Dal 15 ottobre 2019 al 16 febbraio 2020

Alla Royal Library of Belgium il mondo in bianco e nero di Bruegel il Vecchio

Pieter Bruegel il Vecchio, Luxuria, Da I sette vizi, 1558, Incisione su rame, 295 x 225 mm, Pubblicato da Hieronymus Cock, Royal Library of Belgium, Bruxelles
 

Samantha De Martin

12/04/2019

Siamo abituati ad apprezzarlo per la vivacità del colore sprigionato da folle formicolanti e nebbiose atmosfere fiamminghe, per il bianco dei paesaggi innevati, l’azzurro intenso dei mantelli, per il rosso delle vesti e dei cappelli, per le tinte, a tratti brillanti, talvolta spente, di una natura cangiante, a seconda del trascorrere delle stagioni.
Eppure agli esordi della sua arte, Pieter Bruegel non era un artista noto per la sua pittura, bensì per il lavoro grafico, per i disegni e le stampe in bianco e nero, molte delle quali fortemente ispirate ai paesaggi alpini italiani. Una sessantina di queste stampe, accanto a capolavori meno conosciuti del maestro, saranno al centro della mostra Il mondo di Bruegel in bianco e nero che, nell’ambito delle celebrazioni per i 450 anni dalla morte del maestro fiammingo, si potrà visitare dal 15 ottobre al 16 febbraio 2020 alla Royal Library of Belgium di Bruxelles.

A presentare la mostra, a cura di Joris Van Grieken e Maarten Bassens, è Vanessa Braekeveld, coordinatrice del progetto espositivo.
Verso la metà del XVI secolo, le Fiandre emersero come centro internazionale nella produzione e del commercio di stampe. Bruegel e il suo editore, Hieronymus Cock, ricoprirono un ruolo chiave grazie alla loro abilità artigianale e la spiccata intraprendenza. In questo autentico viaggio dal disegno alla stampa si potranno ammirare disegni preparatori e paesaggi italiani, vizi e virtù, con le straordinarie figure dell’immaginario di Bruegel e i loro interessanti dettagli.


Pieter Bruegel il Vecchio, I pesci grandi mangiano i pesci piccoli, 1556, Stampa su disegno di Bruegel, 29 X 22 cm, Bruxelles, Royal Library of Belgium

Che cosa vedremo in mostra?
"La mostra presenterà oltre 80 stampe e tre disegni preparatori di Pieter Bruegel il Vecchio. Una delle sue stampe più famose è forse Il pesce grande mangia il pesce piccolo dove risulta evidente l'influenza di Hieronymus Bosch. Molto conosciuti sono anche i Sette Vizi e le Virtù. E poi ci sono i meravigliosi paesaggi che conducono il visitatore in un viaggio affascinante. Meno note sono invece le sue navi che offrono una visione sommaria delle città portuali.
Nel percorso non mancheranno le stampe a tema religioso e quelle relative ai proverbi".

Nel XVI secolo le Fiandre emergono come centro importante per la produzione di stampe. Bruegel e il suo editore, Hieronymus Cock, hanno entrambi svolto un ruolo chiave in quell’epoca. Che relazione avevano? Quali conseguenze ha avuto la loro collaborazione?
"Quando pensiamo a Bruegel lo associamo in genere ai dipinti. Ma nel XVI secolo il maestro divenne famoso grazie alle sue stampe e soprattutto grazie a Hieronymus Cock, uno dei più importanti editori ad Anversa in quell’epoca. La sua stamperia "Dei quattro venti" ha seguito lo stesso metodo di lavoro dell’incisore e stampatore Antonio Salamanca, attivo a Roma nel secondo decennio del XVI secolo, e che per due anni Cock aveva frequentato al fine di ampliare le sue esperienze artistiche. Tra i suoi promettenti allievi c’era Bruegel che realizzava disegni a partire da un determinato tema. Questo disegno veniva affidato a un incisore che, nel proprio laboratorio, lo imprimeva con il bulino o l'acido su una lastra di rame. Non appena la lastra veniva completata, si procedeva con la stampa. Le incisioni venivano in genere restituite all'editore che si occupava della loro vendita. È in questo ricco contesto che si collocano le stampe di Bruegel. Non si sa bene come sia nata e come si sia evoluta la collaborazione tra Cock e l’artista, tornato dall'Italia nel 1553. Dal momento che l'editore godeva di una maggiore fama e di ottima reputazione potrebbe essere stato lui a prendere l'iniziativa ed assegnargli alcuni lavori. La collaborazione tra i due, divenuta presto molto intensa, sarebbe durata per oltre 15 anni, riscontrando un enorme successo sia dal punto di vista artistico che finanziario. Da quello che sappiamo, Bruegel era sempre pronto a rispondere alle varie richieste di Cock".

La mostra sarà un interessante viaggio, dai disegni alle stampe. Come sarà organizzata?
"Oltre che a mostrare le stampe, teniamo soprattutto a raccontarne la storia, anche perché sono davvero in pochi ad avere familiarità con questo tipo di lavori. Vogliamo mostrare ai visitatori l’intero processo che, dal disegno, conduce al risultato finale. La prima parte della mostra sarà dedicata ai diversi protagonisti di questo “business”: Bruegel, il suo editore, uno dei suoi incisori (Philips Galle) e la moglie di Hieronymus Cock, che ha venduto le stampe ai "Quattro venti". Ma ripercorreremo anche lo straordinario talento di Bruegel nel disegnare, nel comporre e inventare mondi, talvolta immaginari. Spiegheremo l'artigianalità dell'incisore che ha saputo tradurre questo disegno in una lastra di rame e l'abilità della tipografia che ha ne realizzato le stampe.
In questo processo ogni fase risulta importante. Per illustrarlo faremo ricorso all’opera di Bruegel dal titolo Luxuria, della quale abbiamo il disegno preparatorio e le diverse fasi della stampa. In questa sezione coinvolgeremo molto anche i visitatori.
Eccezionalmente, al fine di ammirare da vicino questi capolavori, sarà consentito al pubblico appoggiarsi alle vetrine".


Prudenza (Sapientia o Prudentia), Incisione di Hieronymus Cock, da Pieter Brueghel il Vecchio, 29.7 x 22.4 cm, Da Le sette virtù, vale a dire le virtù teologali Fede, Speranza e Carità e le quattro virtù cardinali Prudenza, Giustizia, Temperanza e Fortezza, di Bruegel il Vecchio, pubblicato da Philippe Galle tra il 1561 e il 1562

Da dove provengono le stampe?
"Tutte le stampe fanno ora parte della straordinaria collezione della Royal Library of Belgium. Grazie ad anni di ricerca e all’interesse dei conservatori-curatori della Printing Cabin, siamo riusciti ad avere una collezione completa. All'inizio del XX secolo, René Van Bastelaer fu un pioniere nella ricerca e nella rivalutazione del lavoro di Bruegel. Le sue stampe furono raccolte attraverso una politica di acquisto ben ponderata".

Alcune stampe ritraggono paesaggi italiani. Quali?
"Presenteremo al pubblico tutti i grandi paesaggi di Bruegel, assieme al Grande paesaggio alpino e a Caccia alla lepre. Quest’ultima è stata incisa dal maestro in persona".

La mostra sarà allestita in un ambiente prestigioso, il Palazzo di Carlo di Lorena, un gioiello del XVIII secolo nel cuore di Bruxelles.
"Sì, una parte della mostra sarà allestita nel Palazzo di Carlo di Lorena. Questi ex appartamenti erano una volta il 'Museo del XVIII secolo'. Abbiamo pensato fosse importante rendere questo edificio accessibile e aperto al pubblico. Dopo la sua ristrutturazione è la sede nella quale la Royal Library terrà le sue mostre temporanee".


Jan Bruegel il Giovane (1601-1678), Il Palazzo di Carlo di Lorena (Bruxelles), Museo del Prado, Madrid

Secondo lei, che cosa di Bruegel affascina maggiormente il pubblico moderno? A cosa si deve l’alone di mistero che ruota intorno alla sua vita?
"Oggi tutti possiamo continuare a guardare le sue opere. Da un lato il pubblico può riconoscere se stesso o cogliere episodi della vita di tutti i giorni, dall'altro resta stupito da alcuni dettagli, a volte strani, tra mostri, aneddoti, piccole storie. Colpisce il fatto che, a distanza di secoli, le sue opere siano ancora, in un certo senso, molto familiari, comprensibili, ricchi di affascinanti colpi di scena. Bruegel meraviglia. Davanti a una sua opera ci chiediamo “Cosa vuole dirmi?”. E poi possiamo sempre scegliere se trovare una risposta dedicando del tempo a osservarlo o semplicemente lasciarci sopraffare dalla sua meravigliosa arte.
Quella sul mistero che aleggia intorno a Bruegel è una bella domanda. Conosciamo questo artista solo attraverso le sue opere d’arte e alcune biografie scritte dopo la sua morte. Temo che la sua vita rimarrà per sempre avvolta nel mistero. Ed è forse questo il punto interessante che rende l’artista intrigante anche agli occhi di un pubblico moderno".

La mostra si potrà visitare tutti i giorni, dal 15 ottobre al 16 febbraio, dalle 11 alle 19.
Maggiori informazioni sulle iniziative in programma per i 450 anni dalla scomparsa di Bruegel il Vecchio sono disponibili sul sito www.visitflanders.com.

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