Dal 5 marzo al 3 luglio
Botticelli Reimagined

David LaChapelle, Rebirth of Venus, 2009, Creative Exchange Agency, New York, Steven Pranica / Studio LaChapelle | © David LaChapelle
Ludovica Sanfelice
03/03/2016
Sandro Botticelli (1445-1510) è un gigante, uno dei maestri dell'arte italiana più importanti di tutti i tempi. Le sue creazioni fanno parte dell'immaginario collettivo, sono insediate dentro la nostra coscienza che si serve di loro per aiutarsi a definire il concetto di bellezza. È ciò che banalmente chiamiamo "influenza" e può riflettersi in altri linguaggi espressivi diffondendosi e dilatandosi nel tempo, depositandosi ignorata negli angoli più reconditi del gusto per poi tornare in superficie.

Mark Evans and Ana Debenedetti, è frutto di un lavoro coordinato del Victoria and Albert Museum e dalla Gemaldegalerie di Berlino che la ospiterà dal 24 settembre. Intanto le attese sono altissime a Londra, dove Botticelli è stato ospite per l'ultima volta nel 1930.
A ripagarle ci sarà un solido nucleo di opere originali del genio rinascimentale che permetteranno al pubblico di addentrarsi nel suo universo creativo ed inquadrarlo nel contesto territoriale al quale era legato, per comprenderne meglio la grandezza e la reale modernità.
Allargando il campo di osservazione, il percorso procederà poi nell'analisi della sua eredità, del silenzio che calò per tre secoli sulla sua fortuna e del recupero in epoche più recenti dell'immensa suggestione da lui prodotta. Qui entreranno in gioco opere di Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne-Jones, Renè Magritte, Andy Warhol, Cindy Sherman, e persino i tributi kitsch di David LaChapelle in uno degli appuntamenti imperdibili della primavera culturale inglese.

Mark Evans and Ana Debenedetti, è frutto di un lavoro coordinato del Victoria and Albert Museum e dalla Gemaldegalerie di Berlino che la ospiterà dal 24 settembre. Intanto le attese sono altissime a Londra, dove Botticelli è stato ospite per l'ultima volta nel 1930.
A ripagarle ci sarà un solido nucleo di opere originali del genio rinascimentale che permetteranno al pubblico di addentrarsi nel suo universo creativo ed inquadrarlo nel contesto territoriale al quale era legato, per comprenderne meglio la grandezza e la reale modernità.
Allargando il campo di osservazione, il percorso procederà poi nell'analisi della sua eredità, del silenzio che calò per tre secoli sulla sua fortuna e del recupero in epoche più recenti dell'immensa suggestione da lui prodotta. Qui entreranno in gioco opere di Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne-Jones, Renè Magritte, Andy Warhol, Cindy Sherman, e persino i tributi kitsch di David LaChapelle in uno degli appuntamenti imperdibili della primavera culturale inglese.
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