Un cantiere aperto per il gioiello barocco nel cuore di Roma
Apre il corridoio di Borromini: il Palazzo della Sapienza torna a nuova vita
Il Palazzo della Sapienza a Roma, esterno | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Samantha De Martin
24/09/2021
C’è la volta medievale, recuperata da Francesco Borromini, rinvenuta durante i lavori per la messa in sicurezza e il restauro del Palazzo della Sapienza. E c’è la lanterna di Sant’Ivo, con la sua decorazione a lingue di fuoco. Splende, bianchissima, così come il corridoio realizzato, su disegno del Borromini, per collegare il Palazzo della Sapienza con piazza Sant’Eustachio, adibito a garage per anni e finalmente riaperto.
Il Palazzo della Sapienza, gioiello architettonico nel cuore di Roma, sede del Senato della Repubblica, dell’Archivio di Stato di Roma e della rettoria di Sant’Ivo alla Sapienza, torna (sebbene ancora parzialmente) all’antico splendore, mentre si lavora per aprire il Palazzo anche al pubblico.
Questo gioiello del Barocco romano è stato sottoposto a un intervento di restauro a causa dei danni provocati dalla scossa di terremoto che il 30 ottobre del 2016 aveva colpito l’Italia centrale. La prima fase del cantiere, durata dal 2016 al 2021, si è da poco conclusa con la riapertura del corridoio borrominiano.
Il corridoio realizzato su disegno di Borromini | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
“Mi piace paragonare il palazzo a un vecchietto claudicante” spiega Maria Cristina Lapenna, responsabile della tutela, coordinatore della progettazione e direttore dei lavori che hanno riguardato la messa in sicurezza dell’edificio che reca la mano di Giacomo della Porta, allievo di Michelangelo Buonarroti e del Vignola, autore della sublime sistemazione del cortile, prima di Borromini.
Un’area “problematica”
La problematicità dell’area sulla quale il Palazzo della Sapienza insiste è legata al fatto che le fondazioni poggiano sui resti archeologici di epoca romana, oltre che sul terreno del Campo Marzio, caratterizzato da una forte presenza d’acqua. Gli interventi sono stati condotti nel rispetto dell’autenticità dell’edificio, attraverso la realizzazione di un miglioramento strutturale e il consolidamento del sistema statico originale. Sul versante est sono stati inseriti 16 tiranti in acciaio a iniezione controllata non visibili dall’esterno. Altri lavori strutturali hanno interessato il lato sud, con il consolidamento delle volte del secondo e del primo piano, dove ha sede la direzione dell’Archivio di Stato di Roma, un patrimonio documentario di inestimabile valore, 60 chilometri di scritture che raccontano la storia di una città crocevia di uomini e idee.
La Biblioteca Alessandrina | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Al primo piano è stato eseguito il consolidamento della volta del corridoio adiacente alla splendida Biblioteca Alessandrina, mentre il vecchio pavimento è stato sostituito con marmo di Carrara montato in diagonale, come nel progetto di Borromini.
Un cantiere ancora aperto
Alla prima fase del cantiere ne seguirà una seconda, in realtà già iniziata, con lavori di adeguamento delle grandi soffitte e di altri ambienti di servizio. Ulteriori investimenti sono già stati stanziati per il restauro degli interni della chiesa di Sant’Ivo (aperta al momento esclusivamente per la messa domenicale e festiva delle 11) e di altri luoghi di questo gioiello dell’architettura nel quale Borromini rielaborò con straordinaria libertà i riferimenti più vari e fantasiosi, annullando i confini tra massa e atmosfera.
Chiesa di Sant'Ivo | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Il Palazzo della Sapienza: storia di un gioiello architettonico
È il 1431 quando papa Eugenio IV con bolla papale conferisce allo Studium Urbis le entrate della gabella del vino, con l'impegno di costruire un collegio per studenti che, in circa due secoli, avrebbe monumentalizzato un isolato del rione Sant’Eustachio. Con i proventi della gabella l'università romana acquista, nel 1433, alcune case su via dei Sediari nelle quali trasferisce la sede. Nel 1579 inizia la costruzione dell'ala nord. Dal 1595 al 1602 Giacomo della Porta attua la costruzione dell'esedra su lato est, che diventerà poi la facciata della chiesa di Sant’Ivo.
Dopo Giovanni Paolo Maggi sarà Borromini, nel 1632, a essere nominato architetto della fabbrica della Sapienza. Inizia la costruzione della chiesa di Sant’Ivo, seguita, nel 1665, dalla Biblioteca Alessandrina e delle quattro sale poligonali ai lati della chiesa. La costruzione del portico che definisce il nuovo ingresso su piazza Sant’Eustachio completa, tra il 1659 e il 1664, l'isolato dello Studium Urbis, l’università capitolina, che rimarrà in questa sede fino al 1936, anno in cui tutti gli atenei saranno trasferiti nella città universitaria costruita a Castro Pretorio da Marcello Piacentini.
Nello stesso anno all’Archivio di Stato di Roma vengono assegnate l’ala sud e parte dell’ala nord del Palazzo della Sapienza, con la Biblioteca Alessandrina.
Il Palazzo della Sapienza e Sant'Ivo | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Il Palazzo della Sapienza, gioiello architettonico nel cuore di Roma, sede del Senato della Repubblica, dell’Archivio di Stato di Roma e della rettoria di Sant’Ivo alla Sapienza, torna (sebbene ancora parzialmente) all’antico splendore, mentre si lavora per aprire il Palazzo anche al pubblico.
Questo gioiello del Barocco romano è stato sottoposto a un intervento di restauro a causa dei danni provocati dalla scossa di terremoto che il 30 ottobre del 2016 aveva colpito l’Italia centrale. La prima fase del cantiere, durata dal 2016 al 2021, si è da poco conclusa con la riapertura del corridoio borrominiano.
Il corridoio realizzato su disegno di Borromini | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
“Mi piace paragonare il palazzo a un vecchietto claudicante” spiega Maria Cristina Lapenna, responsabile della tutela, coordinatore della progettazione e direttore dei lavori che hanno riguardato la messa in sicurezza dell’edificio che reca la mano di Giacomo della Porta, allievo di Michelangelo Buonarroti e del Vignola, autore della sublime sistemazione del cortile, prima di Borromini.
Un’area “problematica”
La problematicità dell’area sulla quale il Palazzo della Sapienza insiste è legata al fatto che le fondazioni poggiano sui resti archeologici di epoca romana, oltre che sul terreno del Campo Marzio, caratterizzato da una forte presenza d’acqua. Gli interventi sono stati condotti nel rispetto dell’autenticità dell’edificio, attraverso la realizzazione di un miglioramento strutturale e il consolidamento del sistema statico originale. Sul versante est sono stati inseriti 16 tiranti in acciaio a iniezione controllata non visibili dall’esterno. Altri lavori strutturali hanno interessato il lato sud, con il consolidamento delle volte del secondo e del primo piano, dove ha sede la direzione dell’Archivio di Stato di Roma, un patrimonio documentario di inestimabile valore, 60 chilometri di scritture che raccontano la storia di una città crocevia di uomini e idee.
La Biblioteca Alessandrina | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Al primo piano è stato eseguito il consolidamento della volta del corridoio adiacente alla splendida Biblioteca Alessandrina, mentre il vecchio pavimento è stato sostituito con marmo di Carrara montato in diagonale, come nel progetto di Borromini.
Un cantiere ancora aperto
Alla prima fase del cantiere ne seguirà una seconda, in realtà già iniziata, con lavori di adeguamento delle grandi soffitte e di altri ambienti di servizio. Ulteriori investimenti sono già stati stanziati per il restauro degli interni della chiesa di Sant’Ivo (aperta al momento esclusivamente per la messa domenicale e festiva delle 11) e di altri luoghi di questo gioiello dell’architettura nel quale Borromini rielaborò con straordinaria libertà i riferimenti più vari e fantasiosi, annullando i confini tra massa e atmosfera.
Chiesa di Sant'Ivo | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Il Palazzo della Sapienza: storia di un gioiello architettonico
È il 1431 quando papa Eugenio IV con bolla papale conferisce allo Studium Urbis le entrate della gabella del vino, con l'impegno di costruire un collegio per studenti che, in circa due secoli, avrebbe monumentalizzato un isolato del rione Sant’Eustachio. Con i proventi della gabella l'università romana acquista, nel 1433, alcune case su via dei Sediari nelle quali trasferisce la sede. Nel 1579 inizia la costruzione dell'ala nord. Dal 1595 al 1602 Giacomo della Porta attua la costruzione dell'esedra su lato est, che diventerà poi la facciata della chiesa di Sant’Ivo.
Dopo Giovanni Paolo Maggi sarà Borromini, nel 1632, a essere nominato architetto della fabbrica della Sapienza. Inizia la costruzione della chiesa di Sant’Ivo, seguita, nel 1665, dalla Biblioteca Alessandrina e delle quattro sale poligonali ai lati della chiesa. La costruzione del portico che definisce il nuovo ingresso su piazza Sant’Eustachio completa, tra il 1659 e il 1664, l'isolato dello Studium Urbis, l’università capitolina, che rimarrà in questa sede fino al 1936, anno in cui tutti gli atenei saranno trasferiti nella città universitaria costruita a Castro Pretorio da Marcello Piacentini.
Nello stesso anno all’Archivio di Stato di Roma vengono assegnate l’ala sud e parte dell’ala nord del Palazzo della Sapienza, con la Biblioteca Alessandrina.
Il Palazzo della Sapienza e Sant'Ivo | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
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