Braudel. Palazzo Ducale era il centro nevralgico di questo splendore e risulta naturale ospitare oggi questa straordinaria mostra che celebra il genio di uno degli artisti che più segnarono quell’epoca. Van Dyck dimorò a Genova ospite delle famiglie nobiliari della città e proprio per i genovesi realizzò la gran parte delle tele italiane. Questa mostra si inserisce in una tradizione di prestigiose esposizioni dedicate alla pittura fiamminga ed è in diretta continuità con la mostra Rubens a Genova ospitata nelle sale dell’Appartamento del Doge nel 2022".
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Antoon Van Dyck, Cristo portacroce, 1618-1620 ca. © Genova Musei di Strada Nuova-Palazzo Rosso
Come accaduto per il collega Rubens nel 2022, anche Van Dyck avrà il Network Van Dyck 2026, ideato e curato da Anna Orlando, un carosello di mostre, focus, percorsi che coinvolgeranno la città a 360 gradi. Il programma abbraccerà almeno sei mostre collaterali, in fase di definizione, in diverse sedi: Musei di Strada Nuova, Accademia Ligustica, Museo Diocesano, Palazzo della Meridiana, Palazzo Nicolosio Lomellino e Palazzo Gio. Vincenzo Imperiale.
“Presentare Van Dyck non solo ai genovesi ma al grande pubblico, nazionale e internazionale, significa far conoscere meglio un vero maestro della pittura europea - dichiara la curatrice Anna Orlando - Genova è al centro di questo progetto non solo come sede della mostra ma anche perché nella nostra città questo artista geniale ha forgiato la sua arte in modo tale da portarlo ai massimi vertici del successo. Accanto al lavoro di un team internazionale che contribuisce allo spessore scientifico del progetto, è stata mia premura attivare quel meccanismo di partecipazione corale della città che vedrà diverse mostre collaterali e molti eventi per un network che, secondo il modello di successo sperimentato con Rubens nel 2022, renderà i mesi della primavera/estate 2026 un grande palcoscenico di arte meravigliosa per tutti”.
A supportare le curatrici sarà un comitato scientifico onorario internazionale, composto di nove studiosi italiani e stranieri. Il catalogo accoglierà i contributi dei membri del comitato e di altri studiosi arricchendo l’offerta al pubblico e alla comunità scientifica attraverso saggi di approfondimento e schede delle opere esposte.
Dal 20 marzo al 19 luglio 2026 le sale dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale saranno la raffinata cornice del percorso Van Dyck l’Europeo. Il viaggio di un genio da Anversa a Genova a Londra, inserito in un ambizioso programma del Comune di Genova, volto a coinvolgere tutte le istituzioni e i protagonisti dell’offerta culturale cittadina.
Prodotta dal Comune di Genova e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, a cura di Anna Orlando e Katlijne Van der Stighelen, il percorso abbraccerà un centinaio di opere, tra dipinti e disegni, provenienti dai più importanti musei europei e da prestigiose fondazioni e collezioni internazionali, oltre che da musei italiani. Le collezioni civiche genovesi presenteranno per l’occasione una selezione di opere che offriranno lo spunto per suggestivi dialoghi con i lavori europei, mettendo contemporaneamente in atto un percorso di valorizzazione degli altri dipinti di Van Dyck e dei suoi contemporanei nordici che restano nelle sale di Palazzo Rosso e Palazzo Bianco.
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Antoon Van Dyck, Ritratto di Jacob De Witte, 1628-1629 © The Phoebus Foundation, Antwerp
Accanto ai dipinti e ai disegni del maestro fiammingo saranno in mostra altri artisti presenti con sculture, oggetti, incisioni e altri manufatti. L’esposizione, che sarà inaugurata a 29 anni di distanza dal percorso Van Dyck a Genova. Grande pittura e collezionismo esposto a Palazzo Ducale e dopo 8 anni dal più recente focus espositivo Van Dyck e i suoi amici, ospitato a Palazzo della Meridiana di Genova, si concentrerà sul periodo italiano, e in particolare sulla stagione genovese di Van Dyck. La retrospettiva, che si aprirà a uno sguardo più internazionale, coinvolgerà altrettante opere eseguite in diversi momenti della carriera del pittore, nelle Fiandre, sua patria, e poi a Londra, dove lavorò per il re Carlo I d’Inghilterra.
Il visitatore sarà accompagnato in un percorso che procederà per temi.
Dalla fase formativa di Anversa si passerà al periodo di definizione della poetica del pittore e del suo stile in Italia e a Genova, fino alla metamorfosi che coincide con l’arrivo a Londra. Un’attenzione particolare sarà rivolta alle straordinarie opere realizzate nei suoi soggiorni genovesi - diverse settimane intervallate da altri viaggi, tra il 1621 e il 1627 - dalle quali emergerà il clima culturale e collezionistico dell’epoca nella Superba. Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale, selezionerà una serie di opere d’arte contemporanea da inserire nel percorso.
“Genova - sostiene il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Beppe Costa - è stata nel Seicento non soltanto una potenza economico-finanziaria internazionale ma anche una “piazza” culturale dove si incrociarono i più grandi pittori dell’epoca, una “città dei miracoli” per dirla con lo storico Fernand Braudel. Palazzo Ducale era il centro nevralgico di questo splendore e risulta naturale ospitare oggi questa straordinaria mostra che celebra il genio di uno degli artisti che più segnarono quell’epoca. Van Dyck dimorò a Genova ospite delle famiglie nobiliari della città e proprio per i genovesi realizzò la gran parte delle tele italiane. Questa mostra si inserisce in una tradizione di prestigiose esposizioni dedicate alla pittura fiamminga ed è in diretta continuità con la mostra Rubens a Genova ospitata nelle sale dell’Appartamento del Doge nel 2022".
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Antoon Van Dyck, Cristo portacroce, 1618-1620 ca. © Genova Musei di Strada Nuova-Palazzo Rosso
Come accaduto per il collega Rubens nel 2022, anche Van Dyck avrà il Network Van Dyck 2026, ideato e curato da Anna Orlando, un carosello di mostre, focus, percorsi che coinvolgeranno la città a 360 gradi. Il programma abbraccerà almeno sei mostre collaterali, in fase di definizione, in diverse sedi: Musei di Strada Nuova, Accademia Ligustica, Museo Diocesano, Palazzo della Meridiana, Palazzo Nicolosio Lomellino e Palazzo Gio. Vincenzo Imperiale.
“Presentare Van Dyck non solo ai genovesi ma al grande pubblico, nazionale e internazionale, significa far conoscere meglio un vero maestro della pittura europea - dichiara la curatrice Anna Orlando - Genova è al centro di questo progetto non solo come sede della mostra ma anche perché nella nostra città questo artista geniale ha forgiato la sua arte in modo tale da portarlo ai massimi vertici del successo. Accanto al lavoro di un team internazionale che contribuisce allo spessore scientifico del progetto, è stata mia premura attivare quel meccanismo di partecipazione corale della città che vedrà diverse mostre collaterali e molti eventi per un network che, secondo il modello di successo sperimentato con Rubens nel 2022, renderà i mesi della primavera/estate 2026 un grande palcoscenico di arte meravigliosa per tutti”.
A supportare le curatrici sarà un comitato scientifico onorario internazionale, composto di nove studiosi italiani e stranieri. Il catalogo accoglierà i contributi dei membri del comitato e di altri studiosi arricchendo l’offerta al pubblico e alla comunità scientifica attraverso saggi di approfondimento e schede delle opere esposte.
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