Da Roma a Brindisi, il 14 maggio grande festa sull’Appia Antica
Arriva l’Appia Day: tutti gli eventi per riscoprire la Regina Viarum

By Paul Hermans (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons |
Parco dell'Appia Antica, Roma
Francesca Grego
10/05/2017
Prima grande arteria europea e regina delle strade romane, costellata di ville, tombe e monumenti di incomparabile valore, l’Appia Antica è oggi la singolare infrastruttura di un viaggio nel tempo all’ombra dei pini, unico per ricchezza ed estensione.
Sarà dedicata alle bellezze della via romana la giornata di domenica 14 maggio. Visite guidate, aperture straordinarie dei monumenti, archeo-trekking, tour in bicicletta, musica dal vivo, degustazioni e laboratori per grandi e piccini ne animeranno il percorso, dal cuore dell’antica Caput Mundi fino a Brindisi, strategico porto del Mediterraneo rivolto verso la Grecia e l’Oriente.
A piedi o in bicicletta tra splendidi paesaggi punteggiati di rovine, l’Appia svela storie e leggende scritte nei solchi dei suoi basoli millenari.
Nell’area della Capitale sarà possibile visitare tutti i monumenti disseminati sul percorso, da Villa dei Quintili al Mausoleo di Cecilia Metella, fino alle Catacombe di San Callisto e ai mirabili Acquedotti Romani, ma anche storiche chiese e un polmone verde come il Parco della Caffarella.
Tra gli itinerari da scoprire, il Grande Raccordo Anulare per le Bici (GRAB), che ha il suo tratto più prezioso proprio nella Regina Viarum e che sarà al centro di una passeggiata di 20 chilometri con partenza dal Colosseo.
C’è fermento anche ai Castelli Romani, che aspirano a diventare parte di un ampio parco archeologico innestato sul fulcro dell’Appia Antica, che dalle ridenti colline di Genzano, Marino, Albano, Velletri si insinui fino al centro della città.
E ancora eventi e visite guidate nei luoghi storici dei territori di Latina, Terracina, Capua, Minturno protagoniste del Via Appia Trail, il cammino di otto giorni che prenderà il via il 14 maggio nella Capitale per approdare a Santa Maria Capua Vetere.
Infine, nelle estreme propaggini meridionali della Regina Viarum, un suggestivo percorso schiuderà ai partecipanti le meraviglie di Ostuni e dell’antica città di Egnazia: archeologia, natura e tradizioni, all’ombra di ulivi monumentali, masserie storiche e frantoi ipogei.
Promosso da un ampio comitato che vede in prima linea Legambiente, Touring Club, Italia Nostra, VeloLove, Federtreck, con i patrocini di Roma Capitale, Mibact, Regione Lazio ed Enit, l’Appia Day ha l’obiettivo di far conoscere al pubblico le bellezze storiche e naturalistiche della Regina Viarum e promuoverne la pedonalizzazione completa nel territorio di Roma Capitale.
Capolavoro di ingegneria antica e museo a cielo aperto, con il suo straordinario patrimonio l’Appia ha ispirato progetti di recupero e di tutela fin dai tempi di Napoleone: i primi a occuparsene furono nientemeno che Antonio Canova e Giuseppe Valadier, mentre all’architetto e archeologo piemontese Luigi Canina si devono interventi dai frutti ancora oggi visibili.
Dai progetti di Rodolfo Lanciani, Guido Baccelli e Ruggero Bonghi nacque invece la passeggiata archeologica che nel cuore della Capitale collega il Circo Massimo con le Terme di Caracalla, descritta nel piano regolatore del 1931 come un “Grande Parco” circondato da una “zona di rispetto”.
Tangenziali, cementificazioni, proprietà private recintate nel tempo hanno sepolto ampie porzioni della regina delle strade romane, con l’opposizione, a partire dal secondo dopoguerra, di un gruppo di architetti, urbanisti e intellettuali capitanati da Antonio Cederna, che nel 1993 diventa presidente del neonato Parco Regionale dell’Appia Antica: “un monumento unico da salvare religiosamente intatto – scriveva Cederna su “Il Mondo” quarant’anni prima – per la sua storia e per le sue leggende, per le sue rovine e per i suoi alberi, per la campagna e per il paesaggio, per la vista, la solitudine, il silenzio, per la sua luce, le sue albe e i suoi tramonti”.
Sarà dedicata alle bellezze della via romana la giornata di domenica 14 maggio. Visite guidate, aperture straordinarie dei monumenti, archeo-trekking, tour in bicicletta, musica dal vivo, degustazioni e laboratori per grandi e piccini ne animeranno il percorso, dal cuore dell’antica Caput Mundi fino a Brindisi, strategico porto del Mediterraneo rivolto verso la Grecia e l’Oriente.
A piedi o in bicicletta tra splendidi paesaggi punteggiati di rovine, l’Appia svela storie e leggende scritte nei solchi dei suoi basoli millenari.
Nell’area della Capitale sarà possibile visitare tutti i monumenti disseminati sul percorso, da Villa dei Quintili al Mausoleo di Cecilia Metella, fino alle Catacombe di San Callisto e ai mirabili Acquedotti Romani, ma anche storiche chiese e un polmone verde come il Parco della Caffarella.
Tra gli itinerari da scoprire, il Grande Raccordo Anulare per le Bici (GRAB), che ha il suo tratto più prezioso proprio nella Regina Viarum e che sarà al centro di una passeggiata di 20 chilometri con partenza dal Colosseo.
C’è fermento anche ai Castelli Romani, che aspirano a diventare parte di un ampio parco archeologico innestato sul fulcro dell’Appia Antica, che dalle ridenti colline di Genzano, Marino, Albano, Velletri si insinui fino al centro della città.
E ancora eventi e visite guidate nei luoghi storici dei territori di Latina, Terracina, Capua, Minturno protagoniste del Via Appia Trail, il cammino di otto giorni che prenderà il via il 14 maggio nella Capitale per approdare a Santa Maria Capua Vetere.
Infine, nelle estreme propaggini meridionali della Regina Viarum, un suggestivo percorso schiuderà ai partecipanti le meraviglie di Ostuni e dell’antica città di Egnazia: archeologia, natura e tradizioni, all’ombra di ulivi monumentali, masserie storiche e frantoi ipogei.
Promosso da un ampio comitato che vede in prima linea Legambiente, Touring Club, Italia Nostra, VeloLove, Federtreck, con i patrocini di Roma Capitale, Mibact, Regione Lazio ed Enit, l’Appia Day ha l’obiettivo di far conoscere al pubblico le bellezze storiche e naturalistiche della Regina Viarum e promuoverne la pedonalizzazione completa nel territorio di Roma Capitale.
Capolavoro di ingegneria antica e museo a cielo aperto, con il suo straordinario patrimonio l’Appia ha ispirato progetti di recupero e di tutela fin dai tempi di Napoleone: i primi a occuparsene furono nientemeno che Antonio Canova e Giuseppe Valadier, mentre all’architetto e archeologo piemontese Luigi Canina si devono interventi dai frutti ancora oggi visibili.
Dai progetti di Rodolfo Lanciani, Guido Baccelli e Ruggero Bonghi nacque invece la passeggiata archeologica che nel cuore della Capitale collega il Circo Massimo con le Terme di Caracalla, descritta nel piano regolatore del 1931 come un “Grande Parco” circondato da una “zona di rispetto”.
Tangenziali, cementificazioni, proprietà private recintate nel tempo hanno sepolto ampie porzioni della regina delle strade romane, con l’opposizione, a partire dal secondo dopoguerra, di un gruppo di architetti, urbanisti e intellettuali capitanati da Antonio Cederna, che nel 1993 diventa presidente del neonato Parco Regionale dell’Appia Antica: “un monumento unico da salvare religiosamente intatto – scriveva Cederna su “Il Mondo” quarant’anni prima – per la sua storia e per le sue leggende, per le sue rovine e per i suoi alberi, per la campagna e per il paesaggio, per la vista, la solitudine, il silenzio, per la sua luce, le sue albe e i suoi tramonti”.
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